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Ma io francamente vedo in De Boer il meno colpevole. Non sono riuscito a vedere tutto il talebanismo che ci hanno visto altri. Ho visto una persona con un credo calcistico molto radicato al quale i giocatori non si sono affidati e, a momenti, hanno pure remato contro, soprattutto nelle zone di campo dove serviva maggiore garra.
Certi interventi suicidi di Santon, di Murillo, o certe leggerezze di Miranda non le possiamo imputare a De Boer, come se fosse lui, a causa del sistema di gioco, ad averle determinate.
Il fatto che Kondogbia si sia fatto fuori da solo, che Medel offre un solo modo di giocare, che Brozovic abbia deciso di scazzare, che Candreva e Perisic puntino pochissimo l'area di rigore e tendano ad andare sul fondo, che Icardi ogni tanto preferisca dedicarsi alla letterattura, che abbiamo un terzino e tre quarti in rosa non possono essere imputati a De Boer. Se lo fate, siete prevenuti e in malafede.
L'ostracismo su Gabigol posso concederlo, ma neppure so se in questo momento, conoscendo la tifoseria interista allo stadio, al primo stop sbagliato non se lo sarebbe mangiato.
Chiedere a De Boer di giocare tutti dietro e in contropiede, sarebbe come chiederlo a Guardiola. Per me c'erano delle potenzialità su cui lavorare, su cui costruire un progetto a lungo termine. Se invece loro avessero voluto uno che porta risultati subito, le strade erano due: tenere Mancini e prendere Tourè e un altro uber giocatore (non Joao Mario), prendere Simeone subito e metterlo a fare catenaccio e ripartenze.
Non doveva essere preso, a dieci giorni dall'inizio della stagione, un allenatore di concetto e pensiero calcistico ben preciso. Lì la colpa è della società. Io ai giocatori imputo l'atteggiamento mentale. Quello lo trasmette l'allenatore solo in parte. I nostri giocatori se ne sbattono, e vedrete che se ne sbatteranno pure con il nuovo tecnico.
Anzi, sarà anche peggio.