ROMA
È il ritorno più contestato del Grande fratello. Questa ottava edizione, già all'esordio, è stata scossa da una violenta rivendicazione sociale. La "bolla" in plastica trasparente che a Ponte Milvio ospitava tre aspiranti partecipanti al Grande Fratello, è stata distrutta da un gruppo di circa 60 giovani che rivendicavano il mutuo sociale e protestavano per l’emergenza abitativa nella capitale, urlando «la casa non è un gioco», armati di coltelli e bengala da stadio. L’azione «politica» rivendicata con un volantino dalla Fiamma tricolore per il diritto alla proprietà della casa, secondo quanto è stato reso noto dalla produzione del Gf, ha creato problemi di ordine pubblico e costretto i responsabili a trasferire i tre giovani nello studio di Cinecittà. I telespettatori si sono potuti accorgere di quanto stava accadendo, essendo saltato completamente il collegamento.
Solo a tarda sera la conduttrice, Alessia Marcuzzi, ha dato conto dell’accaduto, durante il quale sono stati aggrediti anche alcuni ragazzi della produzione: «Riguardo all’aggressione contro la bolla, giudico giusta la motivazione ma assolutamente sbagliato il modo col quale è stata messa in pratica la protesta. Il problema della casa è serio, per questo richiede interventi seri a tutti i livelli».
Per me hanno fatto benissimo. C'è gente che non arriva a fine mese. VERGOGNA!
