Non nascondo che anche a me è piaciuto e che all'epoca l'ho difeso con i denti da chi lo ritenesse una "porcata" (giudizio che ancora oggi ritengo esagerato)...ma ci sono indubbie mancanze e la sensazione di "già visto" si nota sin da subito...
Ogni compagno riveste il ruolo "tipico" della razza e la classe che lo caratterizza (stereotipo, tranne rare e ben gradite eccezioni, come Jerro per esempio), alcuni di loro sono imitazioni non molto riuscite di altri personaggi di vecchi giochi Bioware o Black Isle (Neeska è la più palese), ad un certo punto della trama sparisce qualsiasi loro intervento se non solo in rari casi, i compagni "malvagi" tutto sono fuorchè malvagi se paragonati a ben altri esempi passati (come in BG2) e questo indirizza fin troppo facilmente il PG principale a seguire un allineamento "buono", il combattimento manca della tipica tatticità che caratterizza i "D&D based" e si risolve spesso grazie a Khelgar (ed essendoci un bel pò di scontri la cosa pesa), la Fortezza è un'imitazione/citazione di quella di BG2 (e mi aspettavo qualcosa di meglio dopo anni), il fatto che i compagni resuscitino automaticamente fa sprofondare il già facile grado di sfida, e via di seguito...
Ovvio che ora di contro potrei citare le chicche positive (che ci sono, sia chiaro), ma a conti fatti il mio giudizio, pur restando globalmente positivo, non mi permette di metterlo sullo stesso livello di ben altri capolavori dello stesso filone...
Discorso molto diverso con Mask of the Betrayer, che a tratti ho preferito anche al sublime The Witcher...anzi sotto sotto lo preferisco a The Witcher visto quanto mi ha preso la trama, la sua narrazione, le tematiche, l'originalità "amletica" dell'implementazione della "Fame", i compagni del party (Gann
), la maggior difficoltà nei combattimenti, il sistema di influenza sui compagni (migliorato ulteriormente), le scelte morali e la loro influenza sul finale...gran bel GDR...
...e la cosa che più mi rincuora è il fatto che ciò dimostra una cosa importantissima per me:
"Avellone c'è!"