Il tribunale di Reggio è sotto shock. Il sostituto procuratore Luciano Padula è stato denunciato dalla polizia municipale di Carpi per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato è stato fermato per un controllo al suo ritorno da un maneggio. Accompagnato in comando, Padula sarebbe stato addirittura ammanettato per calmare la sua reazione.
La notte movimentata di Luciano Padula inizia intorno all'1.30 di ieri sulla tangenziale di Carpi.
Il magistrato, con ancora addosso i vestiti da equitazione, ha appena lasciato il maneggio dove è custodito il suo cavallo. Padula vicino a via 3 Febbraio incrocia una pattuglia della polizia municipale di Carpi che gli intima l'alt. I vigili sono impegnati nei consueti controlli con l'etilometro. Gli agenti _ un uomo e una donna _ chiedono i documenti, poi lo invitano a sottoporsi all'alcoltest perché lo ritengono in stato d'ebbrezza. Il magistrato _ che ovviamente conosce bene la procedura _ chiede ai di essere assistito dal suo legale. Un diritto esplecitato dall'articolo 186 del codice delle strada. Ma non è chiaro se il pm abbia potuto contattare il suo avvocato.
Gli agenti _ che come conferma la legge hanno comunque il potere di procedere _ invitano di nuovo Padula a sottoporsi all'alcoltest. A quel punto il magistrato «soffia» e il risultato dell'esame è positivo: 1.9 grammi per litro, un valore quasi quattro volte superiore ai limiti di legge. Padula è in stato di ebbrezza, ma a quel punto scoppia il caos.
LA REAZIONE. Secondo quanto «trapela» dalla Municipale di Carpi il magistrato reagisce con veemenza.
Gli agenti non riescono a calmarlo tanto che chiedono rinforzi e in tangenziale si precipita anche una pattuglia dei carabinieri di Carpi. La versione di Padula è diversa. Il magistrato tenta di qualificarsi, ma ha con sé solo la carta di identità. Gli animi si scaldano, probabilmente volano parole grosse, tanto che gli agenti della Municipale decidono di accompagnare il magistrato negli uffici del comando. Arrivati nella sede dei vigili urbani di Carpi, la situazione precipita.
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Padula telefona ad alcuni colleghi del tribunale di Reggio e ad alcuni funzionari della questura, cercando di dimostrare agli agenti della Municipale _ piuttosto scettici _ che si trovano di fronte a un sostituto procuratore. La tensione sale, tanto che dalle parole si arriva alle botte. Padula, tramite il suo legale, sostiene di non aver aggredito nessuno, mentre la Municipale di Carpi conferma che il magistrato ha invece aggredito due agenti che tentavano di ammanettarlo per bloccare la sua reazione. Un chiarimento potrebbe arrivare dai filmati delle telecamere a circuito interno. Di certo, al momento, ci sono i referti medici.
Padula, dopo aver lasciato il comando, si presenta all'ospedale e viene medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni (è stato schiaffeggiato, ha perso sangue?). Al pronto soccorso si presentano anche i vigili che lo hanno bloccato. Anche loro, dopo essere stati medicati vengono dimessi con prognosi di pochi giorni.
LE DENUNCE. Padula è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina, è stato il comandante dei vigili urbani di Carpi Susi Tinti a depositare la denuncia in procura a Modena, rimandendo per ore a colloquio con il procuratore capo del tribunale modenese.
Intanto, proseguono anche gli accertamenti della Municipale di Carpi che non ha ancora reso noto se l'auto sulla quale viaggiava Padula è di proprietà del magistrato. Se venisse confermato che il sostituto procuratore quando è stato fermato era a bordo di un'auto di sua proprietà (una Bmw), oltre alla sospensione della patente, scatterebbe anche il sequestro preventivo della macchina ai fini della confisca.
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