Sono anche io fermo al primo capitolo (esami), ma da quanto ho capito un certo numero di manoscritti si può trovare solo giocando alla difficoltà più alta (che è bloccata per la prima playthrough)...
Comunque ho avuto anche io l'impressione che il gioco faccia di tutto per rendere chiaro cosa sta succedendo e cosa succederà, come se il giocatore fosse un imbecille del tutto incapace di fare qualche collegamento logico...
Yay!
Idem
Oh cmq, per quanto riguarda Metro, ricaricando il save più volte mi ha spawnato 1 minuto di filtro disponibile, sfruttando il glitch della maschera on/off sono riuscito ad arrivare nella biblioteca (you want to play dumbass?! Well, double dumbass on you, motherfucker! [cit.]), fortunatamente qui di filtri ce ne sono
ora devo iniziare "D6", sperando bastino
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Finito Beyond Good & Evil.
Gioco dell'anno domini 2003. Anno che vide uscire Call of Duty, Deus EX IW, XIII e Bloodmoon.
Grafica senza lode e con qualche infamia come il basso dettaglio delle texture degli ambienti, mentre più curati sono i vari modelli poligonali. Abbastanza buone la realizzazione dei liquidi e delle luci (ovviamente per un gioco del 2003)
Gioco che mi sembra ben ottimizzato, anche se farlo girare su un sistema attuale vuol dire ricorre a fixs e a bestemmie varie.
Ottima colonna sonora soprattutto alcune tracce come "Mammago's", "Spanish Club", "Race courses" e "Propaganda"
Sistema di gioco invecchiato malissimo e molto abbozzato. Le fasi stealth sono abbastanza facili e si basano molto sul trail and error come le varie gare anche alla luce di un pessimo sistema di controllo (soprattutto dei mezzi), i combattimenti sono leggermente difficili, ma questa difficoltà si fonda sul già detto pessimo sistema di controllo e sul sapere gestire le schivate.
La gestione delle inquadrature è una cosa urrenda... URRENDA!
Almeno il gioco è molto vario e ci presenta alcune chicche (come la battaglia finale, quella specie di air hockey o l'utilizzo creativo della macchina fotografica).
Longevità bassina: Steam ha segnato nove ore di gioco.
Trama che non è il massimo, ma almeno non pretende di dare personaggi da Oscar o grandi momenti narrativi conditi da buchi logici.
Il problema è semplicemente che è invecchiato male.
(E che non si vede una tetta. Dato che le due uniche donne portano una taglia piuttosto piccola... Uno scandalo soprattutto per una nekogirl. :sisi)
Medaglia di bronzo e tutti a casa.
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E ora Ritorno al Futuro!
Penso che a breve comincerò Alan Wake.
Ho sentito che nel finale c'è Space Oddity, milioni di punti apprezzamento in più.![]()
Giochi a Ranger, no? Vuoi un consiglio? Corri, cerca di sparare alle cose che le generano, ma di corsa, non pensare al compagno, e cerca di arrivare direttamente alla fine del tratto. Sali le scale, e spara da lì sopra. Le possibilità di morte del compagno saranno minori, non so perché, credo qualche bug. A quel punto, quando ti senti abbastanza tranquillo, riscendi e vai a riprendere Miller (si chiama così mi pare?) e riuscirete a passare.
Forse.
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Finito Little inferno.
Un gioco difficile da catalogare, per tutte le tre ore che dura ti limiti a comprare roba, darle fuoco per ottenere altra roba a cui darai fuoco in seguito (e così via), cercando nel mentre di fare combo bruciando determinati oggetti insieme.
La grafica è buona e svolge il suo lavoro, gli effetti del fuoco sugli oggetti sono ben fatti (se all'inizio sono solidi, a mano a mano che le fiamme li avvolgono diventano sempre più fragili fino a diventare cenere fumante).
Molto carine le differenziazioni tra gli oggetti: ci sono quelli che esplodono, quelli che cantano facendo cadere le rose, quelli che cambiano la gravità e molti altri, ma ai fini del gameplay non cambia poi molto (ci si riduce sempre a dargli fuoco).
Le canzoni sono piacevoli da sentire e il gioco tutto sommato scorre piacevolmente (sebbene verso la fine ammetto di non aver avuto più voglia di bruciar roba e ho consultato spasmodicamente le guide, complice anche una pessima traduzione in italiano di alcune combo).
Anche se non sembrerebbe c'è una piccola storia dietro che si evolve man mano che si va avanti nel gioco fino ad arrivare ad un finale molto evocativo e un po' nostalgico, dove si toccano temi come l'alienazione dal mondo (imho è un non tanto velato paragone con i videogiocatori), il tempo che fugge e il fatto che crescendo i sogni che si hanno da bambini vengono dimenticati.
A tutto ciò aggiungete uno stile molto simile a quello del Tim Burton di una volta e otterrete una piccola perla di narrazione ---> bronzo @