Ma ditemi una cosa, sto Rise of the Triad (quello recente) com'è?
Ma ditemi una cosa, sto Rise of the Triad (quello recente) com'è?
Ho combattuto un porco assurdo con una spada trovata in uno scheletro(si, "in"). Ogni volta mi dimentico come mettere nell'inventario le cose, ma quando l'avrò fissato in mente e quando degli strani struzzi non mi asfalteranno più, forse potrò avviarmi all'Old Camp, o al Nuovo, non ne ho la più pallida idea
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Credo di non aver mai giocato nulla di così distorto e malsano psicologicamente come il quarto capitolo di NaissanceE.
Porta proprio un male fisico, si cammina soltanto, ma è così deviato che risulta un trip assurdo. Si arriva alla fine stanchi, e sconvolti.
WOW.
Dico solo WOW.
Amnesia: a machine for pigs: bronzo.
Alla fine riprende molte delle meccaniche del primo (a partire dalla storia che si basa sugli stessi concetti) e le semplifica di molto, risultando alla fine un (buon) walking simulator. Prende, intriga, ma non arriva ai livelli del primo come profondità e come meccaniche (gli 'enigmi' sono ridotti all'osso, c'è stata solo un'occasione in cui nascondersi dai nemici - ed è stata la parte che ho odiato di più, dato che non si vedeva una mazza, non si capiva cosa fare e appena accendevi la lanterna eri praticamente morto - e soprattutto il gioco è solamente un corridoio).
In ogni caso le idee c'erano e il giocatore è stimolato ad arrivare fino alla fine (in circa 5 ore), consigliata una sola run.
Deliziosa avventura grafica ad opera di uno studio tedesco, The Inner World è ambientato in un piccolo mondo cavo e ci vede nei panni di Robert, giovane apprendista dal curioso naso a flauto e figlio adottivo del severo abate Conroy che governa la città. Così, per recuperare un ciondolo rubato da un piccione, Robert finisce nella parte bassa della città, dove si imbatte nella bella fuorilegge Laura (di cui si innamora subito), e nel suo peregrinare si rende conto che forse le cose non stanno come Conroy gliele ha sempre descritte…
Impreziositi da una grafica adorabile con ottime animazioni, i personaggi sono il punto forte di TIW. Robert è molto ingenuo e un po' tonto, mentre Laura è più scaltra e cinica e svilupperà un rapporto molto particolare con lui. C'è molto di Monkey Island in tutto questo, e a volte sembrerà un po' di vedere le schermaglie tra Guybrush ed Elaine. Ma anche i personaggi di contorno non sono da meno, sono quasi tutti molto fuori di testa e sopra le righe.
Spoiler:
Gli enigmi sono generalmente buoni, anche se ogni tanto prevale l'apparente nonsenso come nei titoli di Gilbert e che costringe al "proviamo tutto con tutto", ma per quanto strana una logica c'è più o meno sempre. È comunque presente un sistema di aiuti molto esaustivo, perciò è difficile rimanere bloccati.
Eccellente anche il comparto audio, con un'enormità di dialoghi (a volte quasi eccessivi) doppiati interamente in inglese da voci azzeccatissime specialmente per i protagonisti, e musiche di sottofondo altrettanto belle.
La longevità è nella media, direi 6-7 ore, dipende quanto si rimane bloccati se non si vuole guardare gli aiuti. Il motore di gioco per qualche ragione non è stabilissimo e potrebbe crashare durante alcuni filmati, ma a parte questo non gli trovo particolari difetti seri. È un'AG molto carina con personaggi ben caratterizzati, e tanto basta per essere piacevole da giocare.
@ oro
sto provando finalmente Portal e dopo 86 minuti sono alla camera 15 (dovrebbero essere 19 in tutto), ma qualcosa non mi convince.
Ci sono dei punti in cui sono presenti delle barriere con passaggi attraverso un campo luccicante sopra di esse.
In altre parole riesco a passarle, perchè il trucco sta nel cadere da una piastrella frontale sul soffitto prendendo velocità.
Il fatto che non mi convince è che finora ci sono riuscito abbastanza a culo e a cazzo, ovvero non in maniera pensata e meccanica.
Faccio un esempio: in una certa stanza (ad esempio quella in foto)
Spoiler:
proprio sopra di me c'è una piastrella verticale. Qui ci metto un portale per uscire.
Alla mia sinistra c'è un'altra stanza in cui posso saltare un dislivello. Sul fondo dello stesso posso creare un portale di ingresso.
Salto il dislivello e cado nel portale, uscendo poi dal primo e continuando a cadere verso il passaggio.
Il problema è che non ci arrivo così facendo.
Ho risolto in questa maniera: quando cado dal secondo portale sulla piastrella verticale, mentre vado ad impattare al suolo, creo al volo un altro portale. Ma così facendo non si capisce un cazzo e mi ritrovo volante attraverso l'apertura.
Il senso è che continuo a cadere in velocità attraverso il nuovo portale del terreno quindi riprendendo a precipitare dal portale sulla piastrella verticale.
Logico direte, ed in effetti è così: ma la cosa esce casualmente, non volutamente, ovvero basta poco per non riuscirci anche se si è capito il meccanismo.
Purtroppo le cose così non mi attirano granchè perchè troppo vincolate dal gioco e non dalla volontà del giocatore.
Ora, spero davvero in tutti i santi turchi (li avranno anche loro, penso) che negli ultimi livelli non ci siano menate di questo genere ed ulteriormente complicate...
E spero che in Portal 2 abbiano rifinito questo tipo di meccanica...
non ho capito niente, ma sì, il primo Portal è fortemente basato sul concetto di accelerazione (tua). prima lo impari meglio è.![]()
No, non esce casualmente, esce perché l'hai fatto e in genere si fanno le cose dopo averle pensate, quindi non vedo il problema.