"The floating piers", opera land art di Christo sul lago d'Iseo
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Discussione: "The floating piers", opera land art di Christo sul lago d'Iseo

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  1. #1
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    "The floating piers", opera land art di Christo sul lago d'Iseo

    Rispondo subito alla prima domanda: sì, la "passerella" di Christo è arte, ed è una grande opera, oltre che un'opera molto grande.

    Poi: visto che non se ne parla da nessuna parte qui sul forum, ne parlo io: qualcuno di voi è andato a vederla? ci andrà? ha intenzione di farlo? Io purtroppo sono parecchio fuori mano, ma l'idea mi stuzzica comunque.

    Qui di seguito, per fomentare ulteriormente la conversazione, che già immagino fomentatissima, due cose proprio da ridere:

    - numero uno: un articolo ai limiti della calunnia sul simpaticissimo quotidiano Libero: http://www.liberoquotidiano.it/news/...hristo-vi.html

    - numero due: commento a caldo di Sgarbi, che non può esimersi dal fare il Robin Hood de noantri: http://www.secoloditalia.it/2016/06/...o-nulla-video/

    Di seguito, aggiungo un florilegio di commenti critici sull'opera: http://www.bergamopost.it/che-succed...-che-ne-sanno/

    Nel mio piccolo, rispondo solo a quello di Daverio: non capisco la sua posizione quando parla di ripetibilità. L'arte concettuale (di cui la land art è la branca più "spettacolare") non ha interiorizzato da tempo, diciamo da quando è nata, il concetto di aleatorietà e "irriproducibilità", proprio nel senso benjaminiano del termine? E Christo, con i suoi teli, non ha forse da sempre improntato la propria poetica nel segno della dissoluzione e della scomparsa? Perché adesso critici d'arte intelligenti, che stimo (non Sgarbi, ma Daverio sì), si schierano in blocco contro "il mostro", tacciandolo di essere commerciale, capitalista, venduto e quant'altro? Tutto quello che dice Daverio non è già di per sé nel DNA della land art? Aiutatemi a capire...
    Ultima modifica di _dunno_; 20-06-2016 alle 20:58:56

  2. #2
    Chuck Addicted L'avatar di Francutio
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    Oh, bravo, volevo aprirlo io a giorni un topic su quest'opera, anche se l'avrei aperta in OTV, che almeno ha un pelo di affluenza in più (o forse è perché l'Agorà dei tempi che furono mi angosciava troppo e ne sono rimasto traumatizzato almeno su certi argomenti). Quantità vs qualità, ma tanto qualità non ne è praticamente sopravvissuta, credo.

    Premetto che sono una bestia ignorante che in questo momento non ha manco voglia di leggersi le pagine di Wikipedia dedicate a W.Benjamin.

    La critica dell'opera di Daverio mi sembra una menata, ma non sono sicurissimo di aver capito cosa intende.
    Il fatto è che se poniamo una persona X a caso davanti all'opera Y a piacere, per 200 volte, probabilmente tutto quello che può suscitare è noia e volontà di bestemmiare, cioè più o meno quello che accadrebbe a farlo pascolare su 'sto pontile damascato.
    E poi un sacco di arte non è esattamente "riproducibile" a piacere, almeno tutto quanto il teatro.
    Che poi mi dessero 15 milioni e glieli ammonticchio io un po' di cubetti di plasticaccia.

    Ecco, scusa il livello basso, ma 'sti 15 milioni un po' mi angosciano.
    Nel senso, pensa di rientrarci come?
    Vedendo pontili in giro per il mondo? Bozzetti? Bozzetti, cioè disegni di pontili? Boh, non capisco sul serio.

    Sempre nella mia ignoranza Christo non lo conoscevo fino a qualche mese fa, quando la ragazza di mio fratello ci parlò appunto di 'sta passerella in realizzazione.
    Così lessi un po' delle sue altre bravate in giro per il mondo.
    Tutto molto bello.
    Quello che forse fa rammaricare i criticoni (nel senso di critici importanti, famosi, ecc) di turno è che 'ste cose son diventate mainstream e attirano laggente.
    Mentre altre opere - secondo loro molto più ok e che magari hanno studiato per decenni - non se le fila nessuno.
    Le stesse persone, dico.
    Mai si sognerebbero di entrare in un museo.
    È una cosa rispettabile eh, ma allora l'appellativo di arte, riferito all'opera, può essere messo in discussione?
    Cioè, se io vado a vedere un'opera e mi ci approccio superficialmente, questa è arte? O meglio, la mia è un'esperienza artistica?
    Che poi alla fine è la stessa cosa che accadrà nelle processioni davanti alla Gioconda al Louvre, ma forse quella è ok perché ha raggiunto prima i critici e poi il grande pubblico e non il contrario.

    Ci andrò? No, è lontana e troppo affollata.
    Fosse deserta e vicino ad una mia posizione spaziotemporale probabilmente ci andrei a farmi una scampagnata (del resto mi piace molto percorrere tutti i moli che incontro quando passeggio al mare), ma vorrà dire che ripiegherò sull'affitto di un pedalò, con l'idea di spostarmi di un paio di km dalla costa e di alzarmici in piedi.

  3. #3
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    Oh, bravo, volevo aprirlo io a giorni un topic su quest'opera, anche se l'avrei aperta in OTV, che almeno ha un pelo di affluenza in più (o forse è perché l'Agorà dei tempi che furono mi angosciava troppo e ne sono rimasto traumatizzato almeno su certi argomenti). Quantità vs qualità, ma tanto qualità non ne è praticamente sopravvissuta, credo.

    Premetto che sono una bestia ignorante che in questo momento non ha manco voglia di leggersi le pagine di Wikipedia dedicate a W.Benjamin.

    La critica dell'opera di Daverio mi sembra una menata, ma non sono sicurissimo di aver capito cosa intende.
    Il fatto è che se poniamo una persona X a caso davanti all'opera Y a piacere, per 200 volte, probabilmente tutto quello che può suscitare è noia e volontà di bestemmiare, cioè più o meno quello che accadrebbe a farlo pascolare su 'sto pontile damascato.
    E poi un sacco di arte non è esattamente "riproducibile" a piacere, almeno tutto quanto il teatro.
    Che poi mi dessero 15 milioni e glieli ammonticchio io un po' di cubetti di plasticaccia.

    Ecco, scusa il livello basso, ma 'sti 15 milioni un po' mi angosciano.
    Nel senso, pensa di rientrarci come?
    Vedendo pontili in giro per il mondo? Bozzetti? Bozzetti, cioè disegni di pontili? Boh, non capisco sul serio.
    I 15 milioni sono usciti dalla tasca dello stesso Christo. Poi:

    la critica di Daverio - come quella di Sgarbi Hood - ha davvero poco senso, se applicata alla land art. Questo perché di opere di land art permanenti ce ne sono state poche, e il più delle volte o vengono smantellate dopo qualche tempo, o si disintegrano da sole. Quindi, se proprio vogliamo continuare sul solco del discorso di Daverio, l'opera "ambientale" è un'opera aleatoria, fragile e destinata il più delle volte alla sparizione. Criticare un'opera land art perché "non rimane", come invece i grandi capolavori dell'arte rinascimentale, significa pretendere, che so, che le banane sappiano di carota?

    E' poi curioso che proprio Daverio parli di "roba vecchia", di roba "già vista". E' vero, è tutto vero: ha ragione. Christo fa le stesse cose da 40 anni, sempre sti cazzo di teli, con poche varianti qua e là. Ma chi altri c'è che fa opere tanto maestose come queste? Voglio dire, sempre sta menata del vecchio, ma molto più umilmente (e banalmente) io credo che Christo sarà vecchio quando qualcun altro, non so, coprirà con un telo galleggiante TUTTO il lago d'Iseo? Per il momento di Christo continua a rimanerne solo uno, vecchio o no, con opere di questo calibro bisogna comunque scontrarcisi prima o poi.

    Inoltre, mi sembra ridicolo tacciare Christo di fare roba vecchia quando si critica la sua opera per il fatto che "non rimane", che non puoi "vederla più volte per scoprire sempre nuovi significati". Cioè, e questo non sarebbe un modo "vecchio" di approcciarsi all'arte? O comunque: un modo che esclude giocoforza tutte o quasi le manifestazioni di arte concettuale? Mi sembra un discorso abbastanza ipocrita.

    Sempre nella mia ignoranza Christo non lo conoscevo fino a qualche mese fa, quando la ragazza di mio fratello ci parlò appunto di 'sta passerella in realizzazione.
    Così lessi un po' delle sue altre bravate in giro per il mondo.
    Tutto molto bello.
    Quello che forse fa rammaricare i criticoni (nel senso di critici importanti, famosi, ecc) di turno è che 'ste cose son diventate mainstream e attirano laggente.
    Mentre altre opere - secondo loro molto più ok e che magari hanno studiato per decenni - non se le fila nessuno.
    Le stesse persone, dico.
    Mai si sognerebbero di entrare in un museo.
    È una cosa rispettabile eh, ma allora l'appellativo di arte, riferito all'opera, può essere messo in discussione?
    Cioè, se io vado a vedere un'opera e mi ci approccio superficialmente, questa è arte? O meglio, la mia è un'esperienza artistica?
    Che poi alla fine è la stessa cosa che accadrà nelle processioni davanti alla Gioconda al Louvre, ma forse quella è ok perché ha raggiunto prima i critici e poi il grande pubblico e non il contrario.
    E qui arriviamo alla menata di Sgarbi: superficialmente o non superficialmente, chi se ne frega? Sgarbi fa l'errore di spostare la presunta idiozia del pubblico (sempre bravi a fare i populisti quando credono di essere circondato da soli idioti) sull'opera stessa. Se il "grande pubblico" va a vedere Christo per farsi il selfino in mezzo all'acqua, che male c'è? Ciò non toglie valore all'opera. E se su tot mila persone ce ne sono almeno 100 che sanno chi è Christo e sanno come "leggerlo", tanto di guadagnato no? Mica si può fare il test d'ingresso di Storia dell'arte prima di far salire le persone sulla banchina. Quando a Bologna esposero la "Ragazza con l'orecchino" di Vermeer, quanti ci andarono per via del nome dell'artista, e quanti per via del film e del romanzo? Nessuno però si è sentito in obbligo di "criticare" Vermeer, o il fatto che qualcuno avrebbe potuto "fruirne superficialmente". Se io me ne sbatto dell'arte, e vado a vedere Christo perché l'arancione si sposa con il mio completino estivo, uno: so' cazzi miei; due: al massimo ci perdo io. L'opera continua a essere l'opera. Quindi, a' Sgarbi: che stai a di'?

  4. #4
    Chuck Addicted L'avatar di Francutio
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    I 15 milioni sono usciti dalla tasca dello stesso Christo.
    Ma lo so, era una considerazione che facevo tra me e me perché mi è parso fiducioso/convinto di recuperarli quei soldi e molto ingenuamente mi chiedo: come?
    Poi se li ha usati a fondo perduto a me non cambia niente, dato che sono appunto di provenienza privata.

    La critica di Daverio ho già detto che non la condivido e che sono d'accordo con te, per quanto riguarda Sgarbi invece io parto dal presupposto che sia un provocatore di professione, ma allo stesso tempo credo (pur non avendo le qualifiche per stabilirlo) sia anche realmente appassionato e competente.
    Quindi quando critica l'opera, in luogo della pochezza (vera o presunta che sia) dei fruitori della stessa, il suo vero bersaglio potrebbe essere in realtà tutto il contorno all'opera, dagli sponsor ai media che decidono di pubblicizzare solo (o almeno con maggior forza) un determinato tipo di arte, che si presta anche ad una lettura inconsapevole e superficiale.
    Risultato possibile: i grandi numeri si sentono appagati dal loro grado attuale di approfondimento e morta lì, occasione sprecata (secondo Sgarbi).

    Ci vedo un filo di delusione insomma, non per l'opera in sé, ma per il risalto che le è stato concesso, poi può anche darsi che abbia solo sfasato per non essere al centro dell'attenzione, per carità.

  5. #5
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    Ma lo so, era una considerazione che facevo tra me e me perché mi è parso fiducioso/convinto di recuperarli quei soldi e molto ingenuamente mi chiedo: come?
    Poi se li ha usati a fondo perduto a me non cambia niente, dato che sono appunto di provenienza privata.

    La critica di Daverio ho già detto che non la condivido e che sono d'accordo con te, per quanto riguarda Sgarbi invece io parto dal presupposto che sia un provocatore di professione, ma allo stesso tempo credo (pur non avendo le qualifiche per stabilirlo) sia anche realmente appassionato e competente.
    Quindi quando critica l'opera, in luogo della pochezza (vera o presunta che sia) dei fruitori della stessa, il suo vero bersaglio potrebbe essere in realtà tutto il contorno all'opera, dagli sponsor ai media che decidono di pubblicizzare solo (o almeno con maggior forza) un determinato tipo di arte, che si presta anche ad una lettura inconsapevole e superficiale.
    Risultato possibile: i grandi numeri si sentono appagati dal loro grado attuale di approfondimento e morta lì, occasione sprecata (secondo Sgarbi).

    Ci vedo un filo di delusione insomma, non per l'opera in sé, ma per il risalto che le è stato concesso, poi può anche darsi che abbia solo sfasato per non essere al centro dell'attenzione, per carità.
    Boh, non so. A me è sembrato piuttosto convinto quando parlava di turismo Il che apre un'altra grossa fetta di discorso: possibile che il "turismo" debba essere l'asso pigliatutto ogni volta che vi sia qualcosa di così "unico"? Cioè, non ci si può augurare che qualcuno, grazie a questa iniziativa, magari venga a conoscenza di Christo e della sua arte, invece di tirare sempre fuori in maniera del tutto strumentale le "grandi bellezze d'italia"?

    Non metto in dubbio la competenza di Sgarbi, quanto la sua buona fede. Onestamente, la sua visione del contemporaneo è un po' pressapochista, ma a parte questo, trovo che riesca sempre a sviare piuttosto bene dal succo del discorso. Oltralpe, il mondo dell'arte ha fatto i conti ormai da anni con il suo lato "spettacolare", "per tutti", "mainstream", anche. Accetto le perplessità su una fruizione "di massa" dell'arte, ma non le accetto dagli stessi che "ci mettono la faccia" per fare dell'arte un baraccone spettacolare. E Sgarbi, vuoi o non vuoi, è uno di questi. E anche Daverio, per quanto in modo più discreto e più "professionale".
    Ultima modifica di _dunno_; 21-06-2016 alle 13:17:06

  6. #6
    Chuck Addicted L'avatar di Francutio
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    Guarda comunque il lato positivo: anche tramite le polemiche se ne parla di più e se ne aumenta la diffusione.

    L'elogio perenne al turismo, alle bellezze d'Italia, di solito lo si fa perché potenzialmente innescano un circolo virtuolo per cui più scopri, più ti viene voglia di scoprire.
    Il plauso al singolo artista si ha sempre paura possa creare più paraocchi o preconcetti di quanti ne riesca ad abbattere.
    Comunque sì, è piuttosto fastidioso.

  7. #7
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    Mi immetto nella conversazione non andando su discorsi "filosofici" come voi ma dal punto di vista di uno del posto: Fottesega delle code, fottesega dei ritardi e del casino ma poter camminare a pelo d'acqua sul mio lago non ha davvero prezzo.

  8. #8
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    Citazione Signore_Dei_Raptor Visualizza Messaggio
    Mi immetto nella conversazione non andando su discorsi "filosofici" come voi ma dal punto di vista di uno del posto: Fottesega delle code, fottesega dei ritardi e del casino ma poter camminare a pelo d'acqua sul mio lago non ha davvero prezzo.
    Ma anche questo fa parte dell'opera, infatti! Anzi, secondo me Christo è stato il primo a voler spingere la gente a dire "fottsega, cammino sull'acqua!".

    Ci sei stato?

  9. #9
    Chuck Addicted L'avatar di Francutio
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    "Solo una volta nella vita camminerete sulle acque per 16 giorni e non ci sarà mai più un altro Floating Piers nel mondo dopo il 3 luglio". Lo ha annunciato l'artista bulgaro Christo che ha commentato i primi giorni della passerella sulle acque del lago di Iseo.*

    Anche queste dichiarazioni fanno parte dell'opera?
    Senza la massa di pubblico accorsa al lago, qualcosa sarebbe cambiato nella valutazione della stessa?

  10. #10
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    "Solo una volta nella vita camminerete sulle acque per 16 giorni e non ci sarà mai più un altro Floating Piers nel mondo dopo il 3 luglio". Lo ha annunciato l'artista bulgaro Christo che ha commentato i primi giorni della passerella sulle acque del lago di Iseo.*

    Anche queste dichiarazioni fanno parte dell'opera?
    Senza la massa di pubblico accorsa al lago, qualcosa sarebbe cambiato nella valutazione della stessa?
    Dal punto di vista dei detrattori, magari qualcosa sì. Anche se, bisogna dirlo, il rumore mediatico di Christo non ha tolto spazio a nient'altro. Anzi, il lago ringrazia

    Però era inevitabile: Christo ha sempre attirato il pubblico, e i suoi lavori, si veda "l'impacchettamento" del parlamento tedesco, sono sempre stati molto pubblicizzati dai media proprio per la loro natura spettacolare. E' arte pensata anche "per la massa", dopotutto, un'arte che vuole giocare con il pubblico e coinvolgerlo.

  11. #11
    Chuck Addicted L'avatar di Francutio
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    Proprio perché è arte pensata anche per la massa, la massa che ne fruisce ne determina (in parte) il valore o no?

    Se The floating piers fosse stata installata in gran segreto e smantellata nel giro di due settimane, con 37 visitatori totali, sarebbe rimasta un'opera di uguale valore?


    Faccio un esempio molto distante dall'arte, ma che può rendere l'idea di quello che cerco di dire.
    Se corro 5000 metri in 13' nella pista di atletica dietro casa la mia prestazione ha un valore.
    Se li corro alle Olimpiadi ne assume uno totalmente diverso.
    La prestazione sarebbe la stessa, ma il contesto ne determina la reale bontà.

  12. #12
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    Citazione Francutio Visualizza Messaggio
    Proprio perché è arte pensata anche per la massa, la massa che ne fruisce ne determina (in parte) il valore o no?

    Se The floating piers fosse stata installata in gran segreto e smantellata nel giro di due settimane, con 37 visitatori totali, sarebbe rimasta un'opera di uguale valore?


    Faccio un esempio molto distante dall'arte, ma che può rendere l'idea di quello che cerco di dire.
    Se corro 5000 metri in 13' nella pista di atletica dietro casa la mia prestazione ha un valore.
    Se li corro alle Olimpiadi ne assume uno totalmente diverso.
    La prestazione sarebbe la stessa, ma il contesto ne determina la reale bontà.
    Beh, sì, certo. L'opera è pensata per essere attraversata, per cui sì. E' necessario il pubblico perché il suo valore venga a compimento. Non ci sono indicazioni quantitative, però. Il punto è: che possa essere attraversata. Che le persone siano 20 o 20 mila poco cambia al concetto dell'opera in sé. Se fosse stata chiusa al pubblico sarebbe stato un monumento un po' eccentrico e di fatto inutile, morto. Così, invece, è un ponte, che richiede la presenza di qualcuno che lo attraversi. Il numero è un dato accidentale. Basterebbe una persona perché l'opera sia completa. O almeno è quello che penso io.

  13. #13
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    Io credo che vado sabato prossimo però rischio di perdermi l' eventuale quarto di finale dell' Italia, sapete quando dura la camminata?

  14. #14
    Bannato
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    Stavo pensando di andarci con una bandiera comunista o islamica per sventolarla durante la camminata mi dite dove comprarla?

  15. #15
    Tre volte zio L'avatar di Tripla Z
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    Stavo pensando di andarci con una bandiera comunista o islamica per sventolarla durante la camminata mi dite dove comprarla?
    per me ti saccagnano di botte se ci provi, poi fa come vuoi

    Citazione _dunno_ Visualizza Messaggio
    Ma anche questo fa parte dell'opera, infatti! Anzi, secondo me Christo è stato il primo a voler spingere la gente a dire "fottsega, cammino sull'acqua!".

    Ci sei stato?
    Ovvio, ci ha camminato lui per primo sulle acque e ora vuol condividere con gli altri questa sensazione

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