thekingmaster
Ho deciso il prossimo passo: domani contatto la sezione locale di un'associazione nazionale che, a differenza di altre, mi sembra più attiva sul territorio. La speranza è che loro riescano a propormi soluzioni alternative (immagino, per esempio, associazioni / cooperative in rete con altre che vadano insieme a coprire il set di servizi a me utili: dall’accompagnamento alle attività a cui partecipare).
Meanwhile, mia madre è tornata a rompere i coglioni durante le sedute (e non solo), tanto che giovedì, dopo la seduta con quella del centro, ci ho anche litigato, ma poi ieri ha rotto i coglioni anche con Gioiello II. Non so davvero più come arginarla senza ricorrere alle maniere "forti" (aka sfanculizzarla per direttissima).
In particolare sono due gli episodi clou (più un altro paio di minori).
1. Premessa. Martedì quella del centro non è venuta perché lunedì le ho spiegato la questione dell'evitare di vederci se era messa come la volta precedente. Lei ha compreso e concordato, senza problemi. Quindi parlato e chiarito tutto. Giovedì era praticamente estate qui e perciò ho accesso (a bassa velocità) il ventilatore/purificatore. Quando la terapista ha detto "va, che bel venticello", mia madre non ha resistito e ha avvertito l’urgenza di spiegare la mia paranoia (“tipo quando vengono i nipoti”) e cose così. Io dico: perché? Vabbè, poi ha sentito il bisogno di fare riferimento a una cosa legata all’uso dei pantaloncini facendo riferimento “all’altra volta”. Peccato che era la prima volta che mettevo i pantaloncini con questa terapista e che “l’altra volta” era con Gioiello II (ovviamente quella del centro non sa di quella privata per una serie di ragioni ovvie), ma lei insisteva. Così come ha insistito nel dire che alla proroga passeremo a tre sedute settimanali (cosa che al momento io non voglio fare perché Gioiello II resta la migliore e più completa). Tutte queste sue chiacchiere hanno evidentemente distratto la terapista (che è comunque brava in quello che fa, ma non completa) che per la prima volta non ha lavorato bene, procurandomi anche dei fastidi in alcuni esercizi. Non ho detto niente alla terapista perché ci sta non azzeccare una giornata (specie se vieni distratta) e neanche a mia madre perché tanto sarebbe stato fiato sprecato e perché ho mantenuto fede al mio nuovo modus operandi di non dirle più niente. Poi abbiamo litigato per la questione purificatore e pantaloncini (eh, lo so, fa ridere).
2. Ieri è toccato a Gioiello II che, come sempre, ha voluto un breve debrief (esempio banale: se un esercizio l’ho fatto con quella del centro, lei ne approfitta per fare altro) e io gliel’ho fatto e ho dovuto dire della poca precisione per questioni legate allo stretching e a un esercizio di quelli fastidiosi. Inoltre, dati alcuni miglioramenti dopo la seduta precedente dei quali avevo dato conto nel messaggio del lunedì, Gioiello II ha saltato un blocco di esercizi per vedere e valutare altre cose. Ciò significa che per la prima volta mi ha fatto lavorare solo a letto e non seduto (cosa che fa quasi sempre quella del centro ma della quale non mi sono mai lamentato perché comunque ha meno tempo e fa bene quello che fa, quindi va bene così e l’ho detto in precedenza a mia madre per farle capire la differenza con Pancina che faceva lo stesso ma malissimo). Bene, cosa ha detto mia madre dopo la seduta di ieri? “Serviva criticare l’altra fisioterapista?” Come se lei non parlasse male delle altre con Gioiello I quando veniva privatamente e contemporaneamente venivano le altre pubbliche che erano penose. E poi: “beh, non dici niente che anche Gioiello II oggi non ha fatto la parte seduta e passava da un esercizio all’altro?”
Io non so più cosa pensare e come zittirla.
Ah, ovviamente venerdì non è mancato quello che è ormai un grande classico: “vabbè, però adesso che è estate a che serve farla venire?”
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