Nonostante i sondaggi negativi il partito di Zapatero ottiene
il 43 per cento dei suffragi contro il 37 del partito del premier
Spagna, a sorpresa i socialisti
sconfiggono i popolari di Aznar
MADRID - Nella più tragica delle tornate elettorali della storia di Spagna i socialisti di José Luis Zapatero ribaltano tutti i sondaggi e vincono le elezioni conquistando il 43 per cento dei voti. Una vittoria inattesa, almeno nei sondaggi della vigilia, ma che in realtà non è mai stata in dubbio da quando sono state aperte le urne e si sono iniziati a contare i voti reali. 43 per cento dei voti e circa 164 seggi per il Psoe, contro il 37,4 per cento dei Popolari di Aznar che si aggiudicano 148 seggi. Una vittoria che risulta ancora più chiara se si considera che il Psoe è cresciuto del 9 per cento rispetto alle elezioni del 2000 mentre i popolari hanno perso il 7 per cento dei consensi. Sui risultati hanno pesato le stragi di Madrid e il primo atto del futuro premier socialista Luis Zapatero è stato di chiedere ai militanti riuniti nella sede del Psoe un minuto di silenzio per le vittime delle stragi di giovedì scorso.
Un risultato che ha gelato i seguaci del primo ministro uscente riuniti nella calle Genova e che invece ha esaltato i socialisti. E così, quando erano stati scrutinati due terzi dei voti, il segretario del Partito socialista operaio José Blanco ha anunciato "con soddisfazione" fra il tripudio dei militanti del suo partito, che il Psoe è "in condizione di farsi carico del governo della Spagna". "E' una vittoria chiara - ha dichiarato - lo è nel numero dei voti e anche nel numero dei seggi". Blanco ha parlato di una vittoria "omogenea" riportata in tutta la Spagna con "un importante incremento" di consensi in tutte le regioni.
Un'analisi ammessa con grande corretteza anche dagli avversari. Dal governo in primo luogo che ha mandato il portavoce a riconoscere la vittoria dei socialisti. "Mi congratulo sinceramente con il Partito socialista operaio spagnolo che ha vinto queste elezioni", ha dichiarato il portavoce Zaplana, che è anche ministro del lavoro. "Mi sembra chiaro - ha aggiunto Zaplana - che ci sono state delle circostanze che hanno generato una commozione nella società spagnola in questi ultimi tempi". "C'è tutta la predisposizione a collaborare" con i socialisti, ha sottolineato il dirigente del Pp, precisando che "proprio sulla base di tale predisposizione, questa sera non voglio dare altre valutazioni al di là, appunto, di quanto ho già detto".
Poi è stata la volta del candidato del Partito popolare Mariano Roy che, affiancato dal premier uscente Aznar, ha riconosciuto la sconfitta del suo partito
http://www.repubblica.it/2004/c/sezi...sulspagna.html