Stuntman - Recensione
Dopo i fasti di Driver su Psone, i Reflections sbarcano per la prima volta sul monolito nero con la loro nuova creazione: Stuntman.
Come intuibile dal titolo, voi impersonerete uno Stuntman che dovrà girare dei film.
Ogni film di conseguenza è diviso in 4 o 5 scene, che se portate a termine alla perfezione sbloccheranno degli attrezzi e auto che potranno essere usate nella Modalità Stunt Arena.
Ma andiamo con ordine.
Le modalità di gioco sono 3: la carriera di Stuntman, lo Stunt Arena e Giochi Al Volante.
Come avrete sicuramente capito la modalità principale è la carriera:
qui si dovranno girare 6 film che vanno dai film anni 80, alla Hazzard, fino a quelli più recenti, come quello alla 007, pieno di inseguimenti ed esplosioni.
Praticamente voi, appena vi metterete al volante della vostra automobile, dovrete seguire alla lettera le istruzioni del vostro regista, che vi dirà cosa fare aiutandovi con dei consigli.
Questo, in un certo senso, è anche il limite di questo gioco: infatti questo comporta poca libertà di scelta da parte del giocatore che non può sgarrare neanche di una virgola quello che dice il regista.
Poi a rovinare la situazione ci si mette l’estrema difficoltà per completare i vari stunt: infatti, proseguendo con il gioco le varie scene da completare risulteranno talmente frustanti che ad un certo punto direte: “Ci rinuncio!”.
Tralasciando questi difetti, parliamo degli altri aspetti del gioco:
la grafica si assesta su buoni livelli, anche se dopo la tanta attesa ci aspettavamo un po’ di più.
Il sistema fisico delle vetture è molto buono con una implementazione dei danni realizzata davvero coi fiocchi che assicura una buona giocabilità.
Riguardo al sonoro, dobbiamo congratularci con i Reflections, che hanno inserito il parlato nella nostra lingua e una colonna sonora, tutto sommato, di buona fattura.
Infine la longevità, un altro tasto dolente di questo gioco:
non dico che i Reflections non si siano impegnati, però i film da portare a termine sono solo sei e anche le altre modalità non garantiscono un’ottima longevità.
Lo Stunt arena, per esempio, vi da campo libero per creare la vostra arena preferita, inserendo giri della morte e salti di tutti i tipi che potete percorrere con un’auto che avrete sbloccato nella modalità principale. Questo sulle prime può risultare assai divertente, ma basta una mezz’oretta per far subentrare la noia, anche a causa delle poche rampe, ostacoli e auto che sono stati messi a disposizione.
Poi troviamo la modalità Giochi al volante, che consiste nel superare varie prove di precisione e di velocità, ma la ripetitività e la difficoltà di queste prove, porta in poco tempo alla frustrazione.
In conclusione ci ritroviamo davanti solamente ad un buon gioco, penalizzato soprattutto dall’eccessiva difficoltà nell’affrontare le varie sfide proposte.
Come premio di consolazione troviamo i contenuti extra, con un trailer che preannuncia l’uscita di Driver 3.
Lampofinale
Grafica : 7.5
Giocabilità : 7.5
Sonoro : 8
Longevità : 7
Voto Finale : 7.5