Rise of The Argonauts

Siete pronti a unirvi all’allegra combriccola degli Argonauti?

Come già ampiamente dimostrato da God of War (ma anche da Kid Icarus, se è per questo), la mitologia greca può funzionare perfettamente come tema principale per un videogioco. Del resto, l’immaginario fatto di creature mostruose, eroi senza paura e divinità bizzose si adatta perfettamente alla situazione. Proprio su queste premesse si basa Rise of the Argonauts, il nuovo gioco di Liquid Entertainment (gli stessi di Battle Realms, per chi se lo ricorda) che prende spunto dalle gesta di Giasone e gli Argonauti per dar vita ad un action RPG piuttosto ambizioso (ma forse sarebbe meglio dire “pretenzioso”). Con l’espressione “action RPG” intendiamo dire che in questo gioco non si tratta solo di mulinare spade e decapitare idre a sette teste, ma anche di lavorare sul proprio personaggio per renderlo sempre più forte e potente. In altre parole, esiste la possibilità di dedicare le proprie gesta in battaglia a una delle quattro divinità presenti (Hermes, Apollo, Ares e Athena) per ottenere in cambio potenziamenti per le armi e nuove abilità. Le “gesta” sono rappresentate dalle missioni secondarie portate a termine o da particolari azioni tese ad ingraziarsi il favore degli dei (come uccidere un certo numero di nemici, per esempio), e possono essere dunque sfruttate per plasmare “l’assetto da battaglia” di Giasone.

MENARE LE MANI, MA CON CLASSE
Gli scontri, invece, si svolgono come in buona parte degli hack ‘n slash in circolazione, ovvero con tasti da premere ad libitum e combo di attacchi da mettere a segno. Per quanto estremamente “fisico” e spettacolarizzato da toni decisamente “splatter”, però, il sistema di combattimento si rivela un tantino esile, e anche l’idea di cambiare arma in corsa (scegliendo tra spada, mazza e lancia) o di sfruttare lo scudo in maniera offensiva, non basta per rendere i combattimenti davvero appassionanti. Il che, di per sé, non dovrebbe rappresentare un grosso limite, visto che il gioco sembra porre l’enfasi su ben altri aspetti. Nella fattispecie, pare proprio che gli sviluppatori si siano concentrati sulla narrazione, inserendo una mole spropositata di dialoghi e, più in generale, cercando di rendere la trama il più interessante possibile.

Peccato che, anche guardando al gioco in quest’ottica, non si può fare a meno di notare strappi, cadute di stile e una marea di problemi di ordine tecnico. Sorvolando per un istante sui rallentamenti in cui il motore di gioco incespica di continuo, spesso senza apparente motivo, sono vari gli aspetti che stridono nella narrazione delle gesta di Giasone e i suoi Argonauti. Tanto per cominciare, i frequentissimi, interminabili e spesso “invasivi” dialoghi sono afflitti da una cattiva compressione dell’audio che rende la voce dei personaggi a tratti distorta, con risultati involontariamente comici. Anche i modelli poligonali di Giasone e compagni non brillano certo per bellezza e cura nei particolari e le animazioni un tantino grossolane finiscono per spezzare un po’ l’atmosfera “epica” che il gioco vorrebbe veicolare.

NO LOOK!
Un altro problema riguarda la mancanza di qualsiasi indicazione a video (quello che generalmente viene definito “HUD”), una scelta dettata dalla volontà di rendere l’azione di gioco il più “cinematografica” possibile. Una scelta comprensibile, certo, ma anche foriera di qualche grattacapo di troppo. Non esiste, per esempio, una mappa (o anche un minuscolo radar) per orientarsi tra le varie ambientazioni di gioco, e ogni volta occorre mettere il gioco in pausa e navigare attraverso i menu per sapere quale sia la destinazione successiva. Se poi si considera che le fasi iniziali di gioco si rivelano tutto fuorché entusiasmanti, con Giasone impegnato a combattere contro una lunga serie di guardie tutte uguali tra loro, vagando come un’anima in pena tra i lunghi corridoi di un tempio, è facile perdere l’entusiasmo nei confronti di Rise of the Argonauts. Forse gli appassionati di mitologia greca e gli amanti degli action/GdR particolarmente “prolissi” troveranno comunque qualche motivo di interesse in questo gioco, ma resta il fatto che Giasone, Ercole e mitologica compagnia meriterebbero ben altro trattamento. Questo è poco ma sicuro.