Manhunt 2

La scure della censura ha fatto a pezzi Manhunt 2

Il primo Manhunt, senza timore di smentita, è stato uno dei videogiochi più controversi della storia, visto che ha fatto discutere, infuriare e indignare molta più gente di quanto non abbia fatto, probabilmente, lo stesso GTA (che – guarda un po’! – è sempre di Rockstar). Le ragioni di questo atteggiamento sono ovviamente da ricercarsi nelle scene di violenza, che in questo caso raggiungevano livelli di ferocia mai visti prima. Il protagonista del gioco, James Earl Cash, era una sorta di “dead man walking”, un condannato a morte in attesa dell’esecuzione, a cui veniva offerta un’ultima possibilità di sopravvivenza: prendere parte a uno “snuff movie”, ovvero una caccia all’uomo senza esclusione di colpi e costantemente ripresa dalle telecamere di uno losco figuro chiamato The Director.

E visto che Manhunt, di fatto, era uno sparatutto stealth in terza persona, buona parte dell’attenzione veniva posta sulle uccisioni “furtive”: uno soffocamento con un sacchetto di plastica, uno sgozzamento con un collo di bottiglia rotto, uno strangolamento con la corda di una chitarra… cose di questo genere, insomma, mostrate in ogni loro dettaglio attraverso una serie di filmati di intermezzo. Manhunt 2 si basa su premesse molto simili: il protagonista non è James Earl Cash (e neppure un condannato a morte, ma piuttosto un individuo su cui sono stati fatti degli esperimenti con le droghe) ma l’atmosfera è molto simile a quella di Carcer City, la malsana e decadente città del primo Manhunt, e la meccanica di gioco è pressoché la stessa. Con una “piccola” differenza, però: le scene di violenza sono state censurate.  Il gioco, infatti, è stato rimandato a lungo prima di arrivare negozi proprio perché ritenuto troppo violento dagli organi competenti, e alla fine Rockstar si è vista costretta a intervenire in maniera drastica sulla maniera in cui vengono rappresentate le uccisioni, tagliando, offuscando e coprendo i passaggi più cruenti e raccapriccianti. Il risultato è un gioco che non ha più alcun senso, e che appare come la fotocopia sbiadita di quello che avrebbe dovuto essere. Un peccato, perché l’idea di utilizzare telecomando Wii e Nunchuk per mimare gli attacchi del protagonista non era affatto malvagia.