Se vi dicessi che quella dei gestionali è una tipologia di gioco poco apprezzata su console, beh… non dovrebbe suonare come un’eresia al vostro orecchio. Forse per scelte di mercato ben precise, o semplicemente per l’estrema diversità del sistema di controllo, fuori dall’ecosistema PC questo genere particolare ha sempre ceduto il posto ad altri esperimenti ludici. Inserire il disco di Zoo Tycoon all’interno della nuova Xbox One diventa così una pratica carica di significato, anche in virtù del nome impresso sulla confezione: Frontier. I più scaltri ricorderanno di certo la serie RollerCoaster, apparsa su innumerevoli piattaforme da salotto, e non solo.
Tralasciando per un attimo considerazioni superflue, è bene specificare sin da subito che, fortunatamente, i primi momenti di questo “simulatore di zoo” non rispecchiano in alcun modo l’animo strategico della serie alla quale si ispira. Lanciato il tutorial, difatti, si viene trasportati in un coloratissimo parco e per una mezz’ora abbondante non si fa altro che interagire in vari modi con animali diversi. Tramite Kinect, al giocatore viene chiesto di dar da mangiare a elefanti e giraffe (in questi frangenti si deve chiudere la mano, raccogliere un frutto e porgerlo, letteralmente, in direzione della TV), lavare rinoceronti e giocherellare con le scimmie. La periferica posizionale di Microsoft non perde un colpo, e dopo aver visto i babbuini replicare le nostre linguacce (o in generale le varie smorfie del viso) è davvero impossibile non lasciarsi andare a qualche ristata compiaciuta.
UN PURO CONCENTRATO DI CARINERIA
Ci si diverte insomma, ma ci si chiede anche se questo Zoo Tycoon son sia in realtà una sorta di Kinectimals travestito da gestionale. Giunti al quarto macro tutorial però, la visuale a volo d’uccello prende il posto di quella posta dietro le spalle del nostro alter ego, laddove una serie di menù offrono la possibilità di curare non solo gli animali già presenti nello zoo, ma di costruire nuove attrazioni, di riparare quelle danneggiate e di tenere sott’occhio le finanze e l’affluenza al nostro bio-parco.
Tutta l’esperienza ruota attorno a un unico concetto: la fama. Più lo zoo offre animali e beni di servizio, maggiori sono i visitatori disposti a dilapidare i loro risparmi. Tanta felicità equivale a un costante innalzamento del nostro livello, nonché al conseguente arrivo di nuove specie da accudire e strutture da edificare. Gli habitat, ad esempio, sono distinti in tre categorie e devono essere presto dotati di strumenti specifici per l’ospite, se non si vuole sentire puzza di rinoceronte morto nel giro di poco. Ogni elemento è compatibile solo con una ristretta cerchia di animali; ergo, si deve prestare attenzione a ogni acquisto, che va fatto con una certa oculatezza. Senza dimenticarsi, poi, che un parco più o meno immenso non può funzionare senza uno staff adeguato. Un animale raro, così come una piazza dotata di tutti i servizi primari, possiede un’attrattiva maggiore per il grande pubblico, ma ha anche un costo di mantenimento superiore alla media. Trovare il giusto equilibrio tra spese e ricavi diventa quindi il nostro lasciapassare per giungere all’olimpo dei migliori.
ALLA PORTATA
Non aspettatevi chissà quale sfida da Zoo Tycoon: sia che optiate per la modalità classica, sia per la campagna (che ci porta in giro per i parchi di tutto il mondo, al fine di risanare la loro situazione economica) difficilmente si incapperà nella temibile bancarotta. Nessuno si aspettava leoni pronti a sbranare i giovani visitatori al primo errore di gestione, ma l’assenza di un Game Over sempre in agguato, pronto a morderci la giugulare, si fa sentire. L’aggiunta di una divertente opzione multigiocatore e di una modalità sfida con finanze infinite mostra l’intento degli sviluppatori, ovvero di creare un gestionale adatto a tutti, anche ai giocatori meno navigati, attratti magari dalla voglia di giocherellare in spensieratezza con lemuri e scimmie assortite.
Quando si ha a che fare con un gestionale è importante poter contare su un’interfaccia grafica pulita e comprensibile. Zoo Tycoon non prende abbagli in tal senso, ma deve fare i conti col suo animo polivalente. I modelli poligonali, le animazioni e la resa delle texture devono risultare convincenti. Per fortuna, andando a zonzo per le vie del nostro zoo, non si incappa mai in problemi grafici di sorta, e anzi si rimane spesso stupiti dalla resa delle pelo di alcune razze o dalle ottime animazioni dei nostri ospiti a quattro zampe. Tuttavia, in più frangenti si nota la natura current gen (Zoo Tycoon è infatti disponibile anche in versione Xbox 360), anche se i colori restano sempre sullo sgargiante andante e gli animali “fin troppo” adorabili. Detto questo, quando alla fine di una sessione di gioco ci si accorge che le ore sono passate e che la voglia di tornare a titoli ben più blasonati è totalmente svanita, resta forte il sospetto che Zoo Tycoon stia correndo il rischio di passare ingiustamente inosservato.