A un platform-puzzle non si dice mai di no, ed eccomi quindi a parlarvi di Mushroom Men: Truffle Trouble, ideale seguito di Mushroom Men: The Spore Wars e Mushroom Men: Rise of the Fungi, usciti rispettivamente su Wii e DS più di sei anni fa. Dopo un breve tutorial, che evita accuratamente di spiegare alcune delle dinamiche importanti del gameplay, scopriamo che al nostro eroe fungomorfo tocca attraversare quattro scenari suddivisi in una manciata di stage ciascuno.
FUNGHI ALLUCINOGENI
Di base, Mushroom Men: Truffle Trouble è un platform a scorrimento laterale in 2,5D (definizione che non amo particolarmente, ma rende l’idea), nel quale ci possiamo quindi muovere anche lungo l’asse Z, limitatamente a piccoli spazi corrispondenti a tre livelli di profondità (un po’ come accade ad esempio in LittleBigPlanet 2, per intenderci). Il nostro fungo può camminare o correre, saltare e muovere alcuni oggetti presenti in giro utili a risolvere alcuni enigmi ambientali. Ad esempio, alcune casse possono essere spostate o messe l’una sopra l’altra per raggiungere piattaforme altrimenti inaccessibili. I livelli sono anche popolati da alcuni nemici, che possono essere eliminati semplicemente saltandogli in testa, come nella miglior tradizione mariosa; in caso di morte l’unico malus è la perdita di qualche secondo, visto che il nostro funghetto ricompare tosto sulla stessa piattaforma dove è deceduto, pronto per un nuovo tentativo. Attimi preziosi, visto che a livelli di difficoltà superiori a Facile veniamo rincorsi da un cattivissimo essere (anch’esso fungiforme) che distrugge poco alla volta lo scenario e che ci costringe a ripetere da capo tutto il livello qualora riuscisse a catturarci.
A poco o niente servono dei poteri che possiamo attivare di tanto in tanto, a patto di aver raccolto un numero sufficiente di spore sparse in giro per gli stage, la cui ricerca è propedeutica anche a sbloccare alcuni livelli bonus. Tra le abilità un minimo utili, le uniche che mi sento di elencare in questa sede sono la Forma del Fantasma e la Forma del Ragno, che permettono al nostro fungo rispettivamente di diventare invisibile ai nemici per qualche secondo e di muoversi sulle superfici verticali come fa il Mario Gatto di Super Mario 3D World.
TRIAL & ERROR SENZA PUDORE
L’idea alla base di Mushroom Men: Truffle Trouble, per quanto poco originale, non sarebbe neanche malaccio se il gioco non fosse funestato da una serie di problemi concettuali da matita blu. Ad esempio, il mega fungo che ci insegue non lascia spazio a errori, men che meno concede un minimo di tempo per ragionare sugli enigmi che diventano via via più complessi mano a mano che si prosegue nei livelli. Questo significa dover ripetere ad libitum intere porzioni di stage (ripartendo sempre dall’inizio) per raggiungere in fretta e furia il luogo della morte, provare a risolvere il puzzle in una trentina di secondi scarsi, morire e ricominciare da capo, fino a quando non si trova il bandolo della matassa.
Anche volendo affrontare Mushroom Men: Truffle Trouble con meno ansia, le cose non funzionano comunque. Come detto, impostare il livello di difficoltà a Facile ci toglie di dosso l’ansia da prestazione causata dalla presenza dell’inseguitore, ma non impedisce di infilarsi spesso nel fastidioso tunnel della situazione senza via d’uscita, laddove ad esempio non è più possibile recuperare un oggetto essenziale perché irrimediabilmente incastrato in un angolo o perché lo abbiamo fatto cadere per sbaglio in una zona fuori portata. La soluzione? La solita: ricominciare da capo tutto lo stage, in un loop di trial & error di quelli che non si vedevano da tempo. A peggiorare le cose si aggiungono anche l’impreciso sistema di controllo (sì… anche via joypad) e una percezione della profondità che talvolta va a donnine di facili costumi, col nostro fungo che nelle intenzioni dovrebbe giungere su una piattaforma dopo un salto e invece viene inghiottito dalle profonde oscurità del livello.