La teoria del caos abbiamo imparato a conoscerla con Jurassic Park, quando Jeff Goldblum, nei panni del matematico Ian Malcolm, spiegava che “niente si ripete mai e tutto influenza il risultato”. In pratica, per quanti sforzi possiamo fare, non riusciremo mai a ripetere un evento o una sequenza allo stesso modo e tanto meno potremo determinarne l’esito in maniera assolutamente precisa. L’imprevedibilità domina l’esistenza umana e di certo non fa eccezione la nostra Max Caulfield, benché i suoi straordinari poteri le permettano di modificare, seppur di pochi attimi, lo scorrere del tempo (con tutto ciò che ne consegue). Un gioco pericoloso, che nei primi due episodi ci ha portato a prendere anche delle decisioni non semplici, perché Life is Strange in un certo senso vuole insegnarci che non esistono soluzioni univoche. Non c’è una via migliore, ma solo piccole e grandi variabili che possono portare a un risultato piuttosto che a un altro. Un discorso estremamente ampio, quasi filosofico, che purtroppo ci lascia con tante domande e ben poche risposte. Del resto quanto volte nella vita capita di chiedersi “cosa sarebbe successo se invece di quella cosa ne avessi fatta un’altra?”. Max sembrerebbe avere la possibilità di determinare il proprio destino come a nessun essere umano è stato mai concesso, ma le cose come sempre sono assai più complicate di così.
UNA FARFALLA CHE SBATTE LE ALI…
Che abbiate salvato o meno la vita della tormentata Kate, rimangono molti i misteri insoluti che circondano la cittadina di Arcadia Bay, che come ben sappiamo è minacciata da un devastante uragano di cui però ancora nessuno sembra cosciente.
[quotedx]Proprio nelle fasi finali saremo messi di fronte a un inaspettato colpo di scena[/quotedx]
Eventi bizzarri hanno caratterizzato gli ultimi giorni, compresa una misteriosa eclissi e la scomparsa di tutti pesci dal mare, come avremo modo di scoprire parlando con un pescatore. Troppe cose non tornano, in particolare molti sospetti circolano intorno alla figura di Nathan Prescott, figlio della famiglia più potente e influente della zona, al quale il preside della Blackwell Academy devo praticamente perdonare ogni atteggiamento e insubordinazione per non rischiare di perderne i preziosi finanziamenti. Anche David, il padrino di Chloe, rimane ai primissimi posti nella classifica dei sospettati. Il suo atteggiamento persecutorio nei confronti di Kate e l’opprimente educazione che vorrebbe imporre alla figlioccia sembrano indicare una personalità decisamente fuori dalle righe, per usare un eufemismo. Max e Chloe si troveranno quindi più che mai gomito a gomito, nel tentativo di sbrogliare questa matassa e, soprattutto, cercare di scoprire cosa è accaduto veramente a Rachel Amber.
Tante domande che in questo nuovo episodio non troveranno certo risposta, sebbene si inizierà a intravedere qualche dettaglio. In particolare l’amicizia fra le due ragazze si rafforzerà, spingendole a investigare con maggiore determinazione. Ovviamente toccherà a Max sfruttare a dovere i poteri di cui dispone per sbrogliare le situazioni più complicate, sfruttando anche le discussioni con i suoi interlocutori, in modo da ottenere informazioni utili per il proseguo della storia. Chaos Theory infatti pone molto l’accento sui dialoghi e su come sia possibile manipolarli a proprio piacimento, sebbene non manchino sequenze dove occorre usare un po’ più di ingegno per cavarsela. Ma non fatevi illusioni, Dontnod non si è seduta sugli allori. Proprio nelle fasi finali saremo infatti messi di fronte a un inaspettato colpo di scena, che darà un senso alla teoria del caos esposta a inizio recensione. Eh sì, perché se già rimandare indietro le lancette di alcuni attimi può portare a conseguenze inaspettate, provate a immaginare cosa potrebbe succedere se poteste tornare indietro di anni e cambiare un evento chiave della vita di una persona. Il risultato, tornati al presente, potrebbe letteralmente sconvolgervi…