Il “tactical shooter” in terza persona di Ubisoft si appresta a tornare tra noi. Riuscirà ad ammaliare milioni di giocatori, come hanno fatto i suoi predecessori? [Preview]
Nata ormai dieci anni or sono, la serie di Ghost Recon ha visto molteplici episodi ed evoluzioni. Dopo un inizio caratterizzato da un’impostazione marcatamente tattica e stealth, si è convertita a un genere più approcciabile dalla massa, grazie al buon successo dei due Advanced Warfighter. In ogni caso, tralasciando i numerosi capitoli stand alone (ma comunque legati a un particolare episodio), Future Soldier sarà il quinto capitolo dalla saga e, come da tradizione, si tratterà di uno sparatutto tattico in terza persona.
Come è facile intuire dal titolo, il plot narrativo ci porta in un prossimo futuro, un’epoca dominata dalla tecnologia ma che, ancora, non è in grado di fare a meno dei soldati in carne ossa. Certo, l’equipaggiamento a disposizione di queste unità operative è a dir poco avveniristico, e i soldati che partecipano all’azione non disdegnano di farsi assistere da droni, ma gli allegri soldatini sparacchianti fatti di cuore e cervello ci sono ancora, e noi saremo al comando di uno di questi.
Lo scenario in cui andremo a operare è piuttosto freddino, cioè i territori russi e norvegesi. Probabilmente l’azione si sposterà anche in aree più accoglienti, ma – per ora – non è dato sapere quali. I nostri nemici appartengono a un gruppo paramilitare di ribelli russi che hanno preso il controllo del paese. L’interesse per i giacimenti di petrolio degli altri stati del Nord Europa fa in modo che la fazione ultra-nazionalista sia determinata a estendere il proprio dominio ben oltre i confini della patria della vodka, e difatti il primo livello di gioco sarà ambientato in Norvegia.
Un aspetto su cui Ubisoft ha messo molta enfasi è lo scontro corpo a corpo. Grazie a una sorta di mantello potremo diventare quasi invisibili, così che si vedrà giusto una piccola distorsione dell’ambiente circostante quando ci muoveremo (un po’ come il sistema di mimetizzazione dei Predator, per intenderci). Ovviamente, il primo vantaggio di un approccio stealth di questo tipo sarà la possibilità di avvicinarci ai nemici fino a colpirli con armi bianche. Nel momento in cui eseguiremo un’azione offensiva, però, la mimetizzazione svanirà: è quindi consigliabile puntare al corpo a corpo solo nei confronti di nemici isolati, e non in mezzo a una festa di addio al celibato di russi sovversivi. Non mancheranno, inoltre, mosse à la bersagliera, come entrate in scivolata sulle gambe del nemico così da farlo cadere a terra sbucciandosi le ginocchia.
Il team di cui faremo parte sarà composto da quattro elementi, ognuno dotato di compiti ed equipaggiamento specifici. Chi dovesse amare un approccio diretto e senza troppi fronzoli potrebbe appassionarsi fin da subito al soldato tuttofare chiamato Commando, ovvero colui che viene scelto per fare piazza pulita e che è dotato di armi devastanti come lanciarazzi e mitragliatori pesanti. Al Cecchino, ovviamente, sarà delegato il compito di individuare e possibilmente eliminare i nemici dalla grande distanza, così da sgombrare il campo e agevolare l’intervento del resto della squadra. L’equipaggiamento del Cecchino sarà davvero pazzesco e gli permetterà di individuare forme di vita occultata dentro a edifici grazie a sensori di calore, a onde sonore e rilevatori di battiti cardiaci. La terza classe, che scommettiamo affascinerà molti di voi, sarà quella del Ricognitore. Questo è proprio il tipo di soldato che disporrà in modo massiccio del mantello dell’invisibilità di cui abbiamo parlato nello scorso paragrafo: siccome un “umiliation” in stile Quake 3 è sempre molto appagante, è probabile che molti scontri, anche online, si risolveranno attraverso incontri ravvicinati. L’ultima, ma non meno importante, è la classe del Tecnico, ovvero una figura molto importante destinata al trasporto di apparecchiature tecnologiche (per questo è dotato di un esoscheletro che ne aumenta la forza) e al controllo dei droni. Questi ultimi si riveleranno fondamentali per il supporto alle operazioni e, potendo librarsi in volo, per fornire informazioni dall’alto e far fuori nemici particolarmente restii a uscire dai ripari.
Come da tradizione per la serie, in Ghost Recon Future Soldier il comparto multiplayer rivestirà un ruolo fondamentale ai fini del successo del titolo Ubisoft. L’intera campagna potrà essere percorsa in modalità cooperativa, sia attraverso la sempre più rara modalità split-screen locale, sia via Internet. Il multiplayer competitivo, invece, coinvolgerà fino a 16 giocatori in contemporanea e si baserà su un sistema di crescita a livelli come accade, ad esempio, negli ultimi episodi della serie Call of Duty. Una delle novità più interessanti e innovative è il sistema chiamato “Link-Up System”, che permetterà ai gregari di usufruire dei potenziamenti del team. Oltre a questo, i meno abili potranno mettersi in “follow” col capo squadra, seguendone automaticamente i movimenti così da concentrarsi sulle azioni di copertura e sorveglianza. Ovviamente, qualsiasi movimento eseguito con la levetta sinistra del joypad “sgancerà” il giocatore dal compagno che funge da locomotiva, ripristinando lo stato di libertà di movimento autonomo.