Resident Evil: Operation Raccoon City – Anteprima

Tutti ne parlano, ma noi l’abbiamo visto per davvero. [Eyes-On]

Internet è un posto meraviglioso, dove l’informazione corre veloce: il tempo di annunciare qualcosa e tutti ne parlano, linkando ad articoli, commentando, “tweettando” e via dicendo. Il tutto si scontra con la necessaria burocrazia del mondo reale, che spesso impedisce a noi giornalisti di pubblicare materiale che abbiamo pronto magari da tempo. Come nel caso di Resident Evil: Operation Raccoon City, di cui tutti i siti parlano, mentre noi fino a ora siamo stati zitti zitti. Pigri, cialtroni o semplicemente lenti rispetto alla concorrenza? Siamo stati i primi al mondo a vedere Operation Raccoon City a Vancouver e a intervistare i programmatori, compreso Kawata, ma gli accordi prevedevano la pubblicazione di tali informazioni solo sulla carta stampata. E la nostra PSM, non a caso, è stata la prima rivista al mondo a pubblicare uno speciale sul gioco, seguita a breve dai colleghi delle riviste ufficiali Xbox inglesi e americane. Sul sito, purtroppo, non poteva uscire una sola riga, e così siamo stati cheti. Poi abbiamo iniziato a veder fioccare anteprime, tutte realizzate basandosi su quanto scritto da noi e dai colleghi stranieri. E di conseguenza eccoci qua, con il nostro articolo, purtroppo abbellito dalle sole immagini tratte dal trailer ufficiale di lancio che potete ammirare nel player qui sotto: per le altre, già usate per la carta stampata, non siamo stati (giustamente) autorizzati da Capcom a procedere.

Noi di GamesVillage.it, dicevamo, Operation Raccoon City l’abbiamo visto in azione in quel di Vancouver. Il gioco ci è stato presentato da Masachika Kawata in persona, ovvero il producer: un personaggio che ha seguito la famosa saga a base di mutati per ben 14 anni. Kawata è affiancato dai ragazzi di Slant Six Games, ai quali è stato affidato lo sviluppo di questa nuovo episodio, che porta con sé tante, tantissime novità. “Perché non si chiama Resident Evil 6?” è la prima domanda che poniamo a bruciapelo. “Perché volevo mettermi alla prova con qualcosa di solo ambientato nel mondo di Resident Evil” – risponde Kawata, aggiungendo che “dopo aver lavorato per 15 anni con la serie, volevo fare qualcosa di diverso”. E mentre armeggia col joypad di PS3, capiamo subito cosa intende: i movimenti dello stick comandano non più un eroe americano, ma un membro dell’Ombrella Security Service. Facciamo i cattivi, insomma, e non siamo più soli: ad affiancarci, altri 3 compari, ognuno con la sue abilità, migliorabili “spendendo” gli XP accumulati durante le sessioni di gioco. L’ambientazione è quella Raccoon City che abbiamo a lungo esplorato nel secondo e terzo episodio, e i nemici sono i soliti mutati, aiutati dai soldati americani, compreso il buon vecchio Leon Kennedy. I movimenti dei protagonisti sono ben diversi da quelli cui siamo abituati: possono girarsi agilmente, sfruttare le coperture e sembrano non preoccuparsi di sprecare proiettili, a giudicare da quanti colpi fanno fuori. E non si tratta di un cheat mode attivato giusto per spettacolarizzare la presentazione: come ci sottolineano i ragazzi di Slant Six Games “questo non è un survival horror, ma uno sparattutto in terza persona: limitare i proiettili non funziona con il nostro approccio”. Qui si spara, e pure tanto, e gli enigmi che ci hanno accompagnato a lungo lasciano spazio all’abilità con il joypad e alla prontezza di riflessi del giocatore.

Qualcuno ha azzardato il paragone con Left 4 Dead, ma in realtà basta vederlo per pochi istanti per capire che è si tratta più un Socom con gli zombie che un Left 4 Dead in terza persona. Non a caso, lo sviluppatore Slant Six Games è stato scelto proprio per la sua famosa saga di sparatutto su PlayStation, le cui meccaniche sono state adattate a Operation Raccoon City. Non aspettatevi in ogni caso un mondo aperto da esplorare: i programmatori hanno preferito puntare sul buon vecchio “tunnel”, che meglio si adatta alla narrazione, ai climax e – in generale – a tenere il giocatore sulle spine. Se giocate da soli, non potrete impartire alcun ordine ai compagni di squadra, e dovrete affidarvi completamente all’ intelligenza artificale. Questo fatto spingerà sicuramente molti a concentrarsi sulla modalità cooperativa, nella quale i giocatori potranno imbastire qualche tattica coordinandosi tramite gli ormai indispensabili headset.

Operation Raccoon City rappresenta insomma un grosso stacco rispetto alla tradizione, ma alcuni elementi fondamentali sono stati mantenuti. Per ricaricarsi di energia, per esempio, non basterà accucciarsi dietro una copertura come accade con quasi tutti i giochi recenti. Sarà infatti necessario ricercare le buone vecchie piantine verdi sparse per i livelli e cercare di utilizzarle con parsimonia, per evitare di trovarsi sprovvisti durante le situazioni più delicate. Naturalmente, rimane inalterata la cura per la narrazione e per i tanti riferimenti alle passate edizioni che da tempo deliziano gli appassionati. Non solo Raccoon City è stata ricostruita in maniera maniacale per non deludere chi l’ha già visitata, ma ritornano in auge molti dei personaggi più noti: non mancheranno i malefici Tyrant e – soprattutto – ci si potrà trovare faccia a faccia con il buon vecchio Leon Kennedy, anche se in questa occasione dovremo farlo fuori (nel vero senso della parola), e non certo aiutarlo a cavarsi d’impiccio.

Alla luce di tanti stravolgimenti, non è sbagliato definire Operation Raccoon City alla stregua di uno spin-off della serie più che un vero e proprio capitolo a sé stante, e proprio per questo motivo la curiosità di verificare il lavoro finito è tanta. Abbiamo cercato in tutti i modi (alcool compreso!) di farci rivelare qualche dettaglio in più dai programmatori e da Kawata, ma hanno preferito tenere la bocca chiusa, lasciandoci intendere che ci saranno parecchie sorprese per i giocatori e che, di conseguenza, preferiscono rivelarle più avanti. Di certo il tempo non è un problema, visto che l’uscita è prevista per il prossimo inverno, e che quindi mancano come minimo tre intere stagioni alla fine dei lavori. Comunque sia, noi di GamesVillage.it non mancheremo di esserci.