Ultimo giro di prova sul titolo Codemasters prima della recensione…
Ci siamo quasi: il terzo capitolo della serie DiRT di Codemasters sta per apparire sugli scaffali, giusto per rallegrare gli appassionati di giochi di guida che hanno già terminato Shift 2 Unleashed e attendono F1 2011, previsto per novembre e che sarà presentato proprio questa settimana in quel di Dubai al Level Up di Namco Bandai. Come ben dovreste sapere, visto che ne abbiamo parlato ampiamente in precedenza proprio qui su GamesVillage.it, il terzo capitolo di DiRT ha come testimonial il rocambolesco Ken Block, pilota statunitense reso famose più dai suoi filmati apparsi su Youtube che dalle sue vittorie. In particolare, Block è noto per la Gymkhana, il suo allenamento speciale che consiste in una serie di spettacolari quanto audaci evoluzioni a bordo di vetture preparate per l’occasione, con oltre 600 cavalli sotto il cofano. Un alternarsi di derapate controllate, salti e donut strettissimi, eseguiti con una precisione impeccabile.
Inutile dire che è proprio questa modalità ciò che più ci attira in DiRT 3, che per il resto, dopo aver passato parecchie ore sul codice preview fornitoci gentilmente dal publisher, ci è sembrato molto simile ai precedenti capitoli. Sono stati modificati i menu, ora ben più comodi da navigare, nonché è stato ritoccato un pochetto il già ottimo motore grafico e modificati i tracciati, ma per quanto abbiamo potuto vedere, DiRT 3 non si discosta troppo dal secondo episodio. Non che questo sia un male, intendiamoci: DiRT 2 ci era piaciuto molto con il suo alternarsi di tappe solitarie, cronoscalate e gare dove le sportellate con gli avversari erano all’ordine del giorno, e di certo non ci dispiace continuare a dilettarci ancora con queste modalità che rappresentano il sale di tutta l’esperienza rallystica che da sempre la serie ha proposto ai suoi affezionati sostenitori. Ovvio che, per attirare sempre più gente nella spirale della saga, qualche novità ci vuole: la Gymkhana ci è parsa un’eccellente modo di accalappiare ancora la nostra attenzione.
Purtroppo, il codice in nostro possesso includeva solo il primo dei tanti eventi di questo tipo, ovvero una sorta di tutorial che ci ha insegnato a muovere i primi passi, a derapare senza girarsi né sbattere contro i muri e a eseguire alcuni dei trick di Ken che più ci hanno deliziato. Siamo curiosi di capire come saranno i livelli successivi, ovvero quando al giocatore verrà data più libertà per quanto concerne la sequenza delle acrobazie necessarie per superare la prova. Nonostante queste limitazioni, comunque, non possiamo negare di esserci esaltati parecchio.
Il merito, naturalmente, va principalmente al sistema di controllo, volutamente arcade ma mai banale da domare. Si tratta di una formula ben nota a chi ha speso parecchie ore sui precedenti episodi della serie e che permetterà a tutti di esaltarsi senza sentirsi troppo frustrati, ma che esalterà anche gli appassionati delle simulazioni: anche chi ha sempre vissuto di pane e rally digitali, difatti, faticherà non poco a ottenere il massimo del punteggio nelle prove più impegnative. Non a caso, è stata mantenuta la tradizione dei Flashback, i quali permettono di tornare indietro di qualche istante e riprendere il controllo dell’auto poco prima di un incidente, così da rimediare a evidenti svarioni di guida o a qualche avversario computerizzato un po’ troppo aggressivo nella sua interpretazione dell’intelligenza artificiale. Ovviamente, più si sale col livello di difficoltà, minore sarà il numero di Flashback disponibili: pur mancando le lunghissimi tappe tipiche dei rally “veri” (quelle à la Richard Burns Rally, tanto per intenderci), possiamo assicurarvi che alcune sessioni vi impegneranno non poco.
A ogni modo, per un’analisi più approfondita del modello di guida e di tutte le altre caratteristiche di DiRT 3 (compreso il multiplayer, disponibile anche in split-screen locale) non ci resta che rimandarvi alla recensione che non dovrebbe tardare più di tanto, visto che il titolo targato Codemasters è previsto sugli scaffali entro un paio di settimane. Stay tuned.