Seguiteci sul fronte russo, per una marcia in compagnia del generale inverno.
Dopo il fallimento di THQ, c’era apprensione circa le sorti di Relic Entertaiment (Homeworld, Warhammer 40,000: Dawn of War, Company of Heroes e altro ancora nel prestigioso palmares dello studio canadese). Fortunatamente, Sega ha acquistato il team di sviluppo sborsando una cifra superiore ai 25 milioni di dollari.
Scampato il pericolo che Company of Heroes 2 fosse ulteriormente rinviato, il prossimo 25 giugno potremo dunque giocare al seguito di uno degli RTS più importanti e apprezzati nel panorama videoludico.
ANCORA PIÙ STRATEGICO
Il secondo capitolo di Company of Heroes ci catapulterà direttamente sul fronte orientale della Seconda Guerra Mondiale, permettendoci di riviverne gli scontri in tutta la loro drammaticità. In attesa di provare la campagna single player, fiore all’occhiello del primo CoH, ho avuto modo di saggiare il comparto multiplayer partecipando alla Beta organizzata da Relic/Sega. È stata l’occasione per testare due modalità di gioco e per aiutare i programmatori a rifinire alcuni aspetti, scovando i fastidiosi bug che potrebbero inficiare l’esperienza finale.
Le mappe disponibili nella Beta di Company of Heroes 2 sono sei, e variano quanto a dimensioni e numero di partecipanti. Da due a otto generali potranno sfidarsi in due modalità, anche contro la CPU: la prima, Annihilation, prevede l’annientamento dell’esercito avversario; la seconda, Victory Point, contempla il raggiungimento di un certo punteggio per assegnare la vittoria a uno dei contendenti. Una delle prime novità di Company of Heroes 2 è la facoltà di utilizzare cinque “loadout” per semplificare lo sviluppo e il bilanciamento del proprio esercito. Tra comandanti, bonus particolari e skin per mimetizzare i veicoli, è possibile personalizzare lo schieramento con cui si combatte in base al proprio gusto estetico e allo stile di gioco.
Rispetto al primo episodio, ho notato degli interessanti cambiamenti riguardanti le meccaniche principali. Per esempio, il reperimento delle risorse, aspetto fondamentale di ogni RTS, è stato bilanciato tramite una disposizione più neutrale dei punti strategici (carburante e munizioni) sul territorio. Al fine di incrementare la produzione delle risorse, bisogna conquistare i “punti di controllo”. In seguito, sarà consentito costruire le strutture per avere i rifornimenti necessari. Anche le truppe potranno essere sviluppate in modo più veloce e automatizzato.
La scelta operata da Relic sembra funzionare e, in confronto al precedente Company of Heroes, le mappe permettono di elaborare raffinate strategie per sorprendere lo schieramento nemico. Nel corso delle prime partite saranno disponibili solo tre tipologie di comandanti, ognuno con abilità specifiche, mentre gli altri saranno sbloccabili salendo di livello. Come sempre, si potranno potenziare le proprie unità, dotandole di lanciafiamme, fucili di precisione, mezzi blindati e abilità aggiuntive.
SFRUTTARE IL TERRITORIO
Nelle battaglie di Company of Heroes 2, la morfologia del territorio riveste un ruolo essenziale, e bisogna sfruttare in modo adeguato ogni eventuale riparo. La difesa dei punti di controllo, per esempio, richiede un’adeguata pianificazione. Rispetto al primo capitolo, le truppe guidate dall’Intelligenza Artificiale si dimostrano molto aggressive, attaccando costantemente i punti nevralgici della mappa senza concedere tregua.
L’obiettivo di Relic è di ridurre la fase d’attesa, costringendo il giocatore a muoversi per esplorare il territorio, organizzando tempestivamente le controffensive e sfruttando ogni copertura per opporre una fiera resistenza. Bunker e altri edifici abbandonati forniscono un’adeguata protezione per un breve periodo, e non sarà facile salvare i propri uomini quando il nemico ricorrerà ai mortai o ai bombardamenti aerei. Oppure quando arriverà una tempesta di neve, introducendo nel gameplay di Company of Heroes 2 un altro importante elemento: il freddo. Le chance che i soldati muoiano per assideramento sono elevate, e bisognerà ripiegare alla ricerca di un riparo per evitare loro una fine orribile.
L’arrivo di una tormenta ha un notevole impatto sulle strategie degli schieramenti in lotta: gli spostamenti delle truppe risultano rallentati e la possibilità di lasciare tracce nella neve espone agli attacchi a sorpresa. Ma c’è qualcosa di ancor più devastante: basta un attacco dall’alto o un colpo d’artiglieria per spaccare la superficie di un lago ghiacciato e provocare l’annegamento degli uomini in transito.
L’esercito sovietico e quello tedesco, inoltre, si differenziano per numero di unità, potenza di fuoco e mezzi a disposizione. La fanteria russa, per esempio, si dimostra debole ma numericamente superiore a quella tedesca. L’artiglieria sovietica è a dir poco devastante; per contro, i panzer della Wehrmacht sono pressoché impossibili da distruggere, e così via. È chiaro che i programmatori debbano ancora bilanciare diversi aspetti del gioco, ma, da quanto ho sperimentato, sono sulla strada giusta.
TEMPESTA PARTICELLARE
Il motore grafico di Company of Heroes 2, l’Essence 3.0, nel corso della mia prova si è rivelato stabile e con un buon frame rate. Soldati e mezzi sono resi con dovizia di particolari, la riproduzione della neve impressiona quanto a realismo e lo stesso può dirsi delle esplosioni e del fuoco in generale. Ottimo il comparto audio, che mescola magistralmente effetti sonori verosimili con una colonna sonora dai toni epici.
In conclusione, un plauso va fatto al netcode, che nelle mie sfide online non ha evidenziato particolari problemi di lag.