Assassin’s Creed Syndicate – Anteprima

Asssassin's Creed Syndicate

Secondo Yves Guillemot, grande capo di Ubisoft, il 30% dei giochi più venduti durante il 2014 appartiene al genere open world. Non è quindi un caso che il publisher franco/canadese punti tantissimo a questo settore, a tal punto da averci piantato le radici attraverso Assassin’s Creed, serie che fin dal 2007 ci accompagna stabilmente con le sue uscite annuali. Una produzione che oggi vanta milioni di fan in tutto il mondo, un franchise riconosciuto da gran parte dei giocatori e sul quale comunque si dibatte moltissimo a ogni nuova release. Pochi altri prodotti hanno creato una tale spaccatura nell’opinione pubblica, mai così divisa fra devoti al Credo e disfattisti a tutti i costi. Personalmente mi ritengo un “appassionato critico” della saga: ne ho amato alcuni capitoli, molto meno altri, ma non ho mai considerato l’opera magna di Ubisoft semplicemente come l’ennesimo brand che punta solo a far cassa. Un giudizio troppo semplicistico, che sminuisce il lavoro di centinaia di persone, spesso veri e propri artisti, attraverso i quali abbiamo potuto rivivere epoche e luoghi assai lontani, immersi in realtà storiche non di rado piuttosto affascinanti.

L’epopea di Ezio Auditore in particolare ci ha permesso di godere di una fedele ricostruzione architettonica del periodo rinascimentale italiano, oltretutto arricchito da personaggi che hanno fatto la storia del nostro Bel Paese, nel bene e nel male. D’altro canto ammetto di non aver trovato in Unity la stessa magia e nemmeno l’aria scanzonata e finanche eccessiva che tanto avevo apprezzato in Black Flag. Sarà stata la delusione per gli inciampi tecnici o il poco carisma che mi ha trasmesso il protagonista, Arno, ma proprio l’ultimo capitolo non è riuscito a far breccia nel mio cuore. Ci riuscirà questo Syndicate? Al momento sarebbe arrogante anche solo pensarlo, ma di certo gli spunti interessanti non mancano, a partire dall’ambientazione.


Il prossimo capitolo della serie, come ormai è noto, prenderà vita fra le trafficatissime strade di una Londra vittoriana, all’alba del 1868. Un periodo storico che a scuola abbiamo imparato a conoscere con il termine di Rivoluzione Industriale, quel momento cruciale che ha permesso all’umanità di passare dal medioevo alla vera civiltà, con progressi incredibili in termini di tecnologia, medicina e stile di vita. Ma se nel passato le regole erano dettate dalla politica e dalla religione, in questa nuova epoca è il denaro a dettare legge, che a ben vedere non è cambiato poi molto negli ultimi 150 anni. Va da sé che a quei tempi le divisioni fra la neonata classe operaia, che si spaccava la schiena nelle fabbriche in cambio di un misero salario, e i ricchissimi padroni delle industrie, erano più che evidenti, seppur accettate silenziosamente da gran parte della popolazione. All’ombra di questa ingiustizia sociale nacquero le prima organizzazioni criminali, spesso rappresentate da bande che non di rado si confrontavano per strada armate di coltelli e strumenti da lavoro modificati alla bisogna.

[quotedx]il nuovo combat system dovrebbe aggiungere nuovo ritmo agli scontri[/quotedx]
Ed è qui che germoglia il plot di Assassin’s Creed Syndicate, che vede per la prima volta alternarsi due protagonisti, Jacob ed Evie Frye, rispettivamente fratello e sorella. Entrambi avranno parte attiva nell’evolversi della storia e potranno essere utilizzati a piacimento durante le varie missioni, tranne in alcuni casi specifici. Un alternanza che di fatto arricchirà il gameplay, poiché i due saranno caratterizzati da abilità e stili differenti, che si rifletteranno anche a livello caratteriale. Jacob, manco a dirlo, sarà il più impulsivo dei due: cresciuto praticamente in strada, non è uno che ama le mezze misure, come dimostra il suo equipaggiamento da Assassino, che oltre a comprendere l’immancabile lama celata, nasconde dardi allucinogeni in grado di far impazzire i nemici, un semplice ma efficace tirapugni, una pistola revolver e, soprattutto, la lama Kukri, arma corta ma letale, utilizzabile sia come coltello da lancio che come strumento per il combattimento ravvicinato. Nonostante tutto però la novità più importante, che potrebbe davvero modificare lo stile di gioco in maniera sostanziale, rimane il Lanciacorda, una sorta di rampino con il quale è possibile scalare immediatamente qualsiasi abitazione e persino spostarsi da un tetto all’altro. Un’idea di gameplay che di fatto rompe il classico schema a cui siamo stati abituati per anni, fatto di infinite arrampicate e altre corbellerie da parkour.

Per quanto riguarda Evie invece i dettagli al momento languono. Sappiamo solo che avrà un comportamento più pacato e riflessivo, suffragato da alcune abilità stealth che la renderebbero di fatto più letale e silenziosa dell’irruento fratellino. Ubisoft ha comunque evidenziato che il gameplay di Syndicate sarà fondamentalmente più veloce e meno compassato rispetto ai precedenti capitoli. Il Lanciacorda ne è un esempio concreto, ma anche i combattimenti saranno più diretti e brutali, essendo del resto completamente bandito l’utilizzo di qualsiasi spada. C’è anche un pizzico di Grand Theft Auto in questo capitolo, poiché la Londra industrializzata è attraversata in lungo e in largo da numerose carrozze trainate da cavalli, utilizzabili per spostarsi velocemente da un location all’altra. C’è insomma l’idea di voler ridurre al minimo i tempi morti, che spesso ammorbano gli open world meno riusciti, troppe volte infarciti di eventi casuali atti solo ad allungare inutilmente il brodo (e anche Far Cry ha le sue colpe).

[quotesx]a questo giro Ubisoft ha deciso di non implementare alcuna modalità multiplayer[/quotesx]
In merito alla trama, come sempre sullo sfondo si agiterà l’eterno conflitto fra Assassini e Templari, con questi ultimi asserragliati in sette quartieri londinesi, ognuno dei quali governato da un capitano dell’Ordine. L’obiettivo principale sarà liberare la capitale inglese dalla loro presenza, ma ovviamente non basteranno due Assassini per portare a termine un compito tanto gravoso. Ed è per questo che torneranno le “fratellanze”, qui sotto forma di vere e proprie bande, le cui file dovremo rimpinguare aiutando la gente comune a liberarsi dai soprusi delle varie gang. Una volta formato un bel gruppo compatto, potremo poi assalire il distretto avversario, lanciandoci in una vera e propria rissa da strada, che si concluderà con la morte del luogotenente locale.
assassin's creed syndicate ante 13

Il tutto ha un sapore di già sentito e già visto, bisogna ammetterlo, ma occorrerà certamente valutarne l’esecuzione, nella speranza che i nove studi coinvolti nello sviluppo di Syndicate abbiamo in serbo qualche autentica sorpresa, qualcosa in grado di rendere l’esperienza generale meno prevedibile rispetto al passato. Per questo episodio Ubisoft ha deciso di non implementare alcuna modalità multiplayer, in modo tale da consentire agli studi di sviluppo di concentrarsi completamente sul single player. Una scelta che mi sento di condividere totalmente: inutile disperdere forze ed energie, specialmente nei titoli open world, genere spesso afflitto da ogni sorta di problematica, specie in termini di bug e glitch assortiti (e Unity al suo esordio ne è stato un esempio lampante).

Torneremo certamente sull’argomento nelle prossime settimane, anche in vista dell’E3, dove sarà sicuramente possibile provare con mano un codice giocabile. Per ora è tutto, ma prima di lasciarvi è d’uopo ricordarvi che l’uscita è prevista per il prossimo 23 ottobre su PlayStation 4 e Xbox One, mentre la versione PC dovrebbe arrivare nelle settimane successive.

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