No Man’s Sky – Anteprima

No Man's Sky

L’Universo: un enorme ed inimmaginabile complesso di materia ed energia in cui trovano posto cinquecento miliardi di galassie. Tra queste c’è la nostra galassia, la nostra casa, la Via Lattea, una spirale barrata dal diametro di centomila anni luce, un ammasso con un numero di stelle comprese tra i duecento e i quattrocento miliardi e di cui almeno quaranta miliardi simili al nostro Sole. Di queste, secondo le più recenti stime, otto miliardi presenterebbero pianeti nella cosiddetta fascia abitabile simili, per caratteristiche e morfologia, alla nostra terra. Questo l’affascinante contesto di No Man’s Sky, un contesto che trova nella curiosità umana l’unico e più che sufficiente incipit narrativo per dare il via alla più grande avventura che qualunque essere intelligente possa anche solo pensare di vivere.

No Man's Sky Screenshot 9

Non c’è una storia in No Man’s Sky: sarete voi a creare la vostra. Animati dalla precisa necessità di esplorare strani nuovi mondi, per giungere la dove nessuno è mai stato prima, sarete soli, impegnati nel viaggio più grande di sempre, puntando verso uno strano bagliore al centro della galassia. Il cammino per la meta finale sarà necessariamente pregno di doverose tappe intermedie per gli approvvigionamenti del caso come combustibile e potenziamenti per la vostra nave spaziale ed il reperimento dei materiali necessari a costruire armi e attrezzature atte ad esplorare pianeti sempre più pericolosi e proseguire, dunque, nella vostra avventura. Ed è proprio qui che il cuore pulsante del prodotto viene sfacciatamente allo scoperto, regalandoci interi sistemi stellari, fasce di asteroidi e mondi da esplorare caratterizzati dalle più diversificate condizioni ambientali, popolati da un’infinità di creature differenti e totalmente coerenti con il contesto di un determinato pianeta.

[quotedx]Non c’è una storia in No Man’s Sky: sarete voi a creare la vostra[/quotedx]

Aspetto degno di nota è l’intrinseca diversificazione degli scenari, nel senso più ampio del termine, proposti dal gioco: l’esplorazione di sistemi stellari e pianeti porterà con sé tutte le insidie del caso. Non mancheranno intere civiltà aliene perfettamente organizzate e stanziate nello spazio con le proprie flotte o in avamposti tanto spaziali quanto geostazionari e di terra. Non mancheranno nemmeno conflitti armati con pirati o forze ostili, tanto in aria quanto a terra, ed ovunque ci recheremo entreremo in contatto con civiltà intelligenti sia ostili, pronte a sbarrarci la strada, che pacifiche e disponibili ad affidarci quest secondarie. Approcciarsi alle varie civiltà aliene per instaurare relazioni diplomatiche, in un quadro che vede lo scacchiere galattico caratterizzato da complesse alleanze e contrapposizioni, non sarà cosa immediata: le varie razze aliene parleranno ognuna una propria lingua che ci risulterà sconosciuta. Nel tentativo di comprenderne il significato, saremo chiamati a trovare dei misteriosi monoliti sparsi nella galassia la cui lettura ci permetterà di dare un senso a ciò inizialmente sarà per noi totalmente incomprensibile. Solo così potremo progredire in quelle porzioni di gioco legate, appunto, ai rapporti da intessere con le civiltà extraterrestri ed accedere alle varie quest associate. Insomma, qualsiasi cosa vogliate fare in No Man’s Sky, il fattore profondamente persistente resta l’esplorazione della galassia, un’esplorazione dal concept così naturale e complesso da risultare stratificato su più livelli. Per capire la profondità di questa componente, basti pensare al fatto che si potranno scoprire nuovi pianeti e, nell’esplorarli, addirittura scoprire luoghi e specie animali e vegetali che potremo classificare e battezzare assegnandovi un nome, a patto che quel pianeta o quelle particolari specie non siano state precedentemente scoperte da un altro giocatore. Ciò che colpisce in questo ambito è la straordinaria varietà di mondi e di specie animali e vegetali autoctone.

No Man's Sky Screenshot 1

Quest’ultimo aspetto mette in evidenza un altro elemento fondante del gioco: per quanto si tratti di un’esperienza da vivere esclusivamente online, difficilmente potremmo assimilare il prodotto di Hello Games ad un MMO. Infatti, data la vastità dell’ecosistema in cui tutto si svolge, l’intera galassia (al cospetto della quale la Via Lattea della trilogia Mass Effect impallidisce), sarà poco probabile, per quanto possibile, incontrare altri giocatori intenti a perseguire i nostri stessi obiettivi. In No Man’s Sky potremo davvero essere i primi a scoprire un pianeta esplorandone i vari anfratti, catalogandone le specie animali e dandogli un nome (come degli avveniristici neo Adamo) o potremo imbatterci in pianeti precedentemente visitati da altri giocatori, avendo comunque la possibilità di trovare zone di questo o quel pianeta ancora inesplorate, ivi incluse, quindi, talune forme di vita. Tutto ciò che scopriremo per primi porterà la nostra firma, tutto ciò che scopriranno per primi gli altri porterà la loro, in un’esperienza online che, almeno nella sua filosofia pregnante, sembra portare ad un nuovo livello tutti i dogmi dei free roaming e aggiungendone di nuovi. In questo contesto, necessaria è l’introduzione di un sistema di compravendita di materie dove vendere per fare cassa ed acquistare ciò di cui abbiamo bisogno. Insomma, da un punto di vista concettuale nulla sembra essere stato dato per scontato e, sulla carta, il prodotto targato Hello Games sembra avere tutti i presupposti per rivelarsi più che interessante.

Al fine di reggere il peso della vastità e della complessità di una simile esperienza, più che preoccuparsi di modellare singolarmente ogni pianeta (compito che tra l’altro si sarebbe rivelato improbo), gli sviluppatori si sono concentrati sull’utilizzo di equazioni matematiche inserite in algoritmi procedurali che permettono al motore del gioco di generare automaticamente pianeti e forme di vita vegetali e animali, tutto dominato da alcune regole invalicabili che definiscono dei limiti entro cui questi algoritmi possono operare per generare elementi sufficientemente diversificati, ma sempre credibili e coerenti con tutta una serie di parametri fisici (come la distanza di un pianeta dal proprio sole per definirne aspetto e morfologia), fino a giungere alla definizione delle specie viventi, che si tratti di specie vegetali o di nuove e sconosciute forme di vita animale simili ai nostri dinosauri o a mammiferi di piccola taglia, passando per uccelli e pesci. Perché nel gioco si avrà la possibilità di esplorare anche i fondali marini. Sul fronte stilistico, da quanto si è potuto vedere e toccare sin oggi, Hello Games sembra aver curato particolarmente la direzione artistica mentre, sul versante tecnico, vi sono degli elementi che sembrano tradirne la natura indipendente con effetti di pop up ed un fogging non troppo distante all’orizzonte. Ad ogni modo, ciò che si è potuto vedere dai vari trailer e le centellinate prove sul campo, denota un certo impatto, sicuramente non assimilabile ai mostri sacri del settore ma connotato comunque da una qualità sopra la media ed un frame rate decisamente stabile.

No Man's Sky Screenshot 2

Per quanto No Man’s Sky sembri incarnare i paradigmi di più generi, dagli shooter agli action game, fino ad arrivare alle simulazioni di battaglie spaziali, in realtà il titolo è qualcosa di profondamente diverso, fattore, questo, determinato proprio dalla sua vastità. Insomma, un’esperienza nuova, almeno in superficie, che andrà compresa e scavata a fondo e che potrebbe portare qualcosa in più di una ventata di aria fresca. Se da una parte questo sembra essere un più che promettente biglietto da visita, dall’altra sorgono alcune perplessità che potranno essere fugate solo all’uscita. Due su tutte: il gioco riuscirà a proporre una diversificazione tale da non risultare, alla lunga, ripetitivo? L’attingere a più paradigmi di genere, rischia di portare con se il mancato approfondimento di ogni singolo paradigma sfociando in un gameplay non sufficientemente profondo? Quale che sia la risposta a queste domande, una cosa è certa: No Man’s Sky ha concentrato su di sé un tale interesse e tante di quelle aspettative da parte di pubblico e critica che la stessa Sony ha dichiarato di volerlo trattare non come un titolo indipendente ma come un prodotto first party e questo lascia davvero ben sperare. Non ci resta quindi che darvi appuntamento al giorno del lancio fissato per il 22 giugno: solo allora potremo iniziare a sciogliere le riserve su un prodotto davvero promettente e che potrebbe diventare una pietra miliare nel settore.

[quotesx]Un’esperienza nuova, almeno in superficie, che andrà compresa e scavata a fondo[/quotesx]

No Man’s Sky è, sia sulla carta che da quanto si è potuto finora vedere, qualcosa di totalmente nuovo, un titolo capace di incarnare differenti paradigmi di genere in un unico vasto gioco alla cui base vi è l’esplorazione di quell’immenso ecosistema dato da una galassia pulsante e viva. La natura marcatamente esplorativa del gioco e l’interconnessione con tutte le situazioni associate, dalla sopravvivenza al reperimento delle materie necessarie ad avanzare nel viaggio al centro della galassia, rappresentano le fondamenta di un’esperienza che potrebbe rivelarsi innovativa da più punti di vista. Le perplessità che inevitabilmente sorgono sono al momento solo concettuali e da imputare, per lo più, alla gelosia con cui Hello Games ha trattato finora il suo prodotto, oltre alla natura indie dello sviluppatore che si è ritrovato ad affrontare l’impresa di realizzare un gioco con ambizioni da blockbuster. Ma è proprio la stessa natura indipendente di Hello Games a rappresentare quel potenziale quid in più su cui poggiano la trepidante attesa e tutta l’attenzione attorno a No Man’s Sky a poco più di novanta giorni dal lancio, un gioco sul quale l’intero settore resta con il fiato sospeso e lo sarà fino al momento in cui, pad alla mano, si potrà scavare a fondo fugando ogni possibile dubbio.

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