Come nella più classica fantascienza del suo periodo d’oro, gli anni ’50, a Los Angeles arrivano gli Alieni. E sono cattivissimi. Meteoriti come bombe di luce si abbattono sulla città…
Regia: Colin e Greg Strause
Cast: Eric Balfour, Scottie Thompson, Donald Faison
Distribuzione: Eagle
Come nella più classica fantascienza del suo periodo d’oro, gli anni ’50, a Los Angeles arrivano gli Alieni. E sono cattivissimi. Meteoriti come bombe di luce si abbattono sulla città e chi li guarda viene come ipnotizzato e irretito. Dopo poco nel cielo del mattino compaiono enormi, orride astronavi, niente a che vedere con gli eleganti e asettici dischi volanti, cui ci ha abituati certa fantascienza. Sono degli ibridi e minacciosi ammassi di ferraglia scura e opaca, simili a mostruosi organismi viventi. La superficie è irta di sporgenze e spuntoni, le estremità sono artigliate, quasi irsuti ragni metallici. L’intera popolazione della città viene risucchiata verso l’alto, nel ventre delle navi aliene. Non si sa, e non importa il perché, della feroce invasione (del resto, quando avvenisse, ne saremmo realmente all’oscuro), è una vera “Abduction” di massa. Intanto i cieli sono solcati da mostruose creature volanti, simili a piovre/crostacei, che inglobano quelli scampati alla “fascinazione” iniziale.
Nelle strade invece si aggirano come emissari per rastrellare gli ultimi sopravvissuti delle gigantesche creature, un mix fra Cloverfield e The Mist, che maciullano e divorano ogni fuggitivo. Ad affrontare tutto questo si trova il gruppetto dei protagonisti della storia. Si tratta di Jarod, giovane artista visuale interessato a sbocchi meno artistici e più remunerativi, che insieme alla sua dolce e innamorata fidanzata si reca nella Città degli Angeli (dove però regna il Dio Denaro), ospite dell’amico Terry. Che è uno che i soldi nell’industria dell’intrattenimento li ha fatti e vive da nababbo in un super-attico a Marina Del Rey (dove abita realmente Greg Strause), fra party, droghe, alcol e molte ragazze disponibili. Ha anche una moglie, che sembra fare finta di niente, in cambio di tanta abbondanza. Dopo una notte di eccessi, il gruppetto viene svegliato per essere precipitato nell’incubo più incomprensibile e terrorizzante. Iniziano i loro fallimentari tentativi di fuga e la conseguente inesorabile decimazione. Vane le reazioni successive dell’Esercito, che accendono solo inutili speranze. Mentre nel cielo si scatena una battaglia apocalittica fra alieni e droni umani, a terra pochi fragili sopravvissuti tentano varie sortite, del tutto irrilevanti contro le indistruttibili entità.
Le storie dei personaggi sono appena accennate, nelle intenzioni dei registi contano lo choc, il terrore, la fuga, il panico. Nel ventre dell’astronave alla fine entreremo, un antro mostruoso, meccanico/biologico, da far sembrare gli Aliens degli animaletti da compagnia e le loro tane dei confortevoli motel. Purtroppo un finale brusco tronca una vicenda convulsa e angosciosa, che pur rimasticando di tutto e di più, avrebbe potuto fornire i suoi 90 minuti di intrattenimento, nella sua elementarità e grazie a interessanti effetti speciali. Infatti i fratelli Colin e Greg Strause sono due cineasti appassionati di horror che hanno girato Aliens vs Predators 2, ma sono soprattutto i titolari della Hydralux, premiata ditta di fx, e in qualità di collaboratori agli effetti visivi hanno lavorato a film come Benjamin Button, 300, Avatar, Iron Man 2 e, a fianco di Roland Emmerich, in The Day After Tomorrow e 2012.