Come diceva un celebre meme: “Perfino il nuovo Star Wars è arrivato prima di Sherlock”. Ma ora è arrivato momento tanto atteso dai fan e con l’episodio speciale Sherlock: L’abominevole sposa, l’attesa è stata senza dubbio ripagata. Sappiamo già che Sherlock è la versione moderna del più celebre investigatore della letteratura creato dalle geniali menti di Steven Moffat e Mark Gatiss, sceneggiatori non certo alle prime armi, già autori di memorabili episodi di Doctor Who, solo per fare un esempio. Ma cosa succede se Holmes, accompagnato dal suo fedele assistente/amico/compagno di avventure John Watson, torna nel tempo in cui il personaggio è stato concepito dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle? Elementare, no? Ci troviamo immersi in un’avventura dal perfetto stile vittoriano, in cui i protagonisti svestono i panni fin troppo celebri indossati finora nella moderna e tecnologica Londra, per tornare alle indagini muniti di tweed, tabacco e carrozze nella loro epoca di origine.
Eppure no, non così elementare come si può pensare. Sì, ci sono tutti gli elementi che hanno reso celebre lo Sherlock moderno nella serie tv, e anche a livello scenografico sono presenti numerosi riferimenti che hanno reso speciale la versione moderna dell’appartamento del 221b di Baker Street, come il teschio, le pallottole nel muro e altri elementi perfettamente armonizzati per lo stile dell’epoca. Ma allo spettatore attento non sfuggirà che qualcosa non torna: Sherlock e John si chiamano per cognome, ma questo è ovvio, era prassi dell’epoca, e tutto quadra a livello narrativo. Manca qualcosa che all’inizio non viene percepito, poi la rivelazione: il rapporto tra i due colleghi non decolla, manca il classico dibattito in cui John alza la voce e Sherlock lo zittisce con le sue deduzioni fuori dal comune… in un certo momento lo vediamo anche vacillare nella convinzione di essere il più intelligente rispetto al resto del mondo. Ma il momento in cui tutto viene messo in discussione è quando i due protagonisti si troveranno a parlare d’amore in un discorso fin troppo negli schemi comuni per lo Sherlock che Moffat e Gatiss ci avevano fatto amare.
ATTENZIONE: DA QUI IN POI TROVERETE SPOILER SULLA PELLICOLA!
Cosa c’è che non va allora? Tutto questo è noioso per Sherlock Holmes, forse troppo, e sappiamo quanto sia difficile catturare la sua attenzione. Tanto noioso che… non è reale! Eccolo il punto in cui Moffat si manifesta in tutta la sua genialità: tutto quello che accade nell’epoca vittoriana è solo la visione di Scherlock sotto effetto di droga, che si sveglia quando l’aereo sul quale l’avevamo lasciato alla fine della terza stagione atterra per riportarlo a combattere quello che si rivela il più grande colpo di scena di questo speciale: il ritorno di Moriarty. Sì, proprio lui, la sua nemesi, che questa volta affronterà davvero nelle cascate di Reichenbach, per la resa dei conti finale che vedremo svilupparsi nella nuova stagione.
In conclusone, lo stile di Moffat e Gatiss non vacilla e ci proietta in modo inaspettato verso la nuova stagione per la quale, purtroppo, dovremo attendere ancora a lungo e, diciamolo, questo nuovo speciale ha decisamente alzato le aspettative, rendendo molto più difficile la lunga attesa. Sherlock: L’abominevole sposa è quindi un episodio quasi perfetto, che ogni fan del celebre investigatore dovrà assolutamente guardare e riguardare (perché no, anche in lingua originale se possibile). Non resterete delusi.