DISCLAIMER: Questa recensione è priva di ogni possibile spoiler, godetevela senza alcun tipo di problema. Enjoy!
Iniziamo subito a sfatare, per l’ennesima volta, un falso mito sul genere del cinecomic: chi afferma che se non è uguale al fumetto è un prodotto sbagliato, parla solo di aria fritta. Dunque, se rientrate in questa categoria (fortunatamente divenuta di nicchia) di persone…state alla larga da questa recensione. Io vi ho avvertito eh, poi non venite a lamentarvi come vostra abitudine.
Bene, tolto il grande peso di questa premessa più che doverosa, è giunto finalmente il momento di andare ad analizzare Justice League; coronamento finale del primo ciclo di film del nuovo corso cinematografico targato DC Extended Universe. La pellicola pur avendo avuto uno sviluppo assai travagliato, soprattutto nella post produzione, sarà riuscita a rispettare le giuste e pretenziose aspettative? Mettetevi comodi e scopritelo nella nostra recensione!
Seppur duri praticamente due ore, vorrei immediatamente sottolineare come Justice League risulti essere di una fluidità disarmante; forse anche troppo, vista l’introduzione di numerosi nuovi personaggi. Avendo ormai ben focalizzato elementi di punta come Batman e Wonder Woman, si è voluto optare per un ritmo tanto forsennato da rendere quasi impalpabile l’assenza di un vero e proprio accenno e/o spiegazione sulle origini del Flash di turno o di Aquaman ad esempio. In altri casi tutto ciò l’avrei considerato un punto negativo, stavolta invece no. Il tutto deve ovviamente essere rimandato alla struttura basica del film realizzato originalmente da Zack Snyder e, successivamente, ripreso in mano dal tanto bistrattato Joss Whedon. Se proprio bisogna trovare il pelo nell’uovo, forse la prima parte del film risulta essere fin troppo forsennata rispetto alla seconda. Ho il vago sentore che, proprio come accaduto già nel passato, la versione estesa risolverà questa imperfezione.
Tranquilli, avevo paura anche io…Whedon è riuscito a non far danni. Certo è che dopo Age of Ultron, difficilmente poteva sbagliare ancora. Soprattutto dopo aver avuto un testimone così pesante e, soprattutto, di qualità da dover prendere e traghettare fino all’uscita nelle sale cinematografiche. Si nota una netta vivacità di colori rispetto all’estetica di Snyder che, come già visto in Batman vs Superman: Dawn of Justice, è stato maestro di tonalità oscure e tetre. Per il resto, fortunatamente, il film è di qualità magistrale. Effetti scenici e speciali, colonna sonora d’impatto (curata dal sorprendente Danny Elfman, di cui vi pongo un estrapolato al seguente indirizzo) e una grande interpretazione generale complessiva, e lo dico avendo avuto la fortuna di poterlo visionare in lingua originale, rendono di base Justice League il miglior prodotto mai realizzato dalla DC al cinema. In molti, compreso il sottoscritto, avevano intenzione di porre questo film e il primo Avengers (miglior film dei Marvel Studios assieme a Captain America: The Winter Soldier) a un solenne confronto ma, dopo una sana e giusta riflessione, sarebbe alquanto insensato visto l’estremo lasso di tempo che li separa e l’ormai diverso trend che ha il pubblico, la critica e i produttori nei confronti dei cosidetti “cinecomics”. Sono le punte di diamante di due diverse ideologie che, come accaduto per decenni in formato cartaceo, tornano finalmente (ed era l’ora) a guerreggiare ad armi pari anche sul grande schermo.
Uniti si vince!
Vorrei soffermarmi però sulla vera forza portante di Justice League: il gruppo. Se apparentemente potrebbe risultare una banalità, ribadisco fortemente come questa pellicola prende numerosi punti bonus grazie alla perfetta unione di numerosi elementi che portano gli attori, e di conseguenza i loro alter ego carichi di potere e ingegno, a colmare tra di loro le proprie lacune, che siano caratteriali o emotive, dando un giusto mix alla scena. Pur svettando ovviamente la possente figura del Batman di Ben Affleck, consacrato ancor di più dal sottoscritto come la miglior trasposizione cinematografica del vigilante di Gotham, si nota come non vi sia stato un oscuramento di figure di minor spessore come il Cyborg interpretato da Ray Fisher ad esempio. Ognuno recita la propria parte all’interno di un copione ponderato e che, tra alti e bassi, riesce comunque a far conoscere al pubblico l’anima di ciascuno dei membri della Lega della Giustizia: da apprezzare, sotto questo punto, l’utilizzo di divertenti espedienti per ricreare situazioni miste tra il divertimento e la riflessione. Pur vivendo di iniziali e goffi contrasti, la Justice League è il simbolo della serenità e, come tale, risulta essere vincente sotto ogni punto di vista!
Può bastare solamente ciò per far elevare questo film? Assolutamente no. In Justice League, udite udite, il villain ha il giusto compromesso tra cattiveria e teatralità e, con i dovuti richiami che di certo non sarò qui a riferirvi onde rovinarvi l’effetto sorpresa, e funziona perfettamente nei frenetici scontri a cui prenderà parte. Insomma, tra l’attuale presente e il futuro, ho una certezza da dirvi: il DC Extended Universe è maturo al punto giusto per provare a togliere lo scettro del potere ai Marvel Studios. Chi ne gioverà se questa è l’attuale standard qualitativo? Ovviamente noi!
Consiglio finale: per favore, non alzatevi dalle sedie bensì attendente la conclusione dei titoli di coda. Fidatevi, ne varrà la pena!