Hearthstone di mamma Blizzard conta ormai più di trenta milioni di giocatori e da quando è sbarcato anche sui dispositivi mobili è fautore di lunghissime code per entrare in bagno. Qual è quindi il modo migliore per far felice questa enorme orda di persone, se non far uscire aggiornamenti ed espansioni senza mai fermarsi un attimo? Io, nel dubbio, ho ricominciato a drogarmi (virtualmente, sia ben chiaro).
POTERE ILLIMITATO
Dall’ultima volta che abbiamo parlato di Hearthstone ne è passata di acqua sotto i ponti: era appena uscita la prima espansione, Goblins vs. Gnomi, che aveva aggiunto ben 123 carte al già enorme repertorio di creature, magie e segreti, portando quel pizzico di casualità alle partite in grado di rendere il tutto più frizzante; con l’arrivo della primavera è arrivata anche la seconda Avventura, ambientata a Massiccio Roccianera (Blackrock Mountain, per i veterani abituati all’inglese), con le sue sfide, boss da combattere e carte speciali da conquistare; infine, poche settimane fa abbiamo avuto il piacere di infilarci un una divertente Rissa, nuova modalità di gioco le cui regole cambiano di settimana in settimana. Con tutto questo popò di roba c’era spazio per una seconda espansione? La risposta ovviamente è “sì”.
Il Gran Torneo ha aperto i battenti da poco più di una settimana e, oltre a fornirci altre 132 carte nuove da scoprire e studiare, ha portato sul campo di battaglie due nuove meccaniche di gioco in grado di stravolgere le partite a cui eravamo abituati negli ultimi mesi. La prima, e indubbiamente anche la più importante, è l’Ispirazione: grazie a essa certe creature sfoggeranno effetti speciali a ogni utilizzo dell’abilità di classe del nostro avatar. Vien da sé che risparmiare un paio di punti mana a ogni turno è fondamentale per sfruttare appieno tali poteri, ma comunque saremo assolutamente ripagati: nuove creature evocate, statistiche aumentate e chi più ne ha più ne metta renderanno felici coloro che adorano avere il campo di battaglia traboccante di servitori. Personalmente mi sono dedicato anima e corpo al Paladino, creando al volo una strategia di gioco che mi ha permesso di dare (pochi) schiaffi (e prenderne tanti) per scalare (male) la classifica: il Reggente Mano d’Argento evoca un’ulteriore Recluta Mano d’Argento ad ogni utilizzo della skill di classe, raddoppiando così di fatto la sua potenza; il Campione di Mukla invece, come potere d’Ispirazione, aggiunge permanentemente un’unità all’attacco e alla salute di tutte le unità in campo. Come potete immaginare, se non fermato in tempo, con solo due creature e qualche utilizzo del potere dell’eroe si può creare un’armata più che preoccupante.
PESCA LA CARTA, MA ANCHE PERA LA CARTA
La seconda meccanica aggiunta, stramba e originale, permettere di attivare un effetto aggiuntivo di una creatura evocata confrontando due carte pescate a caso dal mazzo degli sfidanti: se il costo in mana della propria carta supera quello dell’avversario, si attiverà il potere; in caso contrario non accadrà nulla di aggiuntivo, e amici come prima. Personalmente ho sfruttato poco questa caratteristica, dedicandomi a mazzi stracolmi di magie e creature economiche, ma chi preferisce puntare a partite più lunghe troverà pane per i propri denti con questa interessante novità. Sappiate che, giusto per non farci cambiare nulla, esistono creature in grado di cambiare le caratteristiche del potere dell’eroe: giusto per fare un esempio, con un paio di carte ben giocate il mago ora è in grado di lanciare quante palle di fuoco desideri in un turno, al sol costo di una unità di mana. Aiuto!
Ebbene, amici, questo è in soldoni Il Gran Torneo: aggiunte geniali che trasformano un gioco che già di suo causa dipendenza in qualcosa di ancora più grande, ricco e sorprendente. Fortunatamente non esiste nessuna “combo vincente”, e come al solito è stato compiuto un lavoro di bilanciamento più che certosino. Valutare quest’espansione singolarmente è quasi impossibile: è certo tuttavia che Heathstone ha raggiunto un livello di qualità elevatissimo e che tutti dovrebbero tenerselo installato (anche su cellulare!) per soddisfare quel bisogno arcaico di tirare pizze in faccia a sconosciuti e amici.