Pox Nora – Recensione

Un mondo fantasy, una ottima cura per il dettaglio in ogni sua forma e una mole enorme di contenuti sono i punti di forza principali di Pox Nora, il titolo free-to-play di stampo strategico (riduttivo, ma amplieremo il concetto a breve, abbiate fede!) prodotto da Desert Owl Games e che, dal suo debutto su PC nel 2006 è riuscito a guadagnarsi un fedele seguito di appassionati in tutto il mondo. Già questo risultato, in un segmento così nutrito di giochi, è sintomatico di come a volte dal crogiolo di passatempi gratuiti salti fuori un prodotto davvero degno e meritevole di essere giocato e, soprattutto, goduto. Una fusione quasi alchemica di strategia a turni e carte a là Magic, con una trama abbastanza ben curata ma che, ahinoi, purtroppo cade spesso in clichè narrativi che ormai sembrano essere indissolubilmente legati ad una ambientazione fantasy, riescono a coinvolgere il giocatore per ore garantendo una longevità tutto sommato molto elevata al gioco; certo, a questo contribuisce anche la sproporzionata mole di Rune, le carte che useremo per schierare le nostre truppe e i nostri eroi (e anche per castare incantesimi di inenarrabile potenza distruttrice), che ci consentiranno di creare il mazzo più adatto ad ogni situazione o stile di gioco. Rimane comunque indubbio che se il fantsy classico è una delle vostre passioni, in Pox Nora avrete solo l’imbarazzo della scelta.

Amate gli elfi, alti eleganti e slanciati? Potrete unirvi alla fazione della K’htir Forest. Preferite essere i soliti cattivoni cornuti che sputano fuoco e fiamme? Allora la demoniaca fazione degli Underdepths sarà una seconda famiglia per voi. O siete piuttosto più il genere “onore, clan e lealtà”? In tal caso potrete affiliarvi alla fazione nanica Ironfist Stronghold. Ognuna di queste fazioni avrà una propria campagna dedicata, ciascuna ben narrata e che non lascerà dubbi al giocatore riguardo quali siano gli scopi della nostra fazione. Il sistema di gioco basato sulle carte riesce ad aggiungere uno spessore e una varietà genuini al gioco e, unitamente all’enfasi posta al concetto di strategia a turni che ne costituisce la solida base, rende Pox Nora una sfida per ogni giocatore. Purtroppo padroneggiare al meglio le nostre carte non è assolutamente facile, almeno all’inizio. In questo ci viene in aiuto anche un esaustivo tutorial che è quasi obbligatorio giocare per intero. E quando diciamo “esaustivo” lo intendiamo sul serio, per completare la sola modalità d’addestramento si impiegano almeno un paio d’ore; tanto tempo, anzi, decisamente troppo tempo dedicato ad imparare i rudimenti del gioco per poi trovarsi comunque un po’ spaesati durante le prime partite senza supporto; il gioco non è clemente con i neofiti e la gestione contemporanea di carte ed energia (chiamata Nora e spendibile per acquistare Rune, guerrieri o incantesimi) può risultare confusionaria specialmente agli inizi.

Realizzato con il motore grafico Unity, Pox Nora è ben curato con colori vivaci e ambientazioni varie che spaziano da deserti a praterie. Lo stile è decisamente accattivante e ogni fazione protagonista del gioco ha le sue peculiarità estetiche che la rende inconfondibile, ma la vera gioia per gli occhi sono gli artwork delle nostre Rune, realizzati egregiamente e di sicuro impatto ricordano molto da vicino le carte Magic per la cura nella realizzazione. Purtroppo, tecnicamente, qualche problema esiste e anche se nessuno è effettivamente tragico o passibile di cartellino rosso (nessuno pretendeva di certo una localizzazione in italiano, ad esempio), vi mettiamo in guardia dal più grave: i tempi di caricamento. Già, cronometro alla mano farete in tempo a prepararvi un bel caffè mentre aspetterete di giocare, visto che il tempo medio si attesta nell’ordine dei quaranta secondi almeno.

La grande incognita di questo gioco, comunque, era l’effettiva presenza dei classici paywall (leggasi: o paghi o non procedi) che spesso e volentieri sono il classico capolinea di ogni titolo free-to-play. In questo, Pox Nora è diverso e non sentirete la necessità di dover effettuare delle microtransazioni per poter essere competitivi ed avere un deck performante. La moltitudine di carte, davvero centinaia, rende l’acquisto di pacchetti a pagamento quasi un capriccio, in realtà, dal momento che il gioco è perfettamente godibile senza dover essere costretti a sborsare un centesimo. In conclusione Pox Nora riesce ad essere una ventata d’aria fresca (nonostante sia passata oltre una decade dalla sua pubblicazione originale) in un settore decisamente affollato e spesso popolato da cloni di cloni ed è sicuramente un ottimo titolo nel quale immergersi per qualche ora almeno; vi avvisiamo, se sarete catturati da questo gioco sarà difficile staccarvene nonostante i piccoli difetti che possono risultare, a tratti, fastidiosi.

Gamer dal 1990, complice un NES è diventato un essere mitologico, metà uomo metà pad. Nato per partenogenesi dal dio Chaos, si narra che nel suo pizzetto viva un troll viola del tutto simile a Trevor Phillips. Tra una sessione di gaming e l'altra è riuscito a procreare e la stirpe, sorprendentemente, è umana. Sincero, arrabbiato e politicamente scorretto, ama Halo alla follia, tanto da chiamare la figlia Cortana.

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