WipEout. Forse un gioco non per tutti, ma di sicuro uno di quelli che ha segnato la storia. Quella del Videogioco e quella della console Sony PlayStation. Il suo esordio, era uno sfoggio di potenza e di stile capace da solo di muovere le vendite della prima macchina da gioco dell’azienda nipponica dei Walkman e degli impianti audio. Soprattutto in Europa, grazie al groove e i feels della elettronica londinese e oltre. Tra i tanti portafogli che il titolo Psygnosis fece aprire, c’era anche il mio. Ipnotizzato e in trance davanti ai suoi colori cromati e i beats di DJs come i The Chemical Brothers, i Leftfield e gli Orbital (!).
Prima di tutto, è importante una premessa con tutti voi che leggete: questa saga, per chi vi scrive, non è una delle tante. Si tratta dei uno dei Videogiochi che mi ha fatto passare più ore davanti a uno schermo, e di tutta la mia vita. Uno di quelli di cui porto innumerevoli ricordi ed aneddoti nel cuore. Uno di quei giochi di cui ho pianto il declino… e per cui oggi gioisco del suo ritorno in pista, con tutti i miei “doppelganger” del passato. Il Valerio studente, il Valerio adolescente, il Valerio universitario. Fasi della vita scandite da una soundtrack all’altra, abbozzando loghi e follie grafiche dei geniali The Designers Republic su agende, libri di scuola e zaini. Insomma, non vi dovete scandalizzare se la mia prima sessione di gioco con WipEout Omega Collection ha superato le 5 ore e 40 minuti, portandomi quasi a svenire davanti alla tv, in soggiorno, di notte fonda. Non scandalizzatevi, perché sorridevo. Cavolo, se sorridevo.
Ma quindi, cosa vi ritroverete davanti una volta acquistato WipEout Omega Collection? Tanto per cominciare, avrete a disposizione gli ultimi tre capitoli della serie: WipEout HD, Wipeout Fury e WipEout 2048, per un totale di 26 circuiti e 46 “navi”, sebbene quest’ultimo numero sia gonfiato dalle varianti numerosi delle stesse scuderie che hanno fatto la storia del racing futuristico PlayStation dal 1995 ad oggi. E, cosa fondamentale, una OST inedita per la collection. Già sento le critiche di numerosi appassionati al riguardo della scelta forzata (causa licenze) di rimpiazzare le tracce che furono con una nuova sfornata di musiche, ipnotiche e trainanti. Sinceramente, ho messo da parte la nostalgia davanti alla realtà dei fatti: non c’è un nuovo WipEout senza una nuova colonna sonora dedicata. Studiata, selezionata e scelta meticolosamente per rispecchiare la sua uscita sul mercato. E infine, le 28 tracce di Omega Collection, che vantano artisti come i The Chemical Brothers, i Prodigy, i Noisia e Warden, hanno ben poco da invidiare ai loro predecessori. Lasciatemi dire a gran voce come la colonna sonora di Omega Collection sia e-s-p-l-o-s-i-v-a, e segua ogni scia e spinta delle scuderie AG-System e Piranha, in perfetta simbiosi. Come ci si aspetterebbe da un WipEout che si rispetti, ma qui con qualche marcia in più.
A cosa mi riferisco? Ebbene, ho consumato le piste di Omega Collection per giorni su una PlayStation 4 PRO e un Samsung 4K serie 7, con HDR attivo. E tecnologicamente, Omega Collection è quanto di più bello si sia mai visto sulla ultima console Sony. WipEout, per chi vi scrive, è IL gioco da vivere in 4K e in HDR, una tecnologia che farà esplodere arcobaleni di colori nei salotti e nelle stanze delle vostre case. Colori a pioggia che tra le rinnovate scie delle navi (più belle che mai, grazie all’effetto di post-bruciatore) e una pleteora di dettagli (miracoli di un pompaggio estremo di poligoni e nuova infornata di texture), rimarranno impresse a fuoco sulle vostre retine, danzando al tempo del beat in sottofondo fino al traguardo. Gli effetti sonori sono poi ricuciti a pelle su questa nuova, psichedelica esperienza: perfezionati se necessario o modificati quando serviva, voci e suoni saranno omogenei tra i tre capitoli, per creare insieme alla colonna sonora un vero filo conduttore di un’esperienza che quindi è certificata in primis uditiva. E credetemi che vi si rizzeranno tutti i peli del corpo quando, durante un classico e repentino cambio di classifica, vi ritroverete in prima posizione, a pochi metri dal traguardo, durante l’ultimo giro… e la suadente voce da androide femminile vi sussurrerà: “Plasma”! Momenti intensi, a dir poco. MA ad essere totalmente sinceri, bisogna anche dire che WipEout HD sembri risentire il peso del tempo più degli due capitoli, probabilmente a causa dei quasi 10 (!) anni passati dalla sua ultima volta. Eppure, detto questo, credetemi che dopo un neanche due ore già desidererete tutti i pezzi “anziani” della storia del defunto Studio Liverpool. Soprattutto, inutile girarci intorno, il granitico e inossidabile WipEout 2097.
Ma supponiamo per un momento che davanti a queste righe di entusiastiche dichiarazioni di amore, ci sia una persona che non ha mai, dico MAI (sob&sigh), giocato un WipEout nella sua carriera di videogiocatore. Si, sto parlando proprio con te. Tu che ora non solo hai la possibilità di redimere i tuoi peccati, ma innanzitutto chiedi di capire cosa sia WipEout. Hai detto niente. Ma proviamoci. Prendi Mario Kart… e se davvero ti manca anche quello nel tuo vocabolario, mettici pure un Crash Team Racing. Se anche questo è arabo, ti consiglio wipedia. Ci siamo? Bene. Ora prendi il dosatore, e aggiungi una spruzzata di Gran Turismo. Adesso, l’ingrediente più difficile: 2 parti di Twisted Metal. Roba rara. Come topping di questo Frozen Cocktail, andrà benissimo una bustina di F-Zero liofilizzata. Il risultato? Un gioco di corse futuristiche “per hardcore gamer”, molto difficile come curva di apprendimento (ai limite del “ehi, non è possibile”), ma capace allo stesso modo di regalare grandi soddisfazioni nel giro di poche ore. Dove la struttura portante del suo gameplay è basata sulla presenza di due “aerofreni” (L2 ed R2), che vi permetteranno di effettuare una derapata da Tokyo Drift, in un verso o nell’altro. A questo aggiungete pure un set di armi non dispersivo e studiato con il “manuale definitivo delle armi dei racing”, armi che potrete raccogliere passando sulle apposite pedane (si come in Mario Kart!) e che vanno dai missili a ricerca al “terremoto”, capace di danneggiare e far schizzare in aria tutti i vostri avversari, e la sbronza è servita. Tutto chiaro? Bene!
La quantità di contenuti, dicevamo, è immensa. E naufragar è dolce, in questo mare di WipEout. 8 modalità di gioco, con alcuni ottimi diversivi come Zona (dove in una versione à la Tron del gioco, dovrete riuscire a durare il più possibile, nonostante l’incremento costante della velocità), Combattimento (che, come suggerisce il titolo, decreterà un vincitore a suon di razzi e bombe) ed Eliminatore (dove il nome dice tutto, ma la sua peculiarità è quella di poter cambiare senso di marcia per andare bellamente incontro ai vostri avversari), uno Split-Screen per giocare con i vostri amici come se gli anni novanta non fossero mai passati, e un fantastico Multiplayer competitivo online capace di supportare 8 giocatori (e ne troverete di gente forte che stimolerà le vostre capacità, credetemi). Tenendo conto che sono passati 5 anni senza una doppia V e una “e” maiuscola, direi che l’appetito di tutti gli appassionati della saga nel mondo, è stato placato. Almeno, per il momento.
Eppure, devo essere sincero: ero molto preoccupato di questa collection. Estasiato all’annuncio, e dopo investito da tutta l’ansia dell’appuntamento con una vecchia fiamma del passato. Ansia giusta, aggiungerei, data l’importanza di questo brand per me e milioni di voi lì fuori. Ebbene, l’appuntamento è andato alla grande. Del genere “perché non ci siamo più frequentati per tutto questo tempo”? E via con il jazz. Perché la precisione dei controlli, i 60fps ancorati alle vostre mascelle e la musica che fa sesso selvaggio con il video, sono come una poesia d’amore. Un amore lungo 22 anni. E che rivuole indietro tutti i vostri cuori. Parliamoci chiaro: mentre scrivo queste parole, sullo schermo gira da decine di minuti la mia ultima gara con il bollino del primo posto in bella evidenza, e la soundtrack passa da una vibrazione all’altra accompagnandomi in questo viaggio. E nel farlo, mi richiama a se: perché WipEout dopo tutto questo tempo, è ancora il gioco della “dai un’ultima partita e stacco”. “Ultimo giro”, eh. Certo. Come no. E per fortuna, certe cose non cambiano mai.