Ci sono titoli che riescono puntualmente a sorprendere e confermare che, in un momento storico decisamente statico di idee all’interno della games industry, si possono ancora realizzare dei veri e propri gioielli: uno di questi è sicuramente Splatoon 2. Partendo da questa premessa, decisamente importante, andiamo a scoprire come il sequel del celebre primo capitolo uscito nel 2015 su Wii U riesca nuovamente a tener testa e sconfiggere altri mostri sacri del medesimo genere videoludico. Rispetto a due anni fa, molto è cambiato all’interno della Casa di Kyoto, soprattutto dopo il triste passaggio di consegne avvenuto ai piani alti dopo la morte del compianto Satoru Iwata, e sicuramente, complice anche l’avvento di Nintendo Switch, l’evoluzione del brand Splatoon ne ha beneficiato in maniera decisamente massiccia. Splatoon 2 riuscirà a confermare quanto di buono fatto e, soprattutto, a essere incoronato come uno dei giochi migliori di questa calda estate? Mettetevi comodi, magari sorseggiando una fresca bevanda, e godetevi la nostra recensione!
STESSA STORIA, STESSO POSTO, STESSO SPLAT…O FORSE NO?
Pur essendo uscito a distanza di soli due anni dal primo capitolo, Splatoon 2 si presenta carico di numerosi e importanti novità che, in maniera ben ponderata da parte degli sviluppatori, ha rinnovato in ogni plausibile sfaccettatura un già notevole affresco videoludico. Partiamo innanzitutto da quella che è forse la più importante delle introduzioni: una vera e propria campagna single player, definita Hero Mode. Sebbene nel primo fosse comunque presente poteva essere serenamente paragonata a un tutorial di classe; in questo secondo capitolo, invece, ci troviamo di fronte a una trama discretamente congegnata, di cui non entreremo in merito onde evitare spoiler, che trasporterà l’utente per una notevole porzione di tempo e, involontariamente, lo preparerà ad affrontare le ostiche e variopinte battaglie online. La storia, divisa in varie capitoli/zone da esplorare, vi porterà a scontrarvi nuovamente contro gli ostici Octoling, rinnovati e resi ancora più temibili, alla ricerca di Stella.
[quotesx]Splatoon 2 si presenta carico di numerosi e importanti novità[/quotesx]Vera e propria caratteristica, particolarmente gradita, è stato il dare la possibilità di conseguire dei record in ogni singolo stage: dovrete infatti completarlo nel minor tempo possibile. Seppur non sia nulla di così clamoroso, questo fattore aumenta di non poco la rigiocabilità della Hero Mode. Ambientato temporalmente due anni il primo Splatoon, i giocatori potranno nuovamente visitare la sempre ridente Coloropoli: hub principale che, grazie a vecchie e nuove caratteristiche, diverrà il fulcro principale dell’esperienza personale e social di ogni singolo Inkling. Come sempre si potrà far visita a Le Pinne di Coloropoli, variegata fila di negozi che permetterà all’utente di personalizzare in ogni possibile modo il proprio personaggio: oltre al fine estetico infatti, ogni singolo capo d’abbigliamento darà dei particolari abilità innate o, successivamente, sbloccabili mediante il loro costante utilizzo nel multiplayer online.
Non solo abbigliamento, ovviamente: tornano in una veste totalmente rinnovata le tanto amate armi di Splatoon: migliorate nella loro efficacia e, soprattutto, nell’ancor più studiato assetto strategico da utilizzare al fine di prevalere contro gli avversari. Su questo particolare aspetto, ne parleremo successivamente. All’interno della hub di gioco sono inoltre presenti un’area riservata al gioco in locale e Salmon Run, nuova modalità di gioco introdotta, oltre alla tanto amata bettola di Gamberto: utile per rifocillarsi e acquisire più punti e valuta di gioco.
UNA TAVOLOZZA DI NOVITÀ
Ma andiamo a parlare della parte più “polposa” di Splatoon 2: la sezione multiplayer online. Sebbene il primo capitolo riuscì a suo tempo a essere eletto miglior sparatutto dell’anno, battendo titoli dal calibro di Halo 5: Guardians tanto per intenderci, non era esente comunque da pecche riguardanti l’infrastruttura in generale, che dava spesso e volentieri errori di disconnessione e non solo. Grazie all’avvento di una nuova console e, soprattutto, di SplatNet 2 (la nuova app per smartphone che consente agli amici di giocare insieme come team in Splatoon 2, di utilizzare la chat e di ricevere informazioni sul gioco quali il programma delle fasi, l’equipaggiamento e le statistiche) il livello raggiunto è ormai elevato e, fortunatamente, privo di numerose magagne riscontrate nel passato. Il gioco riesce ad associare un ottimo livello tecnico a un agglomerato di contenuti variegati che, rimanendo in tema, possono essere metaforicamente paragonati a una tavolozza piena zeppa di colori, dove gli stessi colori sono la valanga di contenuti presenti all’interno dell’opera.
[quotedx]Il team di sviluppo ha voluto migliorare quanto di buono fatto[/quotedx]Splatoon 2 riprende l’eccellente lavoro prodotto nel precedente capitolo aggiungendo, fortunatamente, delle ricercate novità che lo elevano a un titolo ancor più fresco e divertente. Partendo da una rivisitazione completa e decisamente più pratica del menu personale, il giocatore potrà ad esempio cambiare impostazioni dei comandi e successivamente andare nella Lobby multi giocatore in un batter d’occhio; il titolo risulta essere immediato e azzeccato per i giocatori che hanno decisamente poco tempo da perdere. Come detto precedentemente, il team di sviluppo ha voluto migliorare quanto di buono fatto senza però intaccare il modello base: troveremo infatti le celebri Mischie Mollusche (utili per imparare al meglio ogni singola sfaccettatura del gameplay), le Partite Pro (classici match ranked che, per la prima volta, potranno essere giocati anche in locale) e le Partite di Lega (un must per chi ha un team ben rodato, vincere infatti aiuterà la propria squadra a scalare la classifica). Interessante novità è l’aggiunta della Salmon Run, una divertente modalità, multiplayer locale e online vede, che darà la possibilità fino a quattro giocatori di cooperare tra loro per sconfiggere temibili boss e collezionare Uova di Pesce in una quantità di tempo limitata. Osiamo paragonarla a una classica modalità Orda di Gears of Wars, solo che al posto del sangue c’è… tanto inchiostro! Ovviamente, come già abbiamo potuto saggiare nel corso dei giorni precedenti, torneranno periodicamente i tanto amati SplatFest: eventi a tempo che obbligano il giocatore a scegliere una delle due fazioni a tema disponibili, vincendo le proprie partite si accumuleranno punti per la propria squadra.
Sotto l’aspetto prettamente ludico, in Splatoon 2 vediamo il ritorno di vecchie e nuove armi che danno quel tocco ancor più frenetico al gameplay: sfruttando abilmente ogni arma disponibile, i giocatori potranno costantemente cambiare il loro stile di gioco. Utilizzando ad esempio il Ripolpella Duplo, si potrà attuare un approccio decisamente aggressivo, complice anche la notevole velocità di fuoco e, soprattutto, la possibilità di effettuare delle utile capriole per sorprendere non di poco i propri avversari. Ma non ci sono solo armi da fuoco base. Nel gioco troveremo una notevole serie di sotto-armi e armi speciali totalmente rinnovate: citiamo solamente il lanciarazzi d’inchiostro o la nube tossica per farvi nitidamente di cosa stiamo parlando.
LA BELLEZZA DEI COLORI, UNA GIOIA PER GLI OCCHI
A livello tecnico, complice l’avvento di un nuovo hardware, si nota in maniera lampante un lavoro certosino sulle texture, nonché effetti grafici di caratura: Splatoon non è mai stato così colorato come adesso, una gioia per i nostri amabili occhi da videogiocatori incalliti. Come accaduto in passato, anche qui la soundtrack del gioco rasenta l’ottimale, dando il giusto e costante ritmo durante ogni singola partita online e non solo. Decisamente apprezzabile la variegata struttura delle varie mappe di gioco presenti, mai banali e di ottimo studio strategico al fine di prevalere contro la squadra avversaria. In tutto ciò, pur essendo un titolo frenetico, non subisce alcun tipo di calo di frame rate, rendendo l’esperienza liscia come l’olio. Questo, come molti altri fattori precedentemente citati, portano Splatoon 2 a candidarsi prepotentemente come uno dei nuovi titoli eSport di punta dell’anno e del futuro prossimo.
Purtroppo Splatoon 2, essendo un titolo impegnativo, non riesce a trovare la giusta armonia con i sensori di controllo di movimento dei Joy-Con di Switch in modalità portatile: inclinare la console della grande N per prendere la mira diventa infatti, alla lunga, decisamente frustante anche per la persona più paziente del mondo. Dopo averlo provato in ogni possibile modo e setup, consigliamo vivamente l’utilizzo, o l’immediato acquisto per chi ancora non ne fosse provvisto, del Pro Controller; vero e proprio boost che vi permetterà di godere al massimo il gioco. Altra lieve imperfezione, complice purtroppo il cambio di hardware, è il portare l’intero gioco a un solo schermo: per controllare la mappa di gioco l’utente dovrà abbandonare temporaneamente l’azione, un cambiamento che potrebbe far storcere il naso ai giocatori affezionati e, soprattutto, abituati al precedente capitolo. Infine, ed è un bene evidenziarlo, Splatoon 2 beneficerà di costanti aggiornamenti che lo porteranno ad avere sempre più equipaggiamenti, armi e molto altro ancora.
Già, ma alla fine dobbiamo riproporre la domanda che tutti ci siamo fatti quando è stato annunciato il gioco. Ossia: vale la pena comprarlo, soprattutto per chi già possiede l’ottimo Splatoon per Wii U? La risposta è un deciso: sì. Il motivo è presto detto: il gioco è stato migliorato in tutti i suoi singoli aspetti, dal lato tecnico a quello del gameplay, con infinite rifiniture che lo rendono un titolo molto più maturo rispetto a quello uscito sullo sfortunato Wii U, complice una nuova infrastruttura online che finalmente non singhiozza e non fallisce. E non dimentichiamo il valore aggiunto di poterlo giocare ovunque vogliamo, in qualsiasi momento, soprattutto in multiplayer locale. Ricordate quei pomeriggi passati a giocare al Nintendo 64 con GoldenEye e Mario Kart 64? Ecco, grazie alla magia di Switch e di Splatoon 2 potrete rivivere quei momenti. E scusateci se è poco.