Miitopia – Recensione

Tomodachi Life è stata una vera e propria killer application per Nintendo 3DS, un gioco in grado di conquistare un po’ tutti grazie al suo umorismo semplicemente fuori di testa. Del resto, sono decadi che lo humour giapponese ci conquista in televisione (chi ha detto Mai dire Banzai?), e anche nei videogiochi questo particolare modo di scherzare funziona benissimo, soprattutto quando a metterci lo zampino c’è la casa di Kyoto.

MiitopiaMiitopia è sostanzialmente l’erede spirituale di Tomodachi Life, di cui mantiene l’impostazione social ma la innesta con la possibilità di vivere un’avventura ruolistica accessibile a tutti. Sì, esatto: un GdR. La premessa, come vi anticipavamo, non ha alcun senso: il malvagio Duca del Male ha rubato le facce di tutto il regno e toccherà al nostro protagonista ristabilire l’equilibrio delle cose. Come avveniva in Tomodachi Life, dobbiamo creare un party attingendo dalla selezione di Mii presenti nel nostro 3DS (per chi avesse vissuto su Marte fino a oggi, i Mii sono gli avatar di Nintendo) o magari scannerizzandoli tramite dei QR Code.

Miitopia

La cosa più divertente da fare è prendere i Mii dei propri amici e affrontare le avventure insieme a loro, sempre ammesso che non vogliate saccheggiare la cultura pop/trash (immaginate un party composto da Pippo Franco, Er Monnezza e Christian De Sica). Comunque sia, il bello di Miitopia è che tutti gli elementi di un vero gioco di ruolo ci sono, dai dialoghi (folli) fino al combat system. Uno degli aspetti più simpatici di Miitopia è come prenda in giro tutti i cliché del genere ruolistico, senza risparmiare stoccate anche piuttosto feroci! Si segnala doverosamente anche l’ottima traduzione in italiano, che fa un grandissimo lavoro nel tradurre tutte le bizzarrie della lingua giapponese anche nell’italico idioma, ma del resto da Nintendo da anni ci si aspetta davvero tanto da questo punto di vista.

È facile immaginare perché Tomodachi Life abbia avuto così tanto successo, e del resto anche Miitopia reitera sui motivi del suo successo, offrendo un gameplay “automatizzato” che farà la gioia dei più piccoli, rivelandosi un passatempo assuefacente anche per chi invece è più cresciuto. Certo, se vi aspettate un Bravely Default potete tranquillamente guardare da un’altra parte, ma la genialità di Miitopia sta nell’essere completamente costruito intorno alle esigenze di una console portatile, ed è quindi architettato per essere fruito a piccole dosi, e per non richiedere mai un’attenzione totalizzante.

[quotesx]Un passatempo assuefacente[/quotesx]Si potrebbe accusare Miitopia di un’interazione troppo scarsa, ma in realtà il suo “giocarsi da solo” è allo stesso tempo anche uno degli aspetti vincenti della produzione. Il gameplay vi richiede di muovervi da un inn a un altro; naturalmente, lungo la strada incontrerete diversi imprevisti, tra cui ovviamente combattimenti, senza dimenticarci degli adorabili battibecchi tra i vari membri del team. L’amicizia e i rapporti personali hanno un ruolo importante nelle battaglie, dato che sarà possibile attaccare in combo con vari personaggi, e aumentare considerevolmente il danno. Al di là di questo, il combat system è volutamente limitato, dal momento che vi permette di prendere il solo controllo del protagonista; gli attacchi dei membri del party invece dipendono dalla loro classe e dal carattere che gli avete attribuito al momento della creazione del personaggio.

I combattimenti vi permettono di fare incetta di monete, che a loro volta possono essere usate all’interno di un inn, in modo da rifocillarvi per migliorare le statistiche della squadra; non solo, potrete anche acquistare nuovi pezzi di equipaggiamento e far dormire due personaggi nella stessa stanza per renderli più forti (e non fatevi strane idee…). Il minimalismo la fa da padrone in Miitopia, ma a volte sono proprio i giochi più semplici quelli che ti catturano di più, e questo è proprio il caso dell’ultima avventura in salsa Mii, che comunque è molto più “ludica” rispetto a Tomodachi Life. Che stiate guardando Netflix o lavorando, Miitopia andrà avanti per conto suo, dandovi un continuo senso di essere andati avanti, strappandovi l’occasionale risata o esultando per aver vinto una battaglia. Visivamente il gioco non ha chissà quali grande pretese, ma il suo essere semplice e coloratissimo lo rende davvero irresistibile, soprattutto se consideriamo che all’aspetto grafico è affiancata anche una componente sonora davvero azzeccata e sempre sul pezzo, con motivetti strampalati che vi si fisseranno nella testa per ore.

Miitopia è l’apoteosi della stranezza Nintendo, più stramba dei personaggi più strambi di Earthbound e Animal Crossing. È semplice, quasi ai limiti dall’essere considerato un gioco, eppure è incredibilmente magnetico. I vostri figli o nipoti impazziranno, ma senza neanche accorgervene rischierete anche voi di essere trascinati nel gorgo di Miitopia. E non dite che non vi avevamo avvertiti.