Ace Combat 7: Skies Unknown – Anteprima

Ace Combat 7: Skies Unknown

Ace Combat. Già bastano queste due paroline per evocare in una consistente fetta di gamer una sana dose di nostalgia. Dal primo Air Combat uscito per la storica PlayStation, pubblicato nell’ormai lontano 1995 fino a quest’ultima incarnazione, la prolifica saga di BANDAI NAMCO ha consentito a milioni di giocatori di provare l’ebrezza di tonneau e spettacolari dogfight. Ora, a circa venti anni dal suo debutto su console, lo squadrone Ace Combat si arricchisce di un nuovo Asso, Ace Combat 7: Skies Unknown. Annunciato nel 2015 e dato originariamente come disponibile nel corso del 2017, il titolo è stato rimandato dagli stessi sviluppatori a un non meglio definito 2018. Nell’attesa quindi che questi mesi che si frappongono tra noi e i nostri amati F18/F e F22 scorrano, vediamo cosa BANDAI NAMCO e Project Aces hanno in serbo per noi.

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Ace Combat 7: Skies Unknown sarà un ritorno alle origini della saga, questa è la promessa che gli sviluppatori hanno fatto agli appassionati. Ed effettivamente, da quello che abbiamo visto finora, sembrerebbe che questa promessa verrà onorata: a partire dalla storia, del tutto fittizia, fino a quei bellissimi, ignoranti duelli aerei con velivoli che fisicamente non avrebbero mai neanche potuto sognare di sollevarsi da terra. Quante volte ci è scappato un sorriso, magari foriero di turpiloqui inenarrabili una volta afferrato quale fosse il nostro scopo, al veder apparire tra le nuvole una fortezza volante grande come una portaerei? In questo nuovo capitolo ritroveremo quelle sensazioni, unite alla classica giocabilità a metà strada fra l’arcade e il simulativo proprie di Ace Combat. Schivate ai limiti delle possibilità fisiche, manovre che trascendono la gravità, nel trailer e nei video gameplay che possiamo gustare ad oggi sul web tutti questi elementi appaiono presenti e soprattutto incisivi. Un elemento che sembra tornare alla ribalta sarà la pianificazione degli scontri. Lanciarsi a tutta manetta verso una fortezza volante senza pianificare un minimo il nostro approccio equivarrà ad una morte certa, brutale e repentina. Fidatevi, un SAAM dritto nel postbruciatore, beh.. brucia! Sappiamo già che avremo facoltà di scegliere che tipo di comandi usare, il classico schema per “principianti” che aiuterà non poco i neofiti o quello “avanzato”, che ci garantirà un maggior controllo del nostro caccia. Rimane ancora qualche perplessità su una meccanica che ha reso celebre questa serie, i cosiddetti dogfight. Nei primi capitoli della saga abbattere un velivolo nemico usando solo i (pochi) colpi a disposizione nella nostra mitragliatrice era una delle cose più soddisfacenti. A partire dal quarto titolo “canonico” della serie (la saga di Ace Combat consta di oltre quindici titoli, tra capitoli canonici e spin off, usciti per molteplici piattaforme dal mobile al cabinato), invece, questa meccanica è andata via via scemando per essere soppiantata da una formula più immediata. Per ora sembrerebbe che i fanatici dei duelli aerei a distanza ravvicinata possano stare tranquilli, anche se è forse ancora troppo presto per esultare parrebbe che i duelli a colpi di calibro .50 siano tornati in Ace Combat 7: Skies Unknown.

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Graficamente, basandoci su quello che abbiamo potuto avere per le mani fino ad ora, e tenendo a mente che non stiamo ancora parlando di un prodotto finito in tutti i suoi aspetti, Ace Combat 7: Skies Unknown si presenta in forma sublime. Le linee avveniristiche degli F22 e di tutta la nostra flotta di caccia sono una gioia per gli occhi, così come gli effetti particellari e le esplosioni. Come sempre potremo scegliere se giocare con una visuale interna, che ritragga in pieno il nostro cockpit e ci garantisca un po’ più di immersione nel gioco, o con una visuale esterna che ci consentirà di avere una visuale più ampia della porzione di cielo che stiamo mettendo a ferro e fuoco. E di vedere il nostro velivolo in tutta la sua marziale bellezza. I modelli dei caccia in generale sembrano di ottima qualità; gli sviluppatori hanno svolto un lavoro certosino nel riprodurre nei minimi dettagli queste macchine di morte. Vedremo quindi l’aria condensarsi sulle ali del nostro F14 mentre passeremo da velocità subsoniche ad ultrasoniche e, per la prima volta nella serie, anche l’ambiente sarà una risorsa. O una minaccia. Attraversando strati di nuvole la nostra visuale non solo si appannerà, ma a seconda dell’altitudine il nostro cockpit potrebbe anche cominciare a ghiacciare (fenomeno reale, chiamato “icing“) oppure riempirsi di goccioline d’acqua. Innocue, vero, ma in grado di farci perdere di vista il nostro bersaglio. Per contro potremo sfruttare questo elemento a nostro vantaggio, attirando magari un ignaro avversario dentro una formazione nuvolare per poi aggredirlo protetti dalla foschia. Le possibilità, in questo caso, sono molteplici e questo fattore aggiunge sicuramente spessore al gameplay del gioco oltre che alla sua resa grafica. E come se non bastasse, il supporto al PlayStation VR per alcune missioni del gioco promette, ai più accaniti, una esperienza del tutto immersiva e coinvolgente in questa simulazione di combattimenti aerei.

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E’ vero, manca ancora qualche mese al 2018 e tutto può ancora cambiare: per ora ci sentiamo fiduciosi, la stessa scelta di publisher e sviluppatori di rimandare il lancio per poter offrire un prodotto di qualità ci fa ben sperare in una epoca in cui spesso e volentieri un gioco necessita di molteplici patch già poche ore dopo il rilascio. La formula Ace Combat sembra tornata, prepotente e forte come era agli albori della saga. La storia del gioco, che vi ricordiamo sarà del tutto fittizia ed avulsa da fatti reali (a differenza di alcuni titoli della saga che furono ambientati in reali scenari di guerra, ad esempio il Medio Oriente) promette di essere densa di quei dialoghi drammatici e quelle scene adrenaliniche che ormai conosciamo dai precedenti capitoli della saga. Insomma, non so voi, ma il sottoscritto non vede l’ora di infilarsi nel cockpit del suo F22 (o di uno dei tanti velivoli disponibili, oltre trenta secondo gli sviluppatori) per abbattere immense fortezze volanti e portare un po’ di libertà e giustizia nei cieli di Ace Combat 7: Skies Unknow. Ovviamente a mach 2.2, se no non c’è gusto!

Gamer dal 1990, complice un NES è diventato un essere mitologico, metà uomo metà pad. Nato per partenogenesi dal dio Chaos, si narra che nel suo pizzetto viva un troll viola del tutto simile a Trevor Phillips. Tra una sessione di gaming e l'altra è riuscito a procreare e la stirpe, sorprendentemente, è umana. Sincero, arrabbiato e politicamente scorretto, ama Halo alla follia, tanto da chiamare la figlia Cortana.

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