Mai stato un grande appassionato del genere tower defense, ma devo ammettere che ultimamente gli sviluppatori stanno sforzandosi di svecchiare un concept che mostra tutti i suoi anni con proposte…

Il nocciolo del gameplay è quello di un tower defense: questo vuol dire che i nemici arrivano in massa per invadere la base del giocatore, il cui compito è costruirsi armi di vario tipo per decimare l’esercito avversario prima che riesca a conquistare il nostro quartier generale. Gli elementi che permettono a Toy Soldiers di distinguersi dalla massa informe di prodotti di questo genere sono due: il fatto che sia possibile (e ai livelli di difficoltà più elevati addirittura obbligatorio) prendere il controllo diretto delle unità, trasformando il gioco da strategico a shooter, e anche piuttosto frenetico. E poi la peculiare caratterizzazione, nella quale si fondono perfettamente il gioco, inteso come balocco (con la stanzetta continuamente presente a far da sfondo al “diorama” su cui si combattono gli scontri, e la nostra stessa base che altro non è che la scatola contenente i soldatini) a una curata grafica anni venti, che ritroviamo in ogni elemento, dai menu alle singole unità, passando per la colonna sonora e le pubblicità vintage della (fasulla) azienda che produce i giocattoli con cui siamo impegnati. Notevole, considerato che si tratta di un titolo scaricabile per 1200 MS Points.

Le battaglie sono invece tutt’altro che “infantili”, ma violentissime e frenetiche: torrette mitragliatrici, attacchi aerei, bombe al cloro e soldati che quando vengono falciati dai colpi nemici vanno in mille pezzi – perché sono pur sempre fatti di plastica, ricordate? Come ogni gioco TD che si rispetti, anche Toy Soldiers richiede una attenta e minuziosa gestione delle risorse e della scelta delle unità corrette da utilizzare. Il fatto di poterle anche controllare rende le battaglie molto più coinvolgenti e ricche di sfida. A patto di non farsi distrarre troppo, però: se ci si fa prendere troppo la mano dal controllo di un biplano o di un tank corazzato, si rischia di dimenticarsi di dover gestire la guerra a livello globale, lasciando che il nemico avanzi troppo e conquisti la nostra base.

La collocazione delle unità può avvenire in specifici punti della mappa, a seconda che si tratti di armi più piccole o più ingombranti. Ogni unità è in grado di svolgere determinati compiti, e sarà fondamentale tenerli presenti al momento del dispiegamento delle forze: le mitragliatrici servono a spazzare la fanteria, i mortai sono efficaci contro i carri armati, le unità contraeree servono per fermare l’avanzata dei bombardieri ecc. Ogni elemento può essere potenziato due volte nel corso della partita.
Dal punto di vista tecnico non c’è davvero nulla da eccepire (tranne forse un leggero abuso del bloom): i modelli sono molto curati, così come la progettazione dei livelli e le animazioni, che si apprezzano in particolare zoomando sulle singole unità. Altrettanto piacevole e in stile la colonna sonora, meno indimenticabili gli effetti sonori.

Toy Soldiers non è perfetto, e qualche difettuccio tocca per forza di cose segnalarlo: le unità non sono tantissime, e questo limita necessariamente le tattiche e le strategie che è possibile mettere in campo; il livello di difficoltà è calibrato verso l’alto, e in particolare in modalità “elite” (nella quale ogni unità va controllata manualmente) il gioco si trasforma in una sfida che va oltre i limiti del frustrante, e che per questo difficilmente prenderete in mano troppo spesso. Ancora, la mira di alcune unità non sempre è intuitiva come vorremmo (ehh, l’abitudine a usare lo stick analogico destro è dura da perdere!) e spesso gli attacchi aerei si rivelano meno efficaci di quel che ci piacerebbe.
Il multiplayer per due giocatori può essere affrontato sia in split screen che online: in questa modalità, oltre a difendere le proprie postazioni occorrerà anche attaccare quelle nemiche: non basterà quindi piazzare mortai a non finire, dovremo tenere da parte un po’ di denaro per le unità d’assalto – ricordandosi sempre che dovremo prima analizzare le difese nemiche per capire quali schierare in campo con maggior probabilità di successo.