Come si esce da un lungo periodo di crisi? Peppy suggerisce: “Do a Barrel Roll!”
Se si volesse scrivere la storia di Nintendo, dai mazzi di carte Hanafuda al Wii U, un capitolo sostanzioso sarebbe sicuramente dedicato a Star Fox. Il primo episodio per Super Nintendo, sviluppato in collaborazione con quei due genietti di Dylan Cuthbert e Jaz Son (ovvero Argonaut Software), fu il primo sparatutto in 3D della storia ad approdare su una console (a meno che non si voglia considerare X per Game Boy, sempre dello stesso Cuthbert), e sbalordì milioni di giocatori in tutto il mondo, che impararono ad apprezzare Fox McCloud, il suo team di piloti squinternati e, ovviamente, il suo fido Arwing.
Dopo la cancellazione di Star Fox 2 (previsto sempre per Super Nintendo), Cuthbert passò ad occuparsi di altro, e dunque Nintendo dovette rinunciare all’apporto di Argonaut, ma Miyamoto e il suo team EAD riuscirono comunque a confezionare quello che viene considerato come il miglior episodio della serie. Ci riferiamo, ovviamente, a Star Fox 64, ovvero un remake del primo capitolo per Super Nintendo, ma migliorato sotto tutti i punti di vista: motore grafico straordinario (interamente in 3D), dialoghi doppiati da attori veri, sistema di controllo perfezionato grazie alla presenza dello stick analogico e vibrazioni a profusione assicurate dal Rumble Pak. E La struttura di gioco non era assolutamente da meno: per raggiungere Venom, il pianeta sul quale si svolgeva lo scontro finale con Andross, il giocatore poteva scegliere tra vari percorsi, un po’ come succede in un libro game, sfruttando i vari “bivi” per esplorare tutti i 15 pianeti che compongono il Sistema Lylat. Queste biforcazioni, però, non erano mai piazzate lì in maniera evidente, come accade nella maggior parte dei videogiochi, ma sempre nascoste, da scoprire una partita dopo l’altra (per fare un esempio, il primo bivio su Corneria diventa accessibile solo se si riesce a salvare Falco in un dogfighting), il che faceva salire alle stelle la curiosità nei confronti del gioco e ampliava enormemente il fattore “rigiocabilità”.
Dopo l’avvento di Star Fox 64, come ben sanno i fan più accaniti di Fox McCloud, il volpino stellare di Nintendo si è un po’ perso per strada, tra le digressioni avventurose di Rare (Star Fox Adventures) e lo scivolone clamoroso di Namco (Star Fox Assault), risollevando un po’ la testa solo con Star Fox Command per DS (non a caso affidato nuovamente alle cure di Cuthbert).
Fortunatamente, visto che il 3DS si presta perfettamente per il restyling di vecchi giochi per N64 (come già ampiamente dimostrato da Ocarina of Time 3D), Nintendo ha deciso di lisciare un po’ il pelo arruffato del suo volpino, sviluppando un remake con i fiocchi di Star Fox 64. Diciamo “con i fiocchi” perché il gioco ha ricevuto lo stesso trattamento di Ocarina, ovvero un motore grafico “riverniciato a nuovo”, un sistema di controllo che sfrutta il giroscopio e il 3D a farla da padrone.
Quest’ultimo, di primo impatto potrebbe apparire un po’ fiacco, soprattutto se paragonato a quello che anima Pilotwings, ma ben presto ci si rende conto che si tratta solo di un’impressione: le navicelle avversarie sembrano saltare fuori dallo schermo quando si avvicinano minacciose alla coda dell’Arwing, i boss di fine livello tempestano lo schermo di laser e detriti che paiono puntare dritti alla nostra fronte, e i passaggi più angusti nei vari Settori della mappa risultano più claustrofobici che mai. Il sistema di controllo legato al giroscopio, invece, nel complesso funziona, ma risulta inutilizzabile col 3D attivo e troppo macchinoso per rappresentare una valida alternativa ai controlli tradizionali. Poco male, comunque, visto che questi ultimi sono stati traslati alla perfezione sul layout di pulsanti del 3DS.
Quello che invece lascia un po’ l’amaro in bocca è scoprire che Nintendo si è dimenticata completamente dell’online, quindi niente multiplayer e niente classifiche. In compenso, il multiplayer in locale supporta il game sharing e sfrutta la fotocamera interna della console per riprendere le facce (e i versi) dei nostri amici durante le battaglie aree, il che è senza dubbio spassoso. Insomma, si poteva fare qualcosina in più, è vero, ma Star Fox 64 3D rimane comunque un remake coi fiocchi. E speriamo tanto che questo sia solo il trampolino di lancio per il ritorno sulle scene del buon vecchio Fox McCloud e del suo team di animali parlanti.