E fu così che il mercurio uscì dai termometri per entrare nei videogiochi. Mercury fa il suo esordio in HD, e noi non potevamo proprio lasciarvi senza la recensione.
Ridendo e scherzando son passati già sei anni dall’uscita del primo Mercury, un interessante e alquanto originale puzzle-game nato dalla geniale intuizione di Archer MacLean, un game designer che ai veterani suonerà tutto tranne che sconosciuto. Il signore in questione è infatti attivo nel mondo dei videogiochi fin dagli anni ’80, l’età dell’oro dei cosiddetti home computer, terra di conquista di alcune macchine a dir poco leggendarie come il Commodere 64. Proprio su questo sistema il nostro amico inglese ha dato i natali agli antenati di tutti i picchiaduro moderni, ovvero i due International Karate, autentiche pietre miliari che hanno fatto la storia, almeno per quanto riguarda la nostra passione. Sui 16 bit dell’Amiga ci ha anche regalato tutta una serie di eccezionali simulatori di biliardo in 3D, a iniziare dallo spettacolare Jimmy White’s “Whirlwind” Snooker, sul quale personalmente ho passato pomeriggi interi quando ero ancora un giovincello.
Con l’arrivo di PSP e la fondazione di una nuova software house (Eiconic Games), sono stati messi da parte tappeti verdi e stecche in favore di… una goccia di mercurio. Già, forse non tutti se lo ricorderanno, ma l’esordio della serie è avvenuto proprio sulla console portatile di Sony e c’è anche un curioso aneddoto a questo proposito. Archer, infatti, aveva sviluppato con i suoi collaboratori un accessorio da “ancorare” alla PSP in grado di rilevarne i movimenti, il tutto grazie a un apposito sensore simile – per certi versi – a quello presente nel Sixaxis. L’idea era interessante, ma non arrivò mai in porto, probabilmente per via dei costi eccessivi dovuti all’accoppiata gioco + periferica. In ogni caso, Mercury ha poi avuto due seguiti, uno caratterizzato da una grafica stile cell shading e l’altro invece dedicato a Nintendo Wii, dove grazie al Wiimote si è potuta finalmente concretizzare appieno l’idea originale basata sul motion controller.
Oggi, però, parliamo di Mercury Hg, versione riveduta e corretta dotata di grafica in alta definizione 1080p, ovviamente per Xbox 360 e PlayStation 3.
Ma cos’è esattamente Mercury e come funziona? In pratica il giocatore controlla questa vera e propria bolla di mercurio, ma non direttamente, bensì inclinando una superficie sui vari assi e facendo scivolare il liquido elemento nella direzione voluta. Facile a dirsi, ma quando l’area su cui ci si muove è relativamente piccola, senza bordi e con diverse insidie, le cose diventano un filo più complicate.
Prima di tutto perché il mercurio scivola via a velocità imprevedibili se non si imparare a gestire al meglio l’inclinazione del tavolo e basta pochissimo per vederlo volare fuori dallo schermo o, nelle migliore delle ipotesi, perderne una parte. Del resto fin quando una percentuale (anche minima) della bolla rimane in gioco, è possibile completare il livello, anche se questo avrà conseguenze sul punteggio finale, impedendovi di conquistare uno dei quattro obiettivi presenti in ogni stage. Per riuscire a ottenere il massimo risultato dovremo quindi evitare di perdere anche l’1% dell’argentea sostanza, nonché raccogliere gli atomi bonus presenti in giro, arrivare entro il tempo limite all’uscita e ottenere il 100% nell’indice di completamento. Per fortuna non è necessario fare tutte le operazioni in contemporanea, quindi sarà possibile concentrare i propri sforzi su un obiettivo alla volta.
Le difficoltà che incontrerete in ogni stage sono diverse e vanno dalla conformazione del terreno (chiamiamolo così), che può presentare deformazioni e asperità, a oggetti in grado di influenzare il comportamento del mercurio, attirandolo o respingendolo. La bolla può essere anche colorata passando sotto ad appositi cilindri, condizione necessaria affinché si possa avere accesso a determinate sezioni di egual cromia. Non di meno, in alcuni stage toccherà frazionare il mercurio in più parti, assegnandogli diversi colori, anche miscelabili, in modo da dar vita a molteplici tonalità. In realtà questo aspetto non è poi sfruttato così tanto, quasi a voler enfatizzare più le abilità manuali del giocatore che non la materia grigia. In fondo il titolo di Eiconic non vuole essere necessariamente un gioco per cervelloni: il divertimento è legato più che tutto sull’ottenere i punteggi più alti, con tanto di ladder mondiale dove potersi confrontare con tutti i giocatori sparsi per il globo.
Mercury si presenta bene anche a livello visivo, seppur con uno stile decisamente minimalista. La cosa più riuscita è la sincronizzazione del fondale (e talvolta dell’area di gioco stessa) con la musica, che oltretutto può essere completamente modificabile, potendo accedere alle tracce audio presenti sulla console. Su PS3 inoltre è possibile catturare le immagini di gioco con l’apposita funziona della XMB, una feature che ben di rado troviamo implementata, e sempre sulla console Sony possiamo gestire i movimenti del tavolo utilizzando i sensori del Sixaxis/DualShock 3. Da notare che la giocabilità è notevolmente alterata da questo sistema di controllo: la differenza sostanziale in questo caso è proprio relativa alla gestione dell’inclinazione, completamente dinamica con il sensore di movimento, al contrario del controller classico, che invece riporta il tavolo in posizione orizzontate ogni volta che lasciamo andare lo stick analogico. Con il Sixaxis, insomma, si può dire che Mercury Hg diventa più “realistico”, ma anche più difficile e legato alle limitazione del giroscopio e degli accelerometri contenuti nel pad, i quali non sono particolarmente precisi (non certo come il Move, purtroppo non supportato) e soprattutto soffrono di un ritardo di risposta (il cosiddetto lag) tale da rendere talvolta davvero difficile gestire la qualità dei movimenti. Diciamo che fino al quarantesimo livello, sui sessanta disponibili, ci si riesce a giocare senza problemi, ma i restanti schemi diventano davvero troppo complessi e rischiando di diventare alquanto frustanti da gestire con il solo controller di movimento.
In ogni caso Mercury Hg rimane un piacevole diversivo, un gioco che sicuramente piacerà agli amanti dei puzzle-game di abilità, proposto a un prezzo fra l’altro estremamente vantaggioso (4.99 € su PSN e 400 MP su Live).