L’Arrogante #32 – E la Xbox Experience?

Trovo sintomatico che stamattina io sia stato svegliato dal gracchiare di un paio di corvi e che il mio pensiero sia andato subito a Microsoft. Quello che è capitato ieri sera durante il keynote della PlayStation Experience segna una linea di demarcazione che avrà ripercussioni importanti, sotto diversi punti di vista. È vero che non ci sono stati annunci clamorosi di nuovi giochi (chi si aspettava Gran Turismo 7, per dire, sarà rimasto un po’ deluso), ma sono state mostrate parecchie cose di titoli in divenire, alcuni dei quali – finalmente! – sotto forma di gameplay vero e proprio, e non mi riferisco al solo Uncharted 4.

Sony ha messo in piedi il suo “mini E3” privato, alla cui conferenza seguono due giorni di show floor in cui i visitatori possono mettere mano a tutto quello di cui si è parlato durante le due ore e mezza di ieri sera. Per certi versi, il keynote della PlayStation Experience è stato più interessante di quello delle fiere istituzionali: una svolta di comunicazione davvero singolare se si pensa che è dicembre, che si sono appena tenuti i The Game Awards e che, storicamente, questo è sempre stato il momento in cui si abbassavano le armi e si attendevano i risultati elettorali delle vendite natalizie.

Ecco… le vendite natalizie. I fuochi d’artificio esplosi durante la conferenza di ieri sera hanno sicuramente avuto lo scopo commerciale di andare a pescare gli indecisi. Che mi faccio regalare per Natale? PS4 o Xbox One? Il dubbio di Sheldon Cooper è quello di molti, e il keynote della PlayStation Experience, in questo senso, ha fatto da “carico da dieci” sul piatto della bilancia. Sony, a due settimane dal Natale, ci ha ricordato cosa ci aspetta nel 2015 se avremo in casa una PlayStation 4; ci ha spiegato che le terze parti stanno tornando a produrre videogiochi in esclusiva per lei (Street Fighter V, per citarne uno); che i contenuti aggiuntivi di alcuni multipiattaforma attesi si vedranno da una parte sola (Batman Arkham Knight); che, più in generale, gli sviluppatori stanno trovando maggior feeling con i kit di sviluppo di Sony e i publisher hanno più facilità a stringere le mani e a firmare contratti coi giapponesi, rispetto a quanto stiano facendo con gli americani.

arrogante simpson xbox one bartGli americani, appunto. E Microsoft? Che fa? La catena dirigenziale in quel di Redmond sembra galleggiare su un mare di apatia, in piena bonaccia. Certo, durante l’autunno abbiamo messo mano a robine non di poco conto, come Forza Horizon 2, Halo: The Master Chief Collection e Sunset Overdrive. Ma poi? I multipiattaforma sono in genere meglio realizzati su PS4 che su Xbox One. Se guardiamo alle esclusive, di grosso all’orizzonte troviamo solo Halo 5 e la temporaneità di Rise of the Tomb Raider, che non basteranno da sole a contrastare quanto Sony sta mettendo sul piatto di PlayStation 4.

I dati di vendita, già da ora, vedono PS4 in netto vantaggio, anche se la storia recente ci insegna che ogni recupero è possibile e che chi parte bene non è detto che vinca, alla fine della gara. Certo è che questo Natale, dopo gli stimoli della PlayStation Experience, il divario di base installata rischia di aumentare in modo considerevole: sappiamo tutti che più una console non vende, più fatica a trovare gente che gli sviluppa sopra, in una spirale autodistruttiva che, nel caso di Microsoft, rischia di diventare irreversibile.

Un mercato con Xbox One debole spettatrice non deve essere auspicabile. Uno dei motivi per cui la scorsa generazione ci ha regalato ottime cose è proprio dovuto alla concorrenza spietata che si sono fatte Sony e Microsoft per rubarsi fette di mercato. Il monopolio non fa bene soprattutto a noi videogiocatori: personalmente mi auspico che dalle parti di Redmond qualcuno prenda in mano la situazione e dia una svegliata in stile Ice Bucket Challenge a chi si sta ancora illudendo di poter dormire sugli allori del successo di Xbox 360. Per dire, quanto sarebbe capitata a fagiolo, oggi, la conferenza di apertura della Xbox Experience? E invece, il silenzio radio di Microsoft è quasi assordante.

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