Nota di Redazione: La recensione di Dragon Ball FighterZ si basa sulla versione finale rilasciata con la Day One Patch e tutte le funzionalità online attive annesse.
In un’industria che muta di giorno in giorno, è difficile poter creare un compromesso utile a soddisfare l’immenso bacino di utenti che usufruiscono costantemente di prodotti di diverso genere e messaggio. Tale discorso può essere ancora più specifico se, proprio come in questo caso, si prende in esame il picchiaduro come genere videoludico. Dopo un’evoluzione pluridecennale, si può essere arrivati alla saturazione? All’essere a corto di idee? Si, ovvio. Ma oggi, parlando di Dragon Ball FighterZ, proverò ad instillare un nuovo concetto, forse ovvio per alcuni, nella vostra mente pensante: se si lavora in maniera certosina, il risultato sarà sempre eccellente. E nulla mi farà cambiare questo pensiero. BANDAI NAMCO Entertainment ha voluto affidare questo ambizioso progetto (si, perché proporre per l’ennesima volta un titolo basato sulle vicende del manga di Akira Toriyama, in tempi non sospetti, poteva esser visto come un salto nel buio) a quei bravi e impeccabili ragazzi di Arc System Works, noti per aver sviluppato la serie di Guilty Gear, per tentare una vera e propria impresa: creare un gioco che, in ogni sua possibile sfaccettatura, possa attirare non l’amante di Dragon Ball bensì il cultore del picchiaduro in ogni sua essenza. Quelli fatti bene però eh, e scusatemi se è poco.
Dragon Ball FighterZ sarà dunque riuscito nel suo compito? Mettetevi comodi, magari mangiando un bel ramen, e scoprite realmente se questo titolo vi farà aprire o meno il cuore e mente (e di conseguenza il portafogli).
Tra passato e presente, Dragon Ball è da sempre uno spartiacque generazionale
Parlare di Dragon Ball, per chi è della mia generazione, provoca degli involontari brividi alla schiena che riportano la mente a ricordi gioiosi. Momenti di condivisione tra amici nel discutere di possibili scenari, inviarsi via Bluetooth (si, non vi erano ancora i mezzi di comunicazione odierni) immagini di trasformazioni “fake” del Goku di turno e di chissà quale altra idea campata in aria da bambini, bambini divenuti adulti che portano dentro quest’opera e che, grazie a titoli come FighterZ, riescono a estraniarsi dalla routine della vita per regalarsi, come giusto che sia, un ritaglio di tempo carico di emozioni e felicità. Si, perché forse, una delle componenti che più mi ha impressionato in questo prodotto è il livello emotivo provato mentre giocavo o, semplicemente, nel rievocare scene semplicemente monumentali: la prima trasformazione di Goku in Super Sayan contro il malefico Freezer o la fine di Cell sancita del potente Gohan per mezzo della spettacolare Kamehameha supportata dal padre ormai, tristemente, nell’aldilà. Insomma, magia allo stato puro.
I tempi son cambiati, le generazioni soprattutto si sono evolute (termine mai più appropriato visto l’argomento) di netto ma Dragon Ball c’è ancora. Il merito di questa operazione nostalgia è tutto da ricondurre a Super, il nuovo filone narrativo che ha dato vita a una vera e proprio risveglio dei fan più accaniti della serie e che, fortunatamente, è riuscita ad abbracciare anche la nuova utenza. Senza ciò, ne sono sicuro, questo gioco non avrebbe mai visto la luce. O, forse, non avrebbe avuto il giusto risalto mediatico avuto fin dall’annuncio nel corso dell’E3 2017 di Los Angeles.
La morale è sempre quella, allenati per alzare l’asticella!
Dragon Ball FighterZ conta al suo interno numerosi assi nella manica che, pur non proponendo nulla di rivoluzionario, riescono a renderlo tanto longevo quanto mai ripetitivo. Oltre alla componente online, provata a più riprese nel corso degli ultimi mesi grazie a ben due fasi di test, il picchiaduro vanta una classica Story Mode e altre modalità limitrofe come l’Allenamento e l’Arcade. Partendo dalla prima, è bene innanzitutto sottolineare come sia stata realizzata esclusivamente al fine di essere un tutorial assai lungo e dettagliato: una vera e propria manna dal cielo per i giocatori che, pad alla mano, provassero per la prima volta l’ebrezza di un gioco di lotta estremamente tecnico e privo di scappatoie. O impari a giocare come si deve o, salvo al livello di difficoltà più basso, anche l’I.A vi darà non poche grane.
A livello qualitativo, come facilmente prevedibile, non brilla il comparto narrativo (e non mi ci soffermerò oltre onde evitare spiacevoli spoiler) a causa di scelte alquanto banali e, forse, peccate dalla poca voglia di azzardare: solamente l’Androide 21, inedito personaggio creato appositamente da Akira Toriyama per il titolo, darà quel pizzico di brio utile a far alzare il ritmo di quanto raccontato nella Storia. Come già detto precedentemente, questo tempo non sarà sprecato bensì sarà un vero e proprio investimento sul migliorare le vostre capacità e comprendere, in maniera basica, le peculiari caratteristiche di ogni singolo personaggio presente nel roster lottatori. Insomma, sebbene è palese come tutti gli sforzi siano stati concentrati su altro, un tantino in più di carne al fuoco si poteva mettere dentro questa Story Mode. Peccato.
A cosa deve essere correlata la Story Mode? Obbligatoriamente la modalità Allenamento. Se pensate onestamente di vincere premendo tasti a caso, prendete come oro il mio consiglio, non acquistate il gioco. Non fatelo, buttereste i vostri soldi e il vostro tempo in qualcosa che non vi darà nulla se non una seria onta contro i vostri avversari. Come ripetuto più e più volte dal sottoscritto, se nel tempo infatti abbiamo visto copiosi roster contenenti personaggi fac-simile, qui si è voluto optare per il classico motto “pochi ma buoni”. Ogni personaggio di Dragon Ball FighterZ vi darà quel qualcosa di diverso che, se studiato in maniera precisa, stravolgerà costantemente di netto il gameplay del gioco. Per questo motivo sarà fondamentale imparare al meglio ogni possibile combo offensiva/difensiva di ciascun combattente del titolo: la tecnica sopra ogni cosa. Ed è bellissimo, lo ammetto.
E infine, per chiudere al meglio il ciclo preparatorio alle battaglie online (di cui parleremo successivamente), cosa bisogna affrontare? L’ostica modalità Arcade sita, nella mappa di gioco, nella gloriosa e indimenticabile base del Fiocco Rosso. Si, Dragon Ball FighterZ è un costante feels dietro l’altro…preparatevi mentalmente a sentirvi maledettamente vecchi. Qui si potranno scegliere ben tre percorsi da affrontare: Via del serpente, Estrema Gravità e Stanza dello Spirito e del Tempo. Ogni percorso varierà per suddivisione delle battaglie (sia offline che online), la modalità e ovviamente la difficoltà. Il tragitto di ogni percorso, infatti, è determinato dal punteggio ottenuto dalla battaglia precedentemente affrontata: se il giocatore otterrà uno score elevato potrà avanzare di un grado rispetto al precedente. Al contrario, se rimarrà su un livello mediocre, non potrà avanzare rischiando anche di regredire a un livello ancor più infimo. Insomma, sarà una vera e propria sfida con se stessi per alzare il proprio rank e divenire qualcuno. Sappiate inoltre che tali statistiche, assieme anche ad altre, saranno costantemente consultabili attraverso comode tabelle contenenti classifiche (visibili a tutti nella HUB del titolo) di ogni genere. Diventare il migliore non sarà mai stato così soddisfacente.
Ah, non datelo per scontato, ma è presente anche una sezione offline in locale per riempirvi di mazzate a casa vostra assieme ai vostri amici. Addirittura potrete organizzare una svariata tipologia di Tornei che, ne sono certo, vi faranno passare serate indimenticabili. Anche per questo motivo, Dragon Ball FighterZ, sarà un vero e proprio ritorno alla vostra infanzia, quella di pomeriggi passati a giocare felicemente. Nessun’altro pensiero, nulla. Il Videogioco dunque, e questo titolo ne è un esempio, può essere un ritrovo serio del concetto di comunità fisica, non virtuale eh, perduta. Ormai abbandonata, purtroppo.
La bellezza nella ricercata (e trovata) cura di ogni minimo dettaglio estetico e tecnico
Ma dov’è che realmente Dragon Ball FighterZ ha colpito diritto al cuore? Nella nitida e rimarcata volontà di curare ogni possibile dettaglio che, soprattutto un fan di lunga data come il sottoscritto, è riuscito a cogliere per bene. Mai come questa volta, il confine tra anime/manga e videogioco è stato così sottile: e tutto, è bene ribadirlo, è dovuto alla precisa scelta di Arc System Work di donarci un picchiaduro di alta qualità sia nel lato estetico che in quello tecnico. Partendo dal primo, vorrei sottolineare come la scelta di utilizzare la grafica 2D abbia dato la vera e propria particolarità a questo gioco. Personaggi, fondali e mirabolanti effetti speciali infatti andranno a comporre una tavolozza artistica che regalerà momenti di puro godimento ai nostri occhi: una scelta tanto retrò quanto unica attualmente nel mercato odierno. Ripescare nel passato, a volte, non è sintomo di pigrizia e furbizia bensì di intelligenza visto il risultato ottenuto. Da qui possiamo allargarci alla riproduzione perfetta di ogni mossa/vestiario di ciascuno dei combattenti presenti nel titolo e, infine, a una sublime replica delle cutscenes più importanti della serie: senza rovinarvi più di tanto la sorpresa, vi dico soltanto che, quando affronterete Freezer nei panni di Goku, verrà riproposta la straziante morte di Criliin e la conseguente prima indimenticabile trasformazione nel Leggendario Super Sayan. Esaltazione allo stato puro.
Anche sull’aspetto tecnico tocchiamo, fortunatamente, picchi decisamente alti. Dragon Ball FighterZ è la frenesia fatta gioco e, se non fosse stato supportato dall’ottimo lavoro di Arc System Works, forse oggi staremmo parlando di tutt’altro. L’alternanza costante di ben sei combattenti all’interno del campo di gioco non andrà mai a influire sulla fluidità del gameplay del titolo. Pur avendo provato, grazie a combo sempre più veloci e potenti, a stressarlo…allo stato attuale non ho mai riscontrato alcun calo di frame rate ne problemi legati alle hit box dei colpi inferti/ricevuti. Anche dopo la Day One Patch, ho potuto riscontrare un giusto bilanciamento tra i vari lottatori presenti: certo, Goku in versione Super Sayan Blue sarà sempre e comunque un avversario più ostico dello Yamcha di turno. Insomma, essendo un picchiaduro, ciò dovrebbe essere musica per le vostre orecchie. La formula insomma funge bene, molto bene, resta soltanto da andare ad analizzare l’altra vera componente che decreterà il mio voto finale: la stabilità e funzionalità del netcode online con tutti i servizi annessi di Dragon Ball FighterZ
La rivincita del Netcode Online
Come detto sin dal principio, prima di dare il voto finale a questo titolo, ho voluto assaporare per bene le sezione online andando a provare praticamente ogni cosa e, soprattutto, comprendere realmente di che pasta è fatto il netcode offerto dalla software house nipponica: una componente che, nel corso delle ultime fasi di Beta, ha traballato non poco. Bene, risultato finale? Salvo sporadici casi, derivanti presumo dal mio avversario, non ho mai riscontrato alcuna problematica di nessuna natura. Nessun crash della stanza di gioco o lag. Lo ammetto, ho tirato un vero e proprio sospiro di sollievo.
Andando nello specifico, al momento, l’unica vera pecca si può ritrovare nel matchmaking: l’accoppiamento dei giocatori, pur essendo realizzato in maniera capillare, a volta risulta estremamente lento. Tutto qua, per il resto ci siamo sotto ogni punto di vista. Le varie modalità online permettono al giocatore di variare la propria esperienza, soprattutto le Classificate daranno quel grado di sfida massimo che porterà gli utenti a superare il proprio limite (e si, anche su questo siamo perfettamente con il tema base della serie) a salire costantemente di grado: esclusivamente la vittoria potrà far aumentare di rango il vostro profilo. Nulla più.
Se vi erano dei dubbi, dopo questa ulteriore conferma, posso serenamente affermare come Dragon Ball FighterZ sia un titolo da acquistare senza pensarci minimamente. Sarà la vostra riscoperta del genere picchiaduro, un must buy a tutti gli effetti.