Skate 2

Lo Skate “secondo”… EA!

Diverso tempo addietro, EA è riuscita nel difficile intento di creare un gioco di skate capace non solo di trasportare le “sensazioni della tavola” dentro i monitor, ma anche di spodestare sua maestà Tony Hawk’s dall’olimpo dei giochi a base di evoluzioni e skateboard.
Oggi, i ragazzi di Black Box tentano di migliorare la loro vecchia creazione, proponendo a tutti gli appassionati di tale disciplina sportiva il secondo capitolo della serie Skate. La vicenda che fa da sfondo alle nostre scorribande è ancora una volta incentrata fra le vie e i marciapiedi di San Vanelona, ma la città in questione è una metropoli tutta nuova, ricostruita dalle ceneri della precedente (i più attenti di voi sapranno che, nell’episodio destinato alla console da salotto di Nintendo, la città veniva rasa al suolo brutalmente).
Come oramai da tradizione, prima di essere catapultati in un vortice finalizzato all’acquisizione di fama e gloria, si ha l’onere di creare il proprio personaggio grazie ad un discreto editor. Scelto il canonico pantalone bracalone, una maglietta attillata, rigorosamente nera, e selezionato il volto più consono, si è pronti per salire sulla tavola. Proprio come nel precedente Skate, i primi momenti di gioco fungono da tutorial e, fra grind sempliciotti e ollie eseguibili anche da un vecchietto, ci si ritrova a girare un filmato in grado di far impallidire anche un’atleta professionista.
Qualche minuto con il controller ben saldo fra le mani e ci si accorge, inoltre, che lo scenario metropolitano (davvero molto vario) sembra non possedere nessuna scomoda barriera invisibile. Certo, alcune aree andranno sbloccate una volta acquisita una determinata fama, ma la sensazione di trovarsi dentro una città viva e veritiera è fortemente presente. A rafforzare tale impressione ci pensano ulteriormente i molteplici cittadini intenti a passeggiare e conversare fra loro e, soprattutto, una grande presenza di forze dell’ordine sempre pronte ad arrestarci o, peggio ancora, picchiarci brutalmente. La corporazione che ha vinto l’appalto per la ricostruzione della città odia gli skaters e impiegherà ogni mezzo a disposizione per impedirci di surfare l’asfalto nelle zone più esclusive di questa nuova San Vanelona.

LEZIONI DI SKATE, PARTE SECONDA
Quando ci si trova fra le mani un gioco che riporta in copertina il numero “2” è lecito aspettarsi una maggiore presenza di modalità e situazioni di gioco e, fortunatamente, questo seguito non tradisce le aspettative. Oltre alle vecchie sfide, legate per lo più alla realizzazione di video o servizi fotografici, lo skater che risiede in noi può confrontarsi con discese ai limiti della follia, laddove non si deve far altro che passare una serie di punti prestabiliti lungo un pendio ripido, evitando al contempo di finire nel parabrezza di un auto.
Naturalmente, non mancano veri e propri street contest o, ancora, l’immancabile opzione multigiocatore. Per quel che concerne il sistema di controllo invece, gli sviluppatori lo hanno mantenuto grossomodo inalterati i comandi di gioco già saggiati nel primo Skate, con risultati davvero lodevoli. La leva analogica di sinistra garantisce, quindi, il movimento del corpo, mentre quella di destra agisce effettivamente sulla tavola lignea. Per eseguire un ollie è necessario, ad esempio, spostare, mediante un movimento continuo, l’analogico di destra dal basso verso l’alto, mentre per poter concludere manovre più complicate bisognerà inserire anche qualche rotazione, ma non solo. Al contrario del vecchio sistema, forse fin troppo cattivo e ingiusto, i movimenti possono essere eseguiti ora in maniera meno perfetta; un solo piccolo errore, insomma, non aumenterà la parcella medica del nostro alter ego digitale.
La possibilità di segnare un punto di partenza prima di ogni gara (mediante un rapido colpetto sulla croce digitale) da poter utilizzare in caso di fallimento, scongiura inoltre il terribile spettro della frustrazione, rendendo questo Skate 2 un gioco godibile e conseguentemente molto divertente.
Sotto il profilo squisitamente grafico, il titolo EA propone, infine, ottimi modelli poligonali, animazioni davvero convincenti e una città sì vasta, ma non propriamente dettagliata. Alcune texture risultano ancora troppo slavate, mentre le autovetture sono modellate con un numero insufficiente di poligoni. Anche le sezioni a piedi lasciano spazio a qualche lamentela. Una volta abbandonato lo skate ci si accorge, infatti, di una certa macchinosità del sistema di controllo e il rilevamento delle collisioni mostra i suoi limiti. Nulla che faccia gridare allo scandalo, ma trovarsi bloccati d’innanzi ad una scala, o incastrati fra due rampe, non è mai una situazione piacevole.