Dopo il turbine di polemiche che si è sollevato in seguito alle accuse ad Harvey Weinstein, il produttore hollywodiano colpevole di molestie sessuali, anche l’industria dei videogiochi ha avuto la sua buona dose di scandali. L’ultimo di tali scandali si è verificato in queste ore, e ha avuto come protagonista Nolan Bushnell, fondatore di Atari e padre dell’industria dei videogiochi.
L’organizzazione di GDC, il prestigioso evento per sviluppatori di San Francisco, ha infatti revocato la decisione di assegnare il Game Developers Choice Award alla carriera a Nolan Bushnell, sulla base di presunti atti di sessismo. Questa la motivazione del comitato: “Crediamo che le nostre scelte debbano riflettere i valori dell’industria videoludica di oggi e dedicheremo il premio di quest’anno a onorare i pionieri e le voci silenziose del passato”.
Il problema nasce evidentemente dai racconti di Bushnell dell’epoca Atari. In molte interviste, infatti, Bushnell ha raccontato quasi ingenuamente dei folli tempi della sua compagnia, il che ha fatto sollevare il sopracciglio a più di una persona sensibile a temi come femminismo e sessismo. Un incidente di natura culturale: come raccontato dal famoso libro The Ultimate History of Video Games di Steven Kent, Atari era più simile a una comune hippie che a uno sviluppatore, e del resto sono famosi i meeting all’interno della vasca idromassaggio. Le persone erano reduci dalla “summer of love”, e si scoprivano nuove emozioni alla luce della rivoluzione dei costumi sessuali.
L’aura alla “Wolf of Wall Street” dei primi tempi di Atari sarebbe ovviamente inaccettabile per gli standard odierni. Ma interpretare un contesto di oltre 40 anni, con gli strumenti di oggi, è sicuramente pericoloso. L’hashtag #notnolan e #metoo, tuttavia, corrono imperterriti da ieri sera sui social.
