Ore 15:17 Attacco al Treno – Recensione

Ore 15:17Attacco al Treno è il nuovo film di Clint Eastwood che racconta la storia vera del tentativo di attacco terroristico sul treno Thalys n. 9 diretto a Parigi e bloccato da tre giovani americani. Gli attori protagonisti sono interpretati realmente da coloro che hanno vissuto la vicenda e quindi osserviamo Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos nel ruolo di loro stessi. La sceneggiatura è stata affidata a Dorothy Blyskal e si basa sull’autobiografia scritta dai tre protagonisti. Dopo American Sniper e Sully, Clint Eastwood torna a raccontare una storia vera di eroi americani e dal tono patriottico. Con American Sniper la critica si è divisa in due: da un lato chi lo elogiava e dall’altro chi lo criticava come propaganda. Ore 15:17 – Attacco al Treno accomuna gli elementi di propagazione allo sciovinismo americano e li amplifica.

Il sogno della guerra

La storia si focalizza maggiormente sul personaggio di Alek Skarlatos, il cui sogno è diventare un soldato. La pellicola si apre con piccoli dettagli del terrorista che proverà a compiere la strage e, subito, torniamo indietro nel tempo fino al 2005 e ci ritroviamo a Sacramento, in California. Ore 15:17 – Attacco al Treno ci racconta parti dell’infanzia e dell’amicizia fra Alek, Anthony e Spencer, dei bambini curiosi e allo stesso tempo con apparenti disturbi dell’attenzione. I loro svaghi sono basati sull’utilizzo di armi giocattolo, che dovrebbero giustificare, agli occhi dello spettatore, il loro desiderio di diventare soldati, ma questo espediente non riesce a far provare nessun tipo di empatia. Seguendo principalmente Skarlatos, osserviamo il cammino che lo porta a diventare un militare e successivamente  a decidere di organizzare un tour per tutta l’Europa insieme ai due amici. La sceneggiatura si serve di dialoghi banali e messaggi profondi che risultano scialbi, data la poca credibilità creata con la caratterizzazione dei personaggi. Gli attori, non essendo attori,  non riescono a dare la giusta interpretazione.

Senza tensione alcuna

Nel corso del film vengono mostrate scene di viaggio inutili: non creano tensione e nemmeno approfondisco la psicologia dei personaggi. L’attacco al treno viene mostrato attraverso brevi flashforward che, a causa di un uso non sapiente di inquadrature e suono e della breve durata delle scene, vengono facilmente dimenticati dallo spettatore. Il finale risulta molto sbrigativo e presenta un elogio agli eroi americani, risultante solamente come una propaganda al Paese.

Un Eastwood dimenticabile

Clint Eastwood ha realizzatto un film tecnicamente anonimo e che, accompagnato da sceneggiatura blanda e interpreti ordinari, risulta una pellicola facilmente dimenticabile, che non regala particolari emozioni o livelli di empatia al pubblico. È anche vero che Ore 15:17 – Attacco al Treno si lascia guardare e i minuti scorrono velocemente, ma sono presenti diversi scivoloni, da parte di molti reparti che compongono il film, che renderanno il tutto particolarmente insipido. Le ultime pellicole di Eastwood si basano su storie di eroi realmente esistiti, ma non sempre questa formula può funzionare e Ore 15:17 – Attacco al Treno ne è l’esempio.

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