Molti degli attori che hanno lavorato con Woody Allen in passato, tre cui Colin Firth, Ellen Page e Greta Gerwig, hanno poi dichiarato di non avere acluna intenzione di collaborare ancoa con lui. La ragione di questa presa di posizione risiede principalmente nelle accuse rivolte al regista di aver molestato sessualmente sua figlia Dylan Farrow.
Ad andare controcorrente è Javier Bardem, che ha affermato di non vergognarsi assolutamente di aver lavorato insieme ad Allen e di non comprendere l’improvviso accanimento nei suoi confronti. L’attore sottolinea che le accuse mosse al regista nel 2007, sono le stesse che lo stanno investendo oggi e che, allora come adesso, Woody Allen non è stato trovato colpevole.
Nella sua dichiarazione Javier Bardem ha avuto modo di precisare che nutre seri dubbi sulla veridicità delle accuse:
“Se fossero state trovate prove della colpevolezza di Woody Allen, allora si, avrei smesso di lavorare con lui, ma ho i miei dubbi (che ciò accadrà)”
Nonostante l’opinione di Javier Bardem, in realtà vi fu un procuratore distrettuale di New York che affermò all’epoca di avere materiale sufficiente per mettere Allen sotto processo, la qual cosa non avvenne per rispetto dell’eccessivo stato di fragilità della figlia, incapace di sopportare un processo mediatico.
Il parere dell’attore non sembra essere condiviso dalla comunità Holliwoodiana che sta facendo lentamente terra bruciata attorno al regista. Dylan Farrow dalla sua ribadisce la genuinità delle accuse ed ha più volte manifestato la sua avversione verso il padre e l’intensità del suo trauma. Nella sua intervista di gennaio a CBS This Morning, ha affermato di essere profondamente arrabbiata con Woody Allen e di voler distruggere la sua Eredità. Probabilmente, se la faccenda non verrà portata in tribunale, non sapremo mai che cosa accadde realmente in quella casa del connecticut, l’unica cosa che possiamo fare è ascoltare le due versioni scegliere quale secondo noi è la più credibile.
