Shadow of the Tomb Raider, analizziamo il capitolo finale della trilogia reboot

Ci siamo. Dopo il teaser trailer dello scorso mese e dopo averci intrattenuti con i vari enigmi dedicati alla nostra avventuriera del cuore, oggi Square Enix ha finalmente pubblicato il trailer ufficiale di Shadow of the Tomb Raider, “La fine dell’inizio”Non indugiamo dunque, vediamo cosa ci aspetta.

Abbiamo indovinato! La nuova avventura vede Lara alle prese con riti proibiti della civiltà Maya. In questo trailer, sempre con l’incombente eclissi solare a scandire il tempo, ci si concentra molto sulla nostra amica e sulle sue abilità. La vediamo correre a perdifiato e poi, tallonata da un gruppo di mercenari armati fino ai denti, mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente lussureggiante. Mentre i suoi inseguitori, avendola persa di vista, iniziano a cercarla lei, agendo di soppiatto, li elimina tutti uno a uno. Con passo felpato e colpo preciso, notiamo una destrezza ancora maggiore rispetto al passato nelle sue abilità nella lotta corpo a corpo: servendosi della sua fidata picozza e di un pugnale, in un attimo Lara ha ragione di due dei mercenari. Neanche il tempo di voltarsi a vedere, che la ragazza è già sparita: di nuovo celata alla vista dal fogliame, ha già raggiunto la cima di un albero e da qui, combinando arco e freccia con una corda, crea una letale trappola. Mentre il terzo soldato dondola esanime appeso ad un ramo e i poveri superstiti si guardano attorno forse ormai persuasi di essere caduti prede di un iracondo spirito della foresta, ecco che Lara riemerge piano, e con movimenti misurati e silenziosi carica il colpo impugnando ancora la sua tremenda picozza…

Questo elemento ci fa pensare che il fattore stealth potrebbe essere decisamente più marcato rispetto al passato. La possibilità di mimetizzarsi con l’ambiente fino quasi a scomparire, come anche il fatto di dover misurare i movimenti per non emettere alcun suono potrebbero davvero fare la differenza fra la vita e la morte, e rendere la nostra Lara ancora più letale che in passato. Anche la possibilità di creare trappole mortali, da usare in tempo reale come anche da piazzare per attirarvi poi i nostri nemici potrebbe dare una piega diversa all’esperienza di gioco, permettendoci di fatto la libera scelta fra i due estremi – giocare pensando da ninja o correre alla carica, armi spianate.

Seguono spezzoni di faticosa esplorazione, Lara sta veramente mettendocela tutta per correre più veloce che può…corsa, arrampicata e fasi subacquee sono naturalmente presenti, e come sempre rappresentano un pericolo non meno temibile di chi vuol farci la pelle. In un attimo si vede anche Lara correre su una parete affidandosi al rampino, facendoci tornare alla memoria alcune sequenze di quell’Anniversary di oltre dieci anni fa. Non solo, ma anche l’inconfondibile sagoma della piramide a gradoni che si staglia sul panorama ci riporta alla mente gli esordi dell’archeologa. Forse che, trattandosi del capitolo conclusivo della trilogia dedicata alla giovane Lara, Square Enix voglia riportarci alle origini?

Mentre Lara corre, salta, si arrampica, combatte e nuota all’impazzata, però, qualcos’altro sta succedendo. In cima alla piramide che è evidentemente la destinazione della nostra folle corsa, un misterioso figuro si prepara per una cerimonia, indossando la maschera simbolo e tramite della volontà divina. Un ragazzo inerme viene suo malgrado trattenuto per far da sacrificio umano; una divinità tutt’altro che benevola attende di brindare con il suo sangue. La preparazione è meticolosa, come ogni cerimoniale che si rispetti: ed ecco che, giunti al culmine, la lama affonda, mordendo la carne. Ma non quella del giovane: Lara, ancora una volta silenziosa presenza che nessuno ha notato avvicinarsi, assassina il sacerdote. Mentre questi cade esanime dietro alla sua maschera che non ha saputo proteggerlo, un secondo uomo mascherato si arrende; Lara offre istintivamente aiuto al ragazzo da lei salvato che, però, reagisce alla sua presenza con terrore: guardandosi le mani coperte di sangue e lasciando cadere il pugnale da cerimonia sporco di morte, Lara si chiede: ma io, cosa finirò per diventare?

Insieme al trailer sono stati diffusi anche nuovi screenshots in cui possiamo ammirare Lara in situazioni diverse e pericolose, alcuni artwork mostrano anche luoghi abitati e chiese. In un’immagine vediamo Lara camminare al fianco di una persona, lasciandoci immaginare che, come in Rise of the Tomb Raider, la nostra amica avrà bisogno di crearsi amici a sua volta per poter avere successo nella sua titanica impresa. In alcune immagini pare proprio che quelle che sembrano persone comuni vengano travolte da una catastrofe che parrebbe di origine naturale, ma altre ne compaiono esanimi insieme a uomini armati. Che la strada di Lara per diventare Tomb Raider sia lastricata di perdita e sofferenza, purtroppo, lo sappiamo bene.

Shadow of the Tomb Raider si preannuncia un’avventura intensa fin da subito. Per quello che abbiamo capito, ci offrirà una versione ulteriormente diversa di Lara, che da ragazzina spaventata a sopravvissuta ora sembra essere diventata un predatore: pericolosa, determinata e letale. Questo titolo si prefigge quindi di essere un ulteriore passo avanti nella storia della serie e nello sviluppo di un personaggio che, per quante modifiche e rimaneggiamenti subisca, rimane sempre un’icona inconfondibile.

Il gioco, realizzato da Ubisoft Montréal in collaborazione con Crystal Dynamics è stato presentato per Xbox One, Xbox One X, PlayStation 4 e PC. Cosa finirai per diventare, Lara, lo scopriremo insieme il 14 di settembre. Nel frattempo, per ingannare l’attesa, vi lasciamo al trailer La fine dell’inizio.

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