Octopath Traveler: il nostro provato a base di party, pixel e tanto amore

Octopath Traveler

La ballerina e il ladro, la cacciatrice e l’erudito: sono appena quattro degli otto protagonisti che incontreremo e con cui viaggeremo in Octopath Traveler, il prossimo e presumibilmente profondo RPG nato dai brillanti creatori di Bravely Default. In attesa della data di uscita abbiamo speso una manciata di ore di gioco (quanto permesso da Square Enix, in fondo) cercando di spolpare la seconda corposa demo del titolo. Manca meno di un mese all’arrivo di Octopath Traveler sugli scaffali dei negozi: siamo pronti per una nuova avventura degna di questo nome?

Se proprio dobbiamo scegliere, scegliamo l’Accademico

Le versioni di prova a sorpresa devono piacere parecchio a Square Enix, Nintendo e Tomoya Asano: una prima demo era arrivata subito dopo il Nintendo Direct dello scorso Settembre, e la seconda è già disponibile da alcuni giorni, annunciata e rilasciata a stretto giro a seguito dell’E3 2018 di Nintendo. “Un’altra demo?” direte voi, ed è la domanda che ci siamo fatti noi stessi in redazione: non è che Octopath Traveler sia un gioco difficile da “classificare” nel suo genere, e lo stile artistico immediatamente riconoscibile è l’ultimo degli aspetti di gioco che necessiti di una prova personale. Semmai una demo poteva dare un’idea del contesto, del mondo di gioco, e nelle possibilità legate ai diversi personaggi: ed è proprio il compito svolto dalla demo dello scorso settembre. La seconda delle due, invece, è ancora più coraggiosa e allo stesso tempo indice di quanto gli sviluppatori credano nel progetto: ci offrono a conti fatti le prime tre ore di gioco e il primo capitolo della narrazione, completi. Si tratta quasi di una sfida: “il gioco è questo, proprio questo. Ti è piaciuto? Volevi continuare? E allora compralo: puoi anche mantenere il tuo salvataggio”. Ah, cara vecchia Nintendo.

La prima demo di Octopath Traveler ci permetteva di impersonare solo due degli otto protagonisti di gioco: la cacciatrice e il ladro; le cose si complicano notevolmente con il secondo giro di boa, perché questa volta non abbiamo alcun limite: possiamo selezionare uno qualsiasi degli otto eroi previsti dalla produzione e iniziare l’avventura, muovere i primi passi, cominciare a capire come funzionano le cose e prenderci gusto… proprio un attimo prima che scada il sessantesimo minuto della terza ora e finisca la magia: è tempo di archiviare il software, perché la nostra avventura è già finita. A patto, s’intende, che non si voglia acquistare il titolo completo il prossimo 13 Luglio, importando poi il nostro salvataggio e riprendere la narrazione; oppure iniziarne una nuova con un altro personaggio. Noi in occasione della seconda demo abbiamo ammirato da vicino ancora una volta la cacciatrice, la ballerina, e tanti protagonisti sicuramente carismatici (se scegliere tra tre Pokémon vi sembrava difficile, vedremo come farete con 8 avventurieri) e alla fine abbiamo scelto quello che ci ispirava di più: l’Accademico, Cyrus.

Professor Layton: Octopath Edition

Ogni protagonista di Octopath Traveler possiede precise caratteristiche, abilità, statistiche, ma soprattutto una “mossa” speciale da utilizzare nel corso del viaggio nel mondo di gioco: questa mossa può essere utilizzata al di fuori degli scontri classici per influire sugli eventi e risolvere (in modo del tutto personale) determinate situazioni “ostacolanti”. Il ladro, immaginate la fantasia, può rubare quasi sempre gli oggetti invece di comprarli! Chi se lo sarebbe mai aspettato? Noi nella nostra seconda demo abbiamo optato però per Cyrus, accademico, erudito ed insegnante della capitale; un docente carismatico e dotato di una sana e spensierata passione per il sapere fine a se stesso, ma che non esista a mettere in discussione il proprio punto di vista e aiutare chi è in difficoltà, sempre cercando (se possibile) di risolvere i problemi con le parole. Abbiamo scelto Cyrus perché eravamo curiosi di vedere più da vicino la sua abilità, che potremmo classificare come “investigativa”. Se vi aspettate che il nostro erudito sia in grado di evocare una pila di libri magici per annientare i nemici in battaglia… beh no, non lo può fare, almeno non durante le prime ore dell’avventura, forse apprenderà la magia più avanti. Per il momento, però, può proseguire nella storia risolvendo piccoli casi alla Professor Layton. Ci siamo trovati, ad esempio, alle prese con un problema molto spinoso: hanno rubato un libro che aspettavamo da anni come nuovo arrivo in biblioteca, talmente prezioso che persino il Rettore dell’Accademia Reale teme la condivisione dei suoi contenuti. Poteva forse Cyrus non correre in biblioteca appena ricevuta la notizia dell’arrivo del libro? Certo che no: peccato che qualcuno lo abbia rubato. Per scoprire il colpevole, il nostro eroe ha la capacità di individuare i personaggi secondari degni di interesse (NPC), analizzarne le caratteristiche, riepilogare brevemente con alcuni testi a schermo l’intero caso, e poi propendere per l’una e l’altra ipotesi fino a trovare il colpevole. La meccaniche è molto interessante, perché il giocatore è chiamato ad investigare in modo sicuramente non profondissimo, ma comunque attivo: una volta raccolti i dati, vengono infatti formulate delle domande a schermo del tipo “Chi era la persona che possedeva una copia della chiave?” e noi dovremo ricordarci dove avremo visto la chiave, altrimenti l’indagine ci porterà all’esito sbagliato e ad accusare un innocente. Se questo era il caso più semplice di tutti, perché caratterizzante delle prime fasi di gioco, quanto profonda diventerà la meccanica progredendo nell’avventura e incontrando gli altri personaggi lungo il percorso? Sempre di profondità torneremo poi a parlare prossimamente, quando potremo testare a fondo il funzionamento delle meccaniche in battaglia, con scontri a turni articolati, presumibilmente complessi e influenzati da un alto numero di parametri, il controllo della maggior parte dei quali toccherà ovviamente a noi.

Octopath Traveler ci ha stupito ancora una volta, e al tempo stesso ci ha lasciato tra le mani anche senso di frustrazione: è un gioco complesso, vasto e profondo, sul quale non ci si può esprimere prima di averlo provato per tante, tante ore di gioco. La demo è funzionale a lanciare lo stimolo, la voglia di continuare e di saperne di più, e ha funzionato perfettamente: non vediamo l’ora di tornare a viaggiare con i suoi otto protagonisti, scoprendo lati personali e abilità speciali di ciascuno di essi, ma soprattutto il modo in cui queste ultime potranno influenzare attivamente la trama di gioco.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.