Guns, Gore and Cannoli 2 Recensione, Vinnie ritorna sul campo di battaglia

Guns, Gore and Cannoli 2

Cosa c’è di meglio di un bel giochino in multiplayer per passare la serata con gli amici? Beh, semplice: un giochino in multiplayer pieno di parolacce, memi e *censura anti-spoiler* in cui si spara, si brucia, si sbudella e si ammazza una quantità indefinita di zombie, soldati e sicari mafiosi a volontà! Guns, Gore and Cannoli 2, seguito del già acclamato primo titolo per PlayStation 4, Xbox One e PC, pubblicato da Crazy Monkey Studios, è un passatempo che garantisce sicuro divertimento, sia da soli, che in compagnia. E inoltre è uno di quei pochi titoli che non mi permette di scrivere i miei soliti poemi, il che è già un bene (per voi), no? Ma andiamo con ordine.

Guns Gore and Cannoli 2

Mafia, zombie e tanto nonsense

Vinnie Cannoli è tornato, e stavolta è più infuriato che mai. Ci troviamo nel 1944, e di acqua sotto ai ponti ne è passata dopo le vicende narrate nel primo capitolo -e per chi se le fosse perse, Vinnie è l’unico sopravvissuto a un’apocalisse zombie che ha colpito la città di Thugtown, in seguito all’arrivo di una partita guasta di whisky di contrabbando-, ma il nostro adorabile mafioso, all’improvviso, si ritrova contro tutti i sicari delle più potenti famiglie criminali della città. E come se non bastasse ha anche la polizia alle calcagna. Che fare quindi? Grazie a una soffiata del suo amico Joe Barista, Vinnie viene a sapere che un certo Don Oscuro ha preso sotto di sé tutte le famiglie mafiose locali, e controlla tutto -guarda un po’- da Thugtown. E vuole lui. Vinnie a questo punto non ha scelta: deve tornare in quella maledetta città per scoprire cosa sta succedendo. La sorpresa è dietro l’angolo, e vi assicuro che sarà grande. Le vicende ci vengono raccontate direttamente in corso d’opera, con delle cutscene recitate in un italo-americano stereotipato al massimo, ma che riesce comunque a non farci lanciare il joystick contro il televisore in preda alla rabbia da campanilismo e orgoglio nazionale. Anzi, ci risulterà quasi simpatico, se messo in relazione al classico e frequente gesto tutto italiano con le dita a cuspide rivolte verso l’alto, che negli ultimi tempi è stato tanto oggetto di memi e di scherno con l’americano “how italians do things”. Dato che l’italo-americano stretto sarà spesso difficile da comprendere, ecco che vengono in aiuto dei sottotitoli i quali, oltre a non risparmiarci per nulla parolacce e detti tipici dei mafiosi, censureranno con degli appositi simbolini la parola che rimanda ai nemici principali del gioco: i *censura anti-spoiler*. A proposito di memi, attenzione alle frasi recitate da Vinnie durante il gameplay, poiché alcune di esse rimanderanno allo slogan elettorale di un certo miliardario con il parrucchino biondo. Tornando alle cutscene di cui sopra, non possiamo fare a meno di notare il già eccellente comparto artistico mantenuto dal primo capitolo: ambientazione ed elementi di contorno (macchine comprese) riportano efficacemente in luce l’atmosfera dei sobborghi di periferia dove negli anni ’40 i mafiosi avevano le loro basi e facevano prosperare i loro affari, e lo stile cartoonesco, oltre a rimandare a quei giochini in Flash di Newgrounds a cui giocavamo da giovani, aiuta anche i più deboli di cuore a digerire gli ettolitri di sangue e le tonnellate di budella che vedremo volare in giro h24. Per non parlare della caratteristica principale di Vinnie: lo sconfinato amore per i cannoli, i quali nel gioco saranno l’unica fonte di HP disponibile, insieme a una bella tazzina di caffè. Perché stiamo parlando sempre di italiani, giustamente. Ah, e il tutto è gestito con Unity. What else?

Guns Gore & Cannoli 2 recensione dialogo

Meriti e demeriti

Guns, Gore and Cannoli 2, dal punto di vista del gameplay, non apporta innovazioni significative. Del resto è un run and gun con elementi platform, non poteva essere altrimenti. Può essere sempre giocato da 1 a 4 persone e abbiamo a disposizione un’infinità di armi dispensatrici di morte tra cui poter scegliere, premendo R1 sul controller. L’unica pecca è che hanno tolto dall’arsenale le granate e le bombe a mano; certo, abbiamo bazooka, mitra, semplici pistole, motoseghe e ogni ben di Dio per poter sfracellare a piacere qualsiasi forma di vita, ma la mancanza di questo particolare tipo di armi, a un primo acchito, pare non avere senso. Probabilmente è un gesto compiuto per mantenere alto il dinamismo del gameplay: si tratta comunque di esplosivi complessi da manipolare e che richiedono tempo da parte del giocatore, ergo l’utilizzo delle granate avrebbe reso l’azione più lenta. Ma si sta ipotizzando. Parlando dell’azione, nonostante la frenesia che lo caratterizza, il gioco si presenta con un’ottima fluidità: zero cali di framerate, zero lag e nemmeno un singolo bug presente. Oltretutto è ben fatta anche la componente platform: Non solo il giocatore deve ingegnarsi a trovare il modo di ammazzare più gente possibile con i vari oggetti pericolosi disposti nei livelli, tra cui troviamo il latte di kerosene, i motori di condizionatori, i barili sospesi, le palle da demolizione e altro ancora. Tutto fa brodo e può a sua volta danneggiarci (e che, spari gratis?). Inoltre, bisogna stare attenti a non tralasciare questi oggettini, perché alcuni di essi permettono il proseguimento stesso dello stage. Infine, i livelli sono pieni di anfratti nascosti dietro alle porte e alle finestre, in cui, se siamo abbastanza fortunati, possiamo trovare ricariche in più per le armi, o addirittura armi nuove. E qui il lanciafiamme fa male, davvero male, diamo questo merito a Guns, Gore and Cannoli 2. L’unica rimostranza che posso fare, oltre alla mancanza delle granate, riguarda la davvero poca intuitività della mappatura dei controlli nella versione per PlayStation 4. A mio parere trovo insensato adibire sia la croce direzionale che l’analogico sinistro al movimento del personaggio, quando la Bibbia dice da sempre che basta quest’ultimo controllo. Inoltre il fatto che Vinnie, per cambiare la direzione dello sguardo, debba necessariamente mirare altrove è una meccanica assolutamente controproducente, quando basterebbe un semplice cambio di movimento: non vi dico le volte in cui sono morta semplicemente perché non avevo fatto in tempo a scattare sull’analogico destro mentre alle spalle di Vinnie era pieno di nemici che volevano farmi la pelle. Insomma, un inutile scompiglio che poteva essere evitato sfruttando semplicemente la croce direzionale.

Stereotipi a cannone (o a cannolo? Sì, uccidetemi, per favore), pallottole vaganti, sangue, budella, mafia, zombie e *censura anti-spoiler*. Guns, Gore and Cannoli 2 si conferma, ancora una volta, uno dei migliori simil-Metal Slug in circolazione negli ultimi tempi. La direzione artistica vi riporterà ai tempi in cui, da cuccioli, giocavate con i flash games di Newgrounds, e i personaggi (coatti come pochi in circolazione) saranno sempre in grado di strapparvi una risatina. Diverte sia quando sarete nel salone di casa vostra in compagnia degli amici, con cui potrete fare a gara a chi sgozza più esseri umani nei vari livelli, sia quando sarete soli nella vostra cameretta, momento in cui potrete godere con tutta calma delle varie reference disseminate nel gioco. L’armamentario è sterminato, insomma; inoltre è tecnicamente molto stabile, e sa bilanciare la frenesia dell’azione tipica del run and gun con la componente platform. Le uniche pecche, in questo caso, sono la mancanza ingiustificata delle granate e la mappatura dei controlli per PlayStation 4.