Mini Metro Recensione, un viaggio underground

Mini Metro Recensione

Per gli appiedati come me, non c’è nulla di meglio di un buon viaggio in metropolitana per sfuggire al caos dei mezzi su strada. E in metropolitana non c’è nulla di meglio di un buon minigioco per passare il tempo; magari un puzzle game, carino, divertente e stimolante, capace di tenere la mente occupata e sveglia (fatevi servire: a furia di sonnellini mi sono fatta certi tragitti da capolinea a capolinea…). Mini Metro, purtroppo, riesce a centrare il primo bersaglio lisciando pericolosamente gli altri due, ed è la riprova che in questo genere di giochi, molto spesso, il concept carino e la realizzazione grafica gradevole non compensano un grado di sfida incostante, capace di passare dal nulla assoluto ai peggiori gironi dell’inferno in tre nanosecondi. E questo è davvero un peccato, perché stava quasi riuscendo a farmi empatizzare con gli autisti dei mezzi pubblici…

Mini Metro Recensione percorso 1

Costruisci da solo la tua Metropolitana!

La premessa del gioco è molto semplice: collegare le varie fermate della metropolitana locale nel modo più efficiente possibile, onde evitare che una di esse si sovraffolli, pena il game over. Il giocatore avrà a disposizione un’infinità di accorgimenti per evitare i sovraffollamenti, sbloccabili alla fine di ogni settimana di gioco: dalle locomotive in più da inserire nella linea ai tunnel passanti sotto i fiumi, dagli scambi che permettono di aumentare la capacità di una stazione ai vagoni, che fanno la stessa cosa con le locomotive. Insomma, l’intelligenza del giocatore viene messa a bella prova, soprattutto per quanto riguarda l’uso delle risorse; ma alla lunga il gioco sarà capace di rivelarsi tedioso e poco scorrevole, quasi il giocatore pregherà che una stazione si sovraffolli nel più breve tempo possibile. In compenso si gioca in maniera fluida e responsiva, ma a volte potrebbe bloccarsi durante l’avvio, il che non è di certo cosa buona e giusta… Le mappe di gioco si rifanno a luoghi realmente esistenti, ma le varie fermate si generano casualmente di partita in partita. Esse si sbloccheranno al raggiungimento di determinati traguardi nel gioco, i quali mano mano diventeranno sempre più grandi e difficili da ottenere. Le fermate possono essere collegate da varie linee tracciabili toccando lo schermo della Switch o (cosa scomodissima) trascinate premendo A e muovendo il joystick. Tale caratteristica mette in luce quanto Mini Metro sia un gioco progettato apposta per mobile, o tutt’al più per il trascinamento con il mouse, e poco adatto alle opzioni di comandi che può offrire una console. Il gioco presenta tre difficoltà: Normale, in cui bisogna evitare che le stazioni si sovraffollino disegnando le linee e allocando le risorse al meglio possibile; Illimitata, in cui l’unica preoccupazione è quella di rendere più efficiente le metropolitane (quindi senza il blocco del sovraffollamento); Estrema, in cui linee, locomotive e vagoni non possono essere spostate o modificate, stando attenti in contemporanea alle stazioni in sovraffollamento. Quest’ultima può essere sbloccata raggiungendo un traguardo molto alto nella prima mappa di gioco, e vi assicuro che, per questa, di calendari da bruciare non ne avrete mai abbastanza. Insomma, pare che di carne al fuoco ce ne sia tanta, e Mini Metro in potenza può essere un bel giochino pieno di sfide, ma il fatto che le fermate si generino in maniera casuale non rende l’aspetto challenge costante: può capitare che in certi momenti vi ritroverete pieni di fermate da collegare e di stazioni strapiene di gente imbestialita, ma il più delle volte, nonostante abbiate costruito una rete ferroviaria degna della rete parigina, rimarrete a fissare le stazioni con massimo 3 persone ferme, sperando che succeda una qualche catastrofe che porti al sovraffollamento. 

Concept carino, ma realizzazione zoppicante: Mini Metro è un titolo che, per la sua stessa natura mobile, sminuisce drasticamente il dinamismo e la complessità dei comandi della piccina di casa Nintendo, essendo giocabile decentemente solo attraverso il touch screen. Il grado di sfida è parecchio altalenante, e capiterà che il più delle volte vi addormenterete con la Switch in mano, sperando che accada qualcosa. In compenso, la fedeltà delle mappe di gioco alle città originali è garantita, alcune chicche saranno capaci di farvi sorridere (come la possibilità di mettere locomotive ad alta velocità nelle metro di Osaka), e alla fine riuscirete a empatizzare anche voi con i lavoratori del trasporto pubblico, quando nei momenti di sfida maggiore vi ritroverete con cinque o sei fermate sovraffollate. Sicuramente è un modo carino di passare del tempo nei momenti morti tra un trasbordo e l’altro con i mezzi pubblici, e per i miei concittadini romani rappresenterà di sicuro un bellissimo sogno a occhi aperti. I have a dream, la Metro D…

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