Broken Sword 5 – La Maledizione del Serpente Recensione: occultismo, arte e religione anche su Switch

Broken Sword 5 - La Maledizione del Serpente (1)

Siamo nel bel mezzo di una tempesta di titoli di grosso calibro arrivati o in arrivo sulle nostre console. Da Marvelโ€™s Spider-Man a FIFA 19, da Shadow of the Tomb Raiderย a Forza Horizon 4. Ma in mezzo a tutto questo susseguirsi di azione e frenesia che potrebbe stordire cโ€™รจ spazio anche per qualche titolo piรน lento e conturbante dedicato agli amanti delle avventure grafiche grazie allโ€™arrivo di Broken Sword 5 – La Maledizione del Serpente anche su Nintendo Switch. Questa ennesima opera dโ€™ingegno della longeva serie punta e clicca di Revolution Software, dopo aver dato sfoggio di sรฉ su altre piattaforme, entra a far parte anche della collezione della console ibrida dellโ€™azienda giapponese. Il sodalizio tra Charles Cecil, direttore, e Neil Richard, sceneggiatore, prosegue quindi in questo quinto capitolo grazie a una campagna suย Kickstarter di successo che ha permesso di rendere il progetto realtร .

Ancora una volta al centro della narrazione troviamo George Stoppard e Nicole Collard che si troveranno invischiati nella ennesima vicenda misteriosa e dal sapore esoterico. Tutto parte da una modesta esposizione di opere in una galleria di Parigi nella quale avverrร  un furto con omicidio apparentemente banale di cui i due protagonisti saranno testimoni e che darร  il via a una escalation di reazioni a catena ed eventi sempre piรน intricati. Quello che seguirร  di lรฌ a poco intreccerร  sacro e profano andando ad approfondire aspetti storici realmente accaduti fino a toccare temi religiosi che profumano dโ€™incenso, occulto, poteri mistici, sette segrete e vicende personali. I rimandi e le citazioni ai titoli precedenti sono tangibili, ma la storia ha vita propria e non necessita di conoscere il passato per essere apprezzata.

Nonostante la sostanziale linearitร  della narrazione che non mette a disposizione nessun bivio o variabile al giocatore, lโ€™intricata vicenda di Broken Sword 5 รจ da applausi. Le approfondite ricerche storiche fatte per realizzare il background hanno fissato dei paletti solidi e profondi entro i quali la fantasia letteraria dello sceneggiatore Neil Richards ha intrecciato un tessuto di finzione verosimile che rende la trama appassionante oltre a stimolare ad andare ad approfondire i temi trattati. Senza addentrarsi oltre per evitare di togliere il gusto della scoperta, la radice di tutto sarร  il dipinto rubato, โ€œLa Maledicciรฒโ€ รจ la filosofia gnostica che mette sui piatti della bilancia un complesso dualismo tra Bene e Male entro il quale si muovono fazioni contrastanti per nulla semplici da equilibrare. Temi oscuri e occulti che tuttavia vengono raccontati con un filo di ironia e leggerezza che rende le atmosfere meno cupe rispetto, ad esempio, a quelle un romanzo di Dan Brown.

Questa scelta provoca, tuttavia, qualche incrinatura nella tensione e climax di alcuni passaggi chiave rendendo fin troppo grotteschi alcuni dialoghi e fin troppo banali alcune fasi investigative. Si tratta di casi sporadici ma che spezzano la narrazione in maniera poco piacevole. Parlando di dialoghi, il doppiaggio รจ completamente in italiano e aiuta a immergersi nella storia. Peccato che in molti frangenti il tono della recitazione non abbia la giusta enfasi o accento drammatico rendendo avulsi e piatti alcuni passaggi chiave. Apprezziamo comunque lo sforzo di questo progetto che parte da una campagna di crowdfunding, senza quindi producer alle spalle.

Lโ€™avventura punta e clicca di Broken Sword 5 – La Maledizione del Serpente รจ comunque piรน che godibile grazie a un upgrade grafico tangibile rispetto al passato. Gli scenari sono rimasti bidimensionali prerenderizzati, ma i personaggi sono stati realizzati in un 3D cel shading davvero di buona fattura. Una differenza sostanziale rispetto al passato che mostra dร  ancora piรน vita ai personaggi e soprattutto ai protagonisti. Ombre e luci fanno il loro dovere e in certi frangenti quasi non ci si accorge della differente realizzazione tra i fondali e le azioni su di essi. Anche sulla realizzazione degli scenari non si puรฒ che fare molti elogi ai disegnatori che sono riusciti a passare dalla culturale Parigi alla assolata Spagna, passando da scenari esterni a quelli interni e mantenendo un alto livello di dettaglio e una eccellente profonditร  dellโ€™orizzonte. Unici nei di questo aspetto sono un risicatissimo numero di cut scene e i compromessi applicati appiattendo qualche prospettiva dei fondali per impedire cosรฌ di cambiare troppo spesso punto di vista o di vedere i personaggi troppo rimpiccioliti.

La modellazione 3D ha funzionato a dovere, ma le animazioni di Broken Sword 5 – La Maledizione del Serpente sono ancora figlie del retaggio della serie: lente e un poโ€™ artificiose in alcuni casi. Lโ€™impossibilitร  di velocizzare i movimenti dei personaggi e alcune fasi dโ€™incertezza anche dopo aver impartito un comando โ€œsporcanoโ€ leggermente lโ€™azione rendendola poco fluida e con qualche tempo morto di troppo. Ma siamo comunque al cospetto di unโ€™avventura grafica, quindi lโ€™immediatezza non รจ un fattore essenziale.

La versione per Nintendo Switch di questo Broken Sword puรฒ essere sfruttata in entrambe le combinazioni, TV e portatile, permettendo non solo di essere giocato in ogni occasione ma anche di decidere quale impostazione di comandi usare, se controller classici o comandi touch. A dirla tutta, la bilancia pende maggiormente verso lโ€™impostazione TV e pad in quanto i controlli touch potrebbero risultare un poโ€™ scomodi sugli oggetti piรน piccoli e lo schermo piรน piccolo potrebbe non permettervi di avere il giusto controllo dellโ€™ambiente circostante e degli oggetti meno appariscenti.

Al netto di questo lโ€™esperienza di Broken Sword 5 – La Maledizione del Serpente รจ abbastanza fruibile da tutti i giocatori grazie a un livello di sfida dinamico con enigmi in piรน di una occasione molto complessi (uno degli ultimi vi farร  penare non poco) abbinato alla possibilitร  di ottenere senza sforzi suggerimenti e soluzioni direttamente dal gioco. Il risultato sono 10 ore, 15 al massimo, da assaporare sia tutte dโ€™un fiato o in massimo una settimana per non perdere il pathos della narrazione.

Mistero, omicidi, religione e societร  segrete. Sembrerebbe il plot di un libro di Dan Brown, ma in realtร  si tratta di un videogioco. Broken Sword 5 – La Maledizione del Serpente รจ un ritorno importante nel panorama sempre piรน di nicchia delle avventure grafiche. La cura per la ricerca storica sulla quale si fonda la trama e il successivo ottimo collage con il quale si sono sovrapposte le vicende frutto della fantasia degli sceneggiatori รจ quasi da film. Peccato che la recitazione in alcuni casi perda di verve e di enfasi. Spiace anche che il passaggio ai modelli 3D dei personaggi sia sรฌ un grande passo in avanti, ma si porti sulle spalle anche tutti i problemi di uno sviluppo ancora acerbo e da rivedere nei prossimi capitoli. Ma questo non impedisce di apprezzare la volontร  di proseguire con convinzione un brand davvero da scoprire e riscoprire, anche su Switch dove la possibilitร  di essere portato in giro permette di tramutarlo in un compagno di viaggio davvero apprezzabile.

Dalla sua Mansion nel Sannio ha attraversato l'universo senza Tuta Phazon, visitando regni brulicanti di Koopa con l'aiuto di Pietre Sheikah. Ma il suo desiderio รจ una casetta sulla colonia 9 di Bionis e un mech parcheggiato in giardino. Cinema, borad game e birra artigianale le altre sue passioni. Ogni volta che esce un nuovo Zelda esclama: "Avverto un tremito nella forza."

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