Dopo essere approdato già su svariate piattaforme, Diablo III è sbarcato finalmente anche sull’ibrida di Nintendo, portandosi dietro un carico di novità in termini di contenuti non indifferente; fattore, quest’ultimo, non di poco conto considerando che dalla sua uscita su console e PC ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Fra i contenuti presenti nella versione targata Switch troviamo disponibile, sin da subito e in forma gratuita, sia la classe del “Necromante”, rilasciata sotto forma di contenuto scaricabile a pagamento circa un’annetto fa, che l’espansione Reaper of Souls.
Il gioco contiene ben diciassette livelli di difficoltà e sette classi diverse, concedendo l’opportunità al player di portare il proprio personaggio fino al livello 70; a quel punto, ovviamente, i giochi non saranno di certo finiti, in quanto si continuerà a guadagnare punti esperienza e ad aumentare i cosiddetti “Livelli di Eccellenza”, i quali conferiranno dei bonus da assegnare a diversi parametri per incrementare ulteriormente il potenziale bellico di alcuni character. Nel corso dell’avventura, inoltre, ci si potrà cimentare in svariate attività secondarie, fra le quali spicca quella dedicata ai Varchi: nientepopodimeno che mappe generate casualmente in cui uccidere migliaia di mostri e un potente miniboss finale. Oltre a ciò, la produzione offre ben due modalità per soddisfare il palato degli utenti desiderosi di immergersi nella produzione: quella Hardcore, nella quale in caso di morte si dovrà ricominciare tutta l’avventura da capo senza possibilità di usufruire di checkpoint intermedi, e l’opzione di gioco definita Stagionale, dove, reiniziando la produzione, gli utenti avranno accesso a nuovi bottini, sfide e ricompense. Il multigiocatore, per quanto sia ben implementato, mostra il fianco a qualche critica, visto l’obbligo imprescindibile di dividere lo schermo in due parti: in questo contesto infatti, data la ristrettezza del campo visivo a disposizione, potrebbe risultare complesso compiere prestazioni di alto calibro.
Sul comparto tecnico non c’è molto da dire: Diablo III è un titolo molto curato e dalla direzione artistica sinceramente ispirata, anche se qualcuno potrebbe obiettare che, nel complesso, il titolo appare fin troppo colorato per l’atmosfera cupa e tetra che si respira passeggiando per le splendide location. La produzione targata Blizzard, in più, gira a 60 frame al secondo, al netto di qualche sporadico e lieve rallentamento nei momenti più concitati, come nel caso di esplosioni di decine di mostri contemporaneamente sotto una pioggia di palle di fuoco, fulmini e saette. Per riuscire a raggiungere una fluidità del genere, però, abbiamo avuto l’impressione che Blizzard abbia diminuito un po’ il carico visivo generale, riducendo la complessità di qualche modello; nulla di particolarmente eclatante. L’spetto più importante da aggiungere, tuttavia, è che Diablo III funziona meravigliosamente anche in modalità portatile, dove sembra quasi raggiungere la sua massima espressione: l’azione è sempre chiara e precisa, i testi leggibili e grazie alla modalità di stand-by diventa ancora più divertente e rilassante dedicarsi a brevi sessioni di gioco che riescono sempre e comunque a dare un senso di progressione e di compiutezza.
In definitiva la versione di Diablo III per Switch è la summa di ogni contenuto, aggiornamento e miglioramento implementato nel corso di questi sei anni dalla sua prima release. Giustamente, però, la software house ha pensato anche a qualche piccolo bonus che renda la conversione un po’ più esclusiva e peculiare. I giocatori di Switch dispongono, infatti, di alcuni contenuti cosmetici a tema esclusivi, come ad esempio: la mascotte Cucco, la cornice della Triforza per il ritratto, un paio di ali ispirate a Majora’s Mask e un completo che trasforma il nostro eroe in Ganondorf. Nessuno degli extra influisce sul titolo sotto il profilo del gameplay: sono semplicemente dei piccoli omaggi a The Legend of Zelda che consentono di personalizzare un po’ di più l’aspetto del giocatore sul versante social. Diverso, invece, il discorso sugli amiibo. Diablo III è difatti compatibile con le statuine prodotte dalla grande N: basta selezionare l’apposita opzione e registrare l’amiibo per ottenere una ricompensa istantanea nella produzione. L’entità di questa “ricompensa” è variabile: l’amiibo che abbiamo testato (la prima versione di Link di Super Smash Bros.), ad esempio, ha permesso sì l’apparizione di un nemico piuttosto raro sul posto, senza però possedere alcuna influenza sul bottino, il quale è risultato assolutamente standard. Per tutti quei giocatori che non avessero mai giocato al titolo di Blizzard e volessero rimediare, vi consigliamo vivamente di considerare la versione Switch, la quale è sicuramente fra le migliori su cui spendere i vostri sudati risparmi.