Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun Recensione, tamburi e tanta musica su Nintendo Switch

Taiko No Tatsujin Rhythm Adventure Pack

Che Nintendo Switch nei suoi quasi due anni di presenza sul mercato stia avendo successo è chiaro, ma che stia avendo così tanto successo lo conferma invece l’arrivo di titoli ben precisi. Giochi legati al Giappone, quasi per destino naturale, si affacciano timidamente all’Occidente e naturalmente scelgono la console ibrida Nintendo come casa di arrivo: è successo anche con Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun. Pubblicato lo scorso Agosto solo in Giappone, il titolo è ora disponibile su PlayStation 4 e Nintendo Switch, ma è quest’ultima versione la più interessante da prendere in considerazione, in virtù di tutte le potenzialità offerte dall’hardware Nintendo. Dopo esserci improvvisati direttori d’orchestra e tamburellisti impazziti con la demo di Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun, siamo pronti a raccontarvi la prova definitiva del titolo nella nostra recensione.

Musica maestro: il controllo è tutto

Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun, lo ricordiamo per gli ultimi arrivati, è un party game musicale prettamente giapponese: lì è nato e lì è cresciuto, e soprattutto lì continua a far parlare di sé e ad attirare l’attenzione di innumerevoli turisti ogni volta che entrano all’interno di una sala giochi (i cosiddetti arcade). Impossibile non notare Taiko no Tatsujin nella sua bella e voluminosa postazione con tamburi gigante in dotazione: a colpi di bacchettate su di essi i giocatori eseguono i Don e i Kat e cercano di tenere dietro al ritmo della melodia. Portare un gioco del genere su console sembra quasi un sacrilegio, perché per necessità fisiologica i colpi di bacchette diventano anonime pressioni di tasti: non è così, però, per la versione Nintendo Switch. Solo su questa console Bandai Namco è riuscita a realizzare un’esperienza il più versatile e il più simile possibile all’originale, grazie alla “magia” dei Joy-Con, i telecomandi super tecnologici della console ibrida. Mediante l’attenta oscillazione degli stessi in avanti e laterale, il giocatore è in grado di rendere i colpi di bacchette Don (colpo verticale) e Kat (colpo laterale, esterno) simulando così il gesto fisico di colpire il tamburo. Non sarà realtà virtuale, ma è la modalità più vicina e fedele alle postazioni arcade nipponiche: non provare nemmeno a sviluppare un sistema di controllo simile sarebbe stato un vero e proprio sacrilegio.

Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun

E definiamolo tranquillamente tentativo: perché del resto è del tutto chiara la natura provvisoria, non definitiva, a tratti purtroppo anche incerta dell’esperimento. I sensori dei Joy-Con funzionano bene, la calibrazione dei telecomandi su Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun invece un po’ meno: è facile che soprattutto il Kat non venga rilevato a dovere, e in generale un colpo verticale appare al gioco un po’ come tutte e due le esecuzioni contemporaneamente, risultando in una sorta di modalità semplificata. In parole povere, laddove a schermo dovremmo alternare in modo alternato rosso e blu, note Don e note Kat, colpi dritti e laterali, semplicemente scuotere il telecomando a tempo in verticale assolve entrambi i compiti senza distinzione. Va bene l’approccio casual, va bene l’immediatezza e voler far giocare anche il nonno che l’ultimo videogioco l’ha preso in mano terminata la guerra, ma una maggiore accuratezza da questo punto di vista era doverosa e dubitiamo possa essere introdotta con una patch correttiva. Inoltre una simile responsività rende praticamente impossibile cimentarsi con i livelli di difficoltà avanzati utilizzato i sensori di movimento, riconfermando così un vecchio detto popolare “per essere preciso con i rhythm game, usa i tasti”. Per fortuna Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun di sistemi di controllo ne possiede a bizzeffe, confermandosi per l’appunto come la versione di gioco più versatile di sempre: in modalità portatile potete utilizzare sensori di movimento, Joy-Con collegati alla console e touch screen; in modalità TV ci sono Pro Controller, ancora sensori di movimento, o tasti fisici dei Joy-Con. Volendo potreste anche valutare di calibrare per bene la risposta del vostro televisore agli input di Nintendo Switch dalle impostazioni di Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun, ma non è un’opzione che vi risolverà in meglio la giornata.

Tante tracce e qualche minigioco

Imperfezioni a parte, l’approccio a Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun su Nintendo Switch è forse il migliore attualmente a disposizione in commercio. Non è l’unico aspetto positivo del gioco: l’altro è rappresentato dalle tracce presenti, più di 70 e organizzate all’interno di un album che ci è sembrato decisamente dignitoso in termini di qualità, varietà e divertimento offerto. Si spazia dai brani della cultura pop nipponica a sinfonie conosciutissime della musica classica, passando per la sigla giapponese di Dragon Ball Z e per quella di Neo Genesis Evangelion. Preferite i film Disney? Ci sono Frozen e Mohana. Vi interessano di più melodie tratte dal mondo dei videogiochi? Super Mario Odyssey e Splatoon 2 faranno al caso vostro. Molti brani saranno disponibili sin da subito ma com’è giusto che sia i restanti andranno sbloccati pian piano completando ai vari livelli di difficoltà (e giocando moltissimo) con i precedenti. Uno stimolo alla rigiocabilità decisivo per non abbandonare Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun una volta svanito l'”effetto novità” delle prime di ore di divertimento in compagnia di amici e familiari: è un titolo che sa dare molte soddisfazioni anche in singolo, soprattutto affrontando i livelli di difficoltà estremi.

Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun

Molto interessante nonché ulteriore stimolo alla varietà è anche l’introduzione di diversi protagonisti a disposizione per i giocatori: fungono come una sorta di avatar animato durante l’esecuzione dei brani a schermo, ma le loro abilità possono rivelarsi fondamentale e cambiare profondamente l’approccio al gameplay. Sono presenti anche alcune mascotte Nintendo come il calamaro di Splatoon e Kirby: quest’ultimo, ad esempio, rende “più clemente” il rilevamento delle note nel loro passaggio sulla pedana di esecuzione, in modo tale che se per un momento non saremo perfettamente sincronizzati il gioco chiuderà un occhio dal punto di vista del punteggio. Alcuni avatar possono essere utilizzati per aumentare ancora di più il livello di difficoltà, fino ad arrivare a sfide al limite dell’estremo! Qualora voleste organizzare una serata party-game, infine, i minigiochi di Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun sono davvero troppo simpatici e folli per non strappare un sorriso ai presenti nella stanza: alcuni chiedono di catturare dei pesciolini in una vasca, altri di accendere fuochi d’artificio giapponesi o colpire palle da baseball: ma tutto, proprio tutto, andrà eseguito con il giusto tempismo e a ritmo di musica.

https://www.youtube.com/watch?v=FCdsj6LdlBs

Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun è un party game a tema musicale divertente, immediato e versatile, ma guai a considerarlo semplice: ai livelli di difficoltà più elevati sa diventare cattivo, quasi proibitivo. Ci sono abbastanza tracce per accontentare i gusti di un po’ tutti i presenti, soprattutto dei più giovani e degli amanti della cultura pop; i minigiochi musicali però forniranno divertimento aggiuntivo per qualsiasi tipo di serata spensierata in compagnia di amici e parenti. L’unico appunto negativo che ci sentiamo davvero di fare è quello relativo ai sistemi di controllo: in un titolo dove la calibrazione e il rilevamento dei sensori di movimento sono fondamentali, l’attenzione per questi aspetti doveva essere quasi eccellente, mentre è alle soglie della sufficienza. Tutto il resto, per fortuna, funziona bene: quindi musica maestro, impugnate quei Joy-Con e battete sui tamburi tenendo il ritmo!

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.