Se non vi avessi già sfracellato abbastanza le meningi con la mia biografia a margine di ogni singolo articolo che pubblico in questo sito, ve lo ricordo anche qui: sono una ex-cantante lirica; non ai livelli di una spacca bicchieri, ma lavorandoci ancora un po’ ci sarei potuta arrivare (ma solo per spaccare con un acuto tutti gli Swarovski che ho in casa, non avete idea di quanto sia una rottura pulirli…). Come compagni di allenamento ho avuto programmi e device di ogni genere e specie, a partire dal Canta Tu a cassette pubblicizzato da Fiorello -archeologia pura!- a quello in CD, dai MIDI di infima qualità a VanBasco. Ma i tempi cambiano, così come le tecnologie, e ho sempre più sentito il bisogno di un programma o dispositivo che fosse capace di tracciare in maniera accurata dove andasse a finire la mia voce, per arrivare a correggere il tiro sempre di più. Ed ecco che i MIDI (che sinceramente non ho mai retto. Questo MIDI è l’unico che tollero.) hanno lasciato il posto a Singstar: giocone nato su PlayStation 2 da SCE London Studio e portato avanti sino alla generazione attuale; mio fedele compagno di tornei tra amici e allenamento da sempre. Data questa premessa, come potrebbe Let’s Sing, serie di party game karaoke sviluppata da Voxler Games, arrivare a soppiantare Singstar? Beh, c’è del lavoro da fare, ma vi assicuro che le premesse ci sono tutte. Vediamole insieme.
Ehilà, Singstar, ci sono anch’io!
Prima di tutto, un po’ di storia: Let’s Sing nasce per mano di Voxler Games nel 2012, come esclusiva Nintendo; si trattava essenzialmente di un gioco simil-Singstar senza infamia e senza lode, con un catalogo di canzoni miste tra le più recenti e i grandi classici del passato, e le classiche quattro modalità di gioco singolo, duello, duetto e co-op. La serie è rimasta esclusiva Wii fino al titolo targato 2016, il quale ha espanso il brand anche a Xbox One e a PlayStation 4 (ma è anche disponibile su Steam, per i cantori fautori del PC gaming). Già da questo capitolo potevamo vedere quanto Voxler avesse intenzione di fare sul serio, avendo già migliorato da allora precisione e sensibilità del microfono e aggiornato il catalogo delle canzoni disponibili con i grandi successi del momento. Inoltre ha incluso la compatibilità ai microfoni Singstar per PlayStation 4, e ha aggiunto tantissime nuove modalità di sfida che hanno contribuito a differenziare Let’s Sing prima dalla marmaglia dei vari karaoke games presenti sul mercato, e infine caratterizzarlo rispetto al leader Singstar. La versione 2017 ha fatto un ulteriore passo in avanti, aggiungendo all’arsenale della serie la modalità online e una companion app capace di trasformare il vostro telefono in un microfono, attraverso il collegamento alla console via Wi-Fi; la versione 2018 ha inoltre sostituito il supporto a Xbox One con quello a Nintendo Switch, rimanendo comunque fedelmente ancorato a PlayStation 4 e alla Wii.
Il nostro Let’s Sing 2019, sviluppato in collaborazione con Ravenscourt Games, apre le danze (yay, sinestesia!) introducendoci 4 modalità di gioco: Classic -che consente di giocare in singolo o con altre persone in battaglia-, Feat., Mixtape e Juke-Box. Mentre per l’ultima si tratta esclusivamente dell’ascolto delle canzoni presenti in catalogo -tanto per studio-; la modalità Feat. non solo dà la possibilità di giocare in co-op con un amico, ma alla fine della fiera il punteggio verrà calcolato anche in base alla compatibilità delle due voci messe insieme; infine la modalità Mixtape creerà un medley con 7 canzoni casuali presenti nella vostra libreria. Il punteggio registrato alla fine, oltre a conferire un riconoscimento che va dal disco di bronzo a quello di diamante, verrà confrontato anche con quello dei vostri amici presenti nel vostro account PlayStation Network. Come da tradizione dei vari Let’s Sing che si sono succeduti, il catalogo delle canzoni è aggiornato con i successi che hanno riempito le nostre radio e classici dritti dritti dal passato, tra cui spicca “What’s Up!” dei 4Non Blondes, immortale meme che popola da sempre l’Internet tutto. In modalità Classic possiamo sfidare noi stessi, tentando di oltrepassare i nostri record, o gareggiare contro i nostri amici, collegati attraverso la companion app o con i microfoni Singstar compatibili. Il gioco dà anche la possibilità di sfidare la console stessa, dato che Voxler ha implementato un bot capace di creare voci aggiuntive per sfidarci. La modalità online inoltre, importantissima aggiunta rispetto a Singstar, permette di sfidare altri cantori sparsi per il mondo, in una gara a chi fa la voce più grossa. Insomma, di carne al fuoco Let’s Sing ne mette tanta, e prepara i giocatori del mondo a diventare i prossimi Charlie Puth o Dan Reynolds. O i leader politici del nuovo millennio, fate vobis.
Tanto lavoro fatto, e tanto altro da fare
Il paragone con Singstar arriva spontaneo, rispetto a novità introdotte e alcune mancanze riscontrate. Innanzitutto, la possibilità di mettere in campo dei bot che sappiano fare i vocalist non è cosa di poco conto, inoltre trovo più accurato il sistema di tracciamento della voce di Let’s Sing rispetto a quello di Singstar, dato che avviene attraverso un pallino che oscillerà su una linea fissa in base ai nostri alti e bassi, cosa che permette di correggere il tiro in tempo reale e quindi di chiudere la canzone nel miglior modo possibile. Altra aggiunta importante rispetto a Singstar è la progressione di livello: il punteggio, infatti, farà avanzare una barra dei punti esperienza che ci consentirà di avanzare e ottenere badge e simpaticissimi avatar sempre nuovi. E a proposito di questi, ognuno di essi rappresenterà un genere musicale diverso, e ci permetteranno di personalizzare il nostro profilo e differenziarlo tra la marmaglia che tenterà di rubarci il titolo di Re o Regina del palcoscenico. Titolo che possiamo conquistarci contro i nostri amici nel salotto di casa nostra, o attraverso la Rete, competendo nella modalità online LS World Contest. Questa rappresenta un’importante innovazione della serie in generale, e un grossissimo punto di favore rispetto a Singstar: possiamo infatti sfidare (e farci sfidare da) persone di tutto il mondo, scalando la classifica mondiale a suon di cantate a squarciagola. La meccanica è tanto semplice quanto efficace: quando andremo a scegliere la canzone da cantare, il pacchetto comprenderà anche uno sfidante da battere che ha registrato la sua voce durante una sfida precedente; quindi, la barra del secondo giocatore che vedremo riempire insieme alla nostra, è frutto di una registrazione asincrona, così come sarà la nostra nel caso riuscissimo a battere il nostro sfidante. Si tratta di un importante incentivo a proseguire nel gioco, rispetto al registrare le nostre performance in Singstar attraverso l’EyeToy. Ma, come nelle coppie migliori, un gioco compensa i difetti dell’altro, e se Let’s Sing ripiana la mancanza di una modalità online decente in Singstar, pecca in qualche bug di traduzione -che vi farà vedere alcune schermate in tedesco-, nella precisione altalenante della companion app (che non solo varia in base ai bug fix apportati, ma anche in base al modello di smartphone) e, soprattutto, nell’assenza di uno store online effettivo. Certo, possiamo acquistare i pacchetti di canzoni, ma lì finisce: non c’è traccia del vastissimo Singstore (che, pur essendo strapieno di canzoni, manca di un aggiornamento costante), e non si possono nemmeno scaricare i pacchetti di canzoni dei precedenti Let’s Sing -ma in ogni caso, se ne possedete una copia, le canzoni possono essere trasferite dalle vecchie alle nuove versioni-. Una mancanza, a mio parere, enorme, dato che Voxler può sfruttare il vantaggio di alcuni grossi diritti che è riuscito a conquistarsi prima di SCE London Studio.
https://www.youtube.com/watch?v=F5UUBnsdW-g
In conclusione, per gli infossati come me, Let’s Sing rappresenta una validissima alternativa rispetto al leader Singstar, in termini di modalità introdotte, precisione del rilevamento dell’intonazione e -soprattutto- di competizione online. LS World Contest, infatti, è ciò che contribuisce a elevare la serie creata da Voxler rispetto al franchise di punta dei party game che da sempre rappresenta l’esclusiva PlayStation per eccellenza. Purtroppo non tutto è rose e fiori, e se da una parte Let’s Sing porta novità e vantaggi, dall’altra ha ancora un bel po’ da mettere a punto: a parte quei piccoli bug testuali che appaiono casualmente quando si raggiunge qualche achievement, parlo soprattutto della precisione della companion app e dello store dedicato, assolutamente scarno. Un gran peccato, dato che Voxler è riuscito ad accaparrarsi artisti e canzoni mai trovate nel Singstore. Vi assicuro che se il team di sviluppo riuscisse a correggere questi difetti, Let’s Sing può detronizzare facilmente Singstar, grazie soprattutto alla componente online ben gestita e divertente. E a proposito, guardate bene gli screenshot che ho allegato: se durante le vostre partite dovreste trovare un avatar da metallaro con un particolare nome utente che cerca di farvi le scarpe, sapete con chi prendervela…