This War Of Mine: Complete Edition Recensione, la guerra non cambia mai

This War Of Mine

L’introduzione dei vari Fallout ha ragione quando dice che la guerra non cambia mai, eppure, nonostante ne sentiamo parlare dalla mattina alla sera, non riusciamo mai a capirla fino in fondo. Non possiamo nemmeno immaginare come si sentono quelle persone che dall’oggi al domani si ritrovano coinvolte in bombardamenti micidiali e sono costrette poi a vivere in situazioni di estremo disagio, attrezzandosi in ogni modo e maniera pur di sopravvivere. Ci pensa 11bit Studios con This War of Mine: Complete Edition a farcelo capire, nella maniera più brutale possibile: lanciarci direttamente nei panni di persone che si dividono tra i bombardamenti e l’occupazione militare della loro città e che, nonostante tutto, cercano di condurre una vita nei limiti del normale arrangiandosi come possono. Il che, purtroppo, non implica spesso vivere nella pura rettitudine. Scopriamo insieme perché.

this war of mine 1

La guerra ti porta via tutto ciò che hai

Lo spirito del gioco si ravvisa già dalla citazione di Ernest Hemingway che appare all’inizio dell’avventura: “Nella guerra moderna morirai come un cane, e senza alcuna ragione”. Una frase forte, e che non lascia per nulla scampo al giocatore, che subito si rende conto che il lieto fine è una vaga speranza. Lo scopo di This War Of Mine è subito chiarissimo: farci vivere la guerra, letteralmente, sopravvivendo in una città devastata dalle bombe e occupata da militi tanto poco raccomandabili quanto i civili, che potrebbero entrare in casa nostra durante la notte e sgraffignare quello che abbiamo raccolto con fatica.Tramite i tasti L e R è possibile controllare più personaggi contemporaneamente, i quali possono essere pescati casualmente all’inizio dell’avventura o scelti da noi, o addirittura creati da zero tramite alcuni template forniti dal gioco, che includono la fotografia, la biografia del personaggio e alcuni perk utili a sopravvivere in una città bombardata. Per esempio, se nella biografia leggiamo che uno dei personaggi è un medico affermato, potrà preparare le medicine con meno materiali, o un ingegnere può costruire oggetti e laboratori in minor tempo, e gli sportivi saranno degli abili rovistatori che potranno portare a casa più risorse. Ma a questi perk possono corrispondere alcune tendenze, vizi e condizioni particolari, quali il fumo, l’alcool, malattie croniche e depressione permanente, ed è quindi necessario andare alla ricerca di materiali adatti a creare quelle medicine e sostanze capaci di tenerli su. A tal proposito, il gioco è caratterizzato da una forte componente di crafting, che permette di creare oggetti di casa, cibi e medicinali con le cose di fortuna che si possono trovare rovistando case ed edifici bombardati.

In This War Of Mine, l’obiettivo è sopravvivere il più a lungo possibile, in una città dilaniata e popolata da militari dalla dubbia morale, poveri disperati come noi e sciacalli di ogni genere. Se il giorno lo passeremo a cercare di nutrire i nostri personaggi e costruire cose che miglioreranno le nostre precarie condizioni di vita, è durante la notte che dovremo stare particolarmente attenti a prendere le nostre decisioni: se ad esempio si hanno pochi personaggi a disposizione, occorre prendere in considerazione qualsiasi fattore in grado di inficiare potenzialmente la stabilità dell’intero gruppo. Nelle ore notturne è il clou del gioco: dovremo scegliere (dipendentemente da quanti personaggi gestiremo nella nostra storia) chi potrà dormire, chi starà di guardia per evitare che altri disperati ci portino via le nostre cose, e chi dovrà andare a rovistare negli edifici disastrati della città. Tra l’altro la componente crafting e quella survival sono perfettamente bilanciate e limitate al necessario: non servono upgrade di perk o barre della vita costantemente piazzate sulle teste dei personaggi, sono persone come noi che tentano di sopravvivere in uno scenario che non augureremmo a nessuno di trovarsi davanti agli occhi. Ed è anche per questo motivo che la colonna sonora è ridotta all’osso, limitata a qualche nota malinconica e dissonante che riempie le giornate e a quei brani di musica classica che possiamo trovare tra le varie emittenti radio in cui incapperemo, che aiuteranno i nostri personaggi a tenere alto il morale, a vedere questo mondo in guerra come un po’ meno malvagio.

this war of mine 2

Manuale di sopravvivenza, non senza conseguenze

E’ proprio l’atto del rovistare che mette di fronte al giocatore le responsabilità delle proprie azioni, perché se gli oggetti essenziali come il cibo e le medicine non si possono trovare altrove, toccherà andare a rubare nelle case abitate e negli ospedali per trovarli, arrivando addirittura ad uccidere per poterli portare a casa. Nel caso si dovesse arrivare a tanto (e credetemi, specialmente quando gli edifici da saccheggiare si fanno pochi e vuoti, e si avvicina l’inverno, vi toccherà), le conseguenze a livello morale si riverseranno non solo sul soggetto che ha commesso l’azione, ma su tutto il gruppo, che avrà l’umore a terra e comincerà ad emarginarlo. E se il soggetto in questione è particolarmente sensibile, potrebbe arrivare a scappare dal rifugio per il rimorso, o addirittura a suicidarsi. Le conseguenze, però, non si limitano solo alle azioni che compiremo noi: se, ad esempio, assistiamo nascosti allo stupro di una ragazza da parte di un soldato e non interverremo (anche solo perché siamo disarmati, non solo per farci i fatti nostri), il personaggio che controllavamo si ritroverà afflitto dai sensi di colpa, e il gruppo non farà che parlare dell’avvenimento per giorni. Insomma, se siete nostalgici del sistema di karma di Fallout, questo gioco farà assolutamente per voi. A volte può capitare di ritrovarci in mezzo a qualche rissa, o addirittura di doverci proteggere da militari un po’ zelanti, ed ecco che entra in gioco il combat system del gioco: tanto dinamico e responsivo nella resa grafica e nella gestione dei controlli, quanto striminzito e ridotto all’osso nelle sue meccaniche. Possiamo combattere a mani nude, con la pala che ci servirà per scavare via le macerie dagli edifici o con delle armi che avremo la fortuna di trovare in giro, o che possiamo costruirci trovando le parti necessarie. Insomma, l’ingegno alla base di tutto. Anche la trama, data la vasta premessa, è ridotta all’osso: sei con un gruppo di civili scampati alle bombe, sopravvivi, fine. Vista così, pare che la trama non lasci spazio alla necessaria fase di empatia che si dovrebbe instaurare tra personaggio e giocatore; ma se siete di quegli appassionati di punta-e-clicca vecchio stile, non temete: potrete leggere storie ovunque, dei singoli personaggi e dell’intera collettività. E se vi siete stancati degli NPC randomici forniti dal gioco, nessun problema: potete creare voi la vostra partita, scegliendo tra i personaggi già creati o creandone uno completamente da zero. Inoltre, notevoli le aggiunte introdotte dai DLC “The Little Ones” e “Father’s Promise“: il primo scaraventa nelle vicende anche i bambini, quadruplicando ulteriormente le responsabilità del giocatore (e anche le morse allo stomaco, ma dettagli); il secondo introduce la modalità “Stories”. Siete stanchi della sopravvivenza fine a sé stessa? Allora vestite i panni di un padre che cerca a tutti i costi di portare in salvo la figlia, malata, nonché unico pezzo di famiglia che gli è rimasto. Completata quella, avrete accesso ad altre piccole storie di sopravvissuti.

this war of mine 3

“Questa è la guerra. L’importante è sopravvivere, e a volte per riuscirci devi avere un cuore di ghiaccio.”

Perché questa citazione tanto sibillina? Perché è dannatamente vera, riferita a This War Of Mine: la guerra è capace di tirare fuori il peggio dell’essere umano, nella maniera più brusca e brutale possibile, e se fino al giorno prima eravamo abituati a ragionare nella più pura rettitudine (roba che Luigi Sturzo scansati), il giorno dopo ci troviamo già costretti a fare il contrario, e dobbiamo essere pronti a sacrificare i nostri ideali (o almeno parte di loro) per salvare la pelle nostra e quella dei membri del nostro gruppo, che siano famigliari o meno. Visto in questi termini, This War Of Mine è un po’ lo specchio del giocatore proiettato in una situazione difficile: certo, gestire quattro personaggi dall’esterno potrà inficiare un po’ in termini di empatia, ma è un sistema che permette efficacemente al gioco di metterci di fronte alle conseguenze delle nostre decisioni nella maniera più cruda e diretta possibile. Il giocatore, in questo senso, è un deus ex machina alle prime armi, un leader che deve cercare di proteggere il suo gruppo e fornirgli il necessario per garantire la sua sopravvivenza. Il gioco ci pone continuamente di fronte al dualismo fra ciò che è giusto per noi e ciò che è giusto per la collettività, e tutti sappiamo che le due cose non necessariamente coincidono. This War Of Mine è lo specchio di noi, che ci traspone in una situazione di pericolo e mette alla prova noi anime fortunate che non abbiamo mai conosciuto gli orrori della guerra. We’re only humans, after all, e giochi come questi potrebbero essere un ottimo mezzo per arrivare a comprenderci l’un l’altro.

This War Of Mine: Complete Edition è IL gioco di guerra, e non me ne vogliano i fan dei vari Battlefield e Call of Duty: la vera azione al di là del fronte è quella dei civili impegnati a sopravvivere, ed è quella che la maggior parte di noi, ubriacati dalle divise e dalle armi da fuoco non notiamo. L’atmosfera proposta e il contesto generale sono da nodi allo stomaco, e se proprio esiste qualcuno con cui il giocatore dovrebbe empatizzare, questi non è altro che il giocatore stesso, dato che la responsabilità dell’intero nucleo di sopravvissuti è esclusivamente sua. Se poi nel gruppo ci sono anche dei bambini, allora apriti cielo. Vista in questi termini, l’empatia giocatore-personaggio potrebbe risultare un inutile specchietto per le allodole capace di distrarci dalle responsabilità che il gioco stesso ci pone di fronte, distraendoci conseguentemente da noi stessi. Se siete appassionati della guerra non come gioco, ma come tema sociale, fatevi un giro su This War Of Mine; sarà capace di farvi scoprire e riflettere su lati di voi stessi che nemmeno sapevate di avere.