I sogni sono probabilmente l’arte più pura e intima del nostro mondo, nel momento in cui chiudiamo gli occhi, ovunque noi ci troviamo, la nostra mente rielabora le informazioni accumulate. Le esperienze oniriche legate al significato stesso dei sogni sono uno dei misteri più affascinanti dell’umanità, specialmente per le variopinte scene proiettate dalla nostra mente e la stretta connessione di queste con il mondo immaginifico. Ma quindi come è possibile gestire un tale agglomerato di idee e trovarne la corretta trasposizione nel mondo videoludico? Negli anni, una delle pochi team di sviluppo che ha osato varcare l’iperuranio che porta al mondo dei sogni è stata Media Molecule con la produzione di LittleBigPlanet nel 2008. Per i tre capitoli successivi all’avvento della saga, il team ha dato sfogo ai più alti vertici della creatività, regalando allo spettatore tutti gli strumenti necessari per librare la propria immaginazione e digitalizzarla. Ora, all’alba del 2019, Sony Interactive Entertainment e Media Molecule hanno portato all’ennesima potenza questa filosofia per spalancare le porte a Dreams: una bizzarra isola di pura creatività esclusiva per PlayStation 4. Noi abbiamo avuto il piacere di provarlo e siamo rimasti piacevolmente colpiti dai passi avanti compiuti in questi anni, ecco le prime sensazioni.
L’opera sarebbe dovuta apparire sotto forma di beta già nel tardo 2018, eppure non abbiamo avuto notizie sino ad inizio anno. Una volta intrapresi i primi passi nel coloratissimo mondo di Dreams si nota sin da subito una quasi totale partecipazione alla scena con pad alla mano. Grazie a un tracciamento ben calibrato dato dal giroscopio e l’acceleromentro sembrarà di avere tra le mani una bacchetta magia con la quale plasmare la materia. Al termine di una simpatica introduzione alla closed beta indetta da alcuni sviluppatori, saremo alle prese con la familiarizzazione dei comandi. La semplicità e l’immediatezza sono i protagonisti delle prime ore di gioco, rendendo l’esprienza di gioco sublime, sia per il vibrante intreccio di colori, che per l’atmosfera accogliente. Ammirare la propria creatura prendere vita, perfino durante la produzione stessa, comporterà un semplice cambio di prospettiva, passando dalla modalità creativa a quella gioco: un camando molto utile durante la realizzazione di strutture più complesse.
Gironzolando per le sognanti nubi che circandano le aree di gioco, ecco aprirsi un cerchio magico dove sperimentare le nostre folli creazioni. All’interno della modalità creativa saremo difatti partecipi di coinvolgenti tutorial per imparare a sfruttare al meglio telecamera e comandi vari. Governare la magia collegata al nostro delizioso puntatore richiederà pochi step guidati, ognuno scandito da un video che si aprirà a tendina sullo schermo. Questo delicato escamotage permetterà di seguire le indicazioni e metterle rapidamente in pratica sul banco di prova. In Dreams perfino le azioni più banali e tediose riescono ad essere coinvolgenti se raccontate con un pizzico di mistero creativo e di delirante trama, una filosofia che ha caratterizzato i prodotti di Media Molecule per molti anni. Il linguaggio infantile utilizzato dissipa lo scetticismo dei più pigri, ora rivolgendosi a un pubblico eterogeneo, ora facendo leva sul fanciullo dentro di noi, atto a farci riscoprire il lato più genuino e recondito del nostro essere. Proprio perché l’universo di Dreams si può considerare la rete di interconnessione tra i nostri sogni più profondi, è plausibile che l’opera debba dare ascolto alla punta più profonda del nostro inconscio: l’intimo abisso dell’iceberg freudiano.
La varietà di azioni che si possono compiere nello scenario di gioco è secondo solo allo squisito impatto visivo nella resa grafica la quale, sebbene sia solo una beta, risulta essere dolcemente rievocativa. Nelle varie scene create, utilizzando talvolta materiali semplici o complessi, abbiamo scoperto con passione la possibilità di aggiungere un elevato numero di effetti sonori ambientali e non. L’ampio spettro di comandi, che si amplieranno man mano che progrediremo con l’apprendere gli strumenti creativi più complessi, garantisce qualità e duttilità alle interazioni proposte. Non sarà affatto difficile cedere a qualche scorciatoia in più per facilitare la produzione di contenuti: un qualcosa di assai gradevole da apprendere dopo aver preso la mano con gli ordini base. Ricordatevi infatti che l’obiettivo di Media Molecule è quello di mettervi a vostro agio, facendo breccia nei limiti che separano l’onirico dal reale, per poi mostrarsi come il vero contenitore dei sogni: un universo così lontano, ma anche vicino, e un punto di contatto con l’intima creatività degli altri giocatori. Ma come funziona davvero il sistema online?
Una volta che avremmo reso tangibile il nostro sogno, esso potrà essere nitido anche agli altri e parte del macro universo online. In molti si sono cimentati nel fondare qualcosa di più di un piccolo sogno, emulando alcuni tra gli scenari suggestivi del mondo videoludico, come Dark Souls, Dead Space o Skyrim. L’impressione che sin da subito ci ha convinti è che il gioco si pone come una sorta di ponte di dialogo tra i creativi abitanti e il prodotto finale, promuovendo lo scambio di creazioni e l’esportazione di elementi che potrebbero trovare un’altra funzione in un contesto diverso. Un lavoro complesso insomma, che estrapola la magia creativa dell’iperuranio immaginifico di Dreams e distribuisce un piccolo concentrato di arte a tutti coloro che desiderano plasmarla. Modalità entrambe sperimentate e ben riuscite anche sui più datati LittleBigPlanet che, come ricorderete, sfruttava il suolo lunare per dar vita ai propri livelli, per poi condividerli nel pianeta pubblico. La brezza d’aria fresca che soffia nell’universo nei sogni ora acquista più significato, anticipando quello che sarà un intrigante e ricco titolo da non farsi scappare.
L’ultima fatica di Media Molecule fa intravedere le solide basi di un titolo tendenzialmente infinito e in grado di avere un gameplay poliglotta. L’efficacia con la quale Dreams entra nel cuore dei giocatori in modo così sublime e delicato promette davvero bene per Sony. Semplicità e intuitività arricchiscono un gioco che già di per sé può essere alla portata d tutti, aprendosi all’immaginario collettivo. I comandi immersivi e l’atmosfera tremolante simile a un miraggio, donano un’illusione scenica di puro gusto, anticipando delle meccaniche raffinate e incisive. Sebbene il modus operandi sia a tratti molto simile a LittleBigPlanet, il rinvigorito menù di comandi e la profondà immersività, donata da un apprezzato sistema di movimento con controller alla mano, presentano il gioco come il perfetto trampolino di lancio per ogni creativo: un luogo dove sfoggiare i sogni più bizzarri e curiosi, per poi congiungersi all’etereo universo che li accomuna tutti. L’opera rimane orgogliosamente al di fuori delle ultime tendenze di mercato, sfiorando le note più profonde del nostro inconscio ed esaltando l’arte che ingenuamente è sepolta in ognuno di noi.