Un ex producer di Platinum Games smentisce l’esistenza di Scalebound su Switch

Scalebound

Tutti quanti di recente avrete sentito parlare dei rumor che vorrebbero Scalebound diventare un’esclusiva Switch. Ebbene, in proposito si è espresso Jean Pierre “JP” Kellams, ex producer di Platinum Games, secondo cui queste voci sarebbero completamente prive di qualsiasi fondamento, soprattutto considerati i problemi legati al porting su Nintendo Switch del gioco.

Ad oggi Kellams ha lasciato Platinum e lavora per Electronic Arts al franchise di Madden, dunque non può sapere con certezza cosa sta avvenendo negli studi della software house giapponese, ma ha lavorato a lungo al progetto Scalebound ed è a conoscenza di “dettagli importanti e protetti da accordi di riservatezza fra Platinum e Microsoft” che impedirebbero la pubblicazione su Switch.

Nello specifico, la disparità hardware fra la console ibrida di Nintendo e l’architettura di Xbox One renderebbe difficile pubblicare il gioco se non fortemente castrato, almeno per come doveva nascere secondo il suo primo concept. Inoltre, la proprietà intellettuale di Scalebound sarebbe, nominalmente parlando, ancora in mano a Microsoft, benché non ci siano certezze assolute in merito.

L’unico modo per sbrogliare in parte la matassa sarebbe ascoltare una dichiarazione ufficiale di Microsoft in cui il colosso di Redmond ammetta pubblicamente di aver abbandonato il marchio (anche se è molto difficile che questo possa accadere), così da aprire uno spiraglio a Nintendo, a cui però, a quel punto, converrebbe “sviluppare un nuovo progetto quasi completamente da zero piuttosto che affidarsi a un porting”.

Secondo Kellams, infine, nessuno a parte Microsoft e Platinum sa come sono andate veramente le cose sulla vicenda Scalebound. Voi cosa ne pensate?

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.